Parte 33 - Terapia intensiva

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I Valorosi non avevano fatto molta strada dopo il loro buffo incontro al Mooby's. Avevano superato appena un isolato quando l'attenzione di tutti loro fu attirata da un grande edificio nelle vicinanze: un ospedale, alto quattro piani, intatto e immacolato, a differenza del resto della città che appariva in uno stato pietoso. La struttura fece incuriosire i Valorosi, che si avvicinarono con cautela all'ingresso principale.

« Non percepisco alcuna minaccia » dichiarò Luke, guardandosi intorno. « Apparentemente si direbbe un posto sicuro. »

« Se lo dici tu, mi fido » disse Jake. « Al punto in cui siamo, ci farebbe proprio comodo un rifugio. Un posto del genere andrà benone: se all'interno appare così messo bene, allora potremo rifornirci di provviste e medicine. »

I cinque compagni si trovarono perfettamente d'accordo. Si apprestarono dunque ad entrare nell'edificio, quando qualcosa li allarmò improvvisamente.

Crack!

Dal nulla apparvero due persone, proprio sulla via che separava i Valorosi dall'ospedale. I cinque compagni videro una ragazza dai capelli rossi avvolta in un mantello, armata di spada; stringeva tra le braccia un giovane malconcio e ricoperto di sangue. Come potevano non riconoscerlo?

« Harry! »

Lara si fece avanti per prima, più sconvolta che mai, seguita a ruota dagli altri.

« Fermi dove siete! » esclamò la ragazza con il mantello, puntandogli contro la spada di Grifondoro. I Valorosi obbedirono, ma rimasero in guardia. « Non osate avvicinarvi... il mio amico sta molto male! »

« Quello è nostro amico! » protestò Po. « Tu chi sei? Che cosa gli è accaduto? »

La ragazza non rispose. Era troppo impegnata a reggere Harry con il braccio libero, tremante per l'angoscia; il ragazzo era semisvenuto, e respirava forte per lo sforzo di restare cosciente.

« Un momento » fece, osservando bene il gruppo. « Il gigante azzurro, il demone rosso, il panda, la donna con le tette grosse... voi dovete essere i Valorosi! »

« Risposta esatta » affermò Jake con serietà. « Ora tocca a te... dicci chi sei e cosa è successo al nostro amico, prima che io decida di staccartelo dalle mani. »

« Io sono Rina Inverse, e Harry è anche mio amico! » strillò. « Ora che ci siamo chiariti, aiutatemi, o Harry morirà tra pochissimo! Non capisco, avremmo dovuto raggiungere un ospedale... »

« È proprio alle vostre spalle. »

Rina abbassò la spada e si voltò a guardare l'ingresso. Le porte si aprirono proprio in quel momento, attirando l'attenzione di tutti: due Senzavolto vestiti da infermieri si avvicinavano rapidamente, portando con sé una barella. I Valorosi scattarono subito in guardia, circondando il loro compagno ferito per proteggerlo: dopo aver passato tanti guai, ormai gli veniva spontaneo, perciò non furono in grado di comprendere subito la verità.

« Aspettate » disse Luke, troppi secondi dopo. « Non percepisco ostilità. »

Era vero. I Senzavolto si erano fermati senza attaccare; indicavano Harry e la barella, con il palese intento di caricarlo su di essa... come normali infermieri.

« Lasciamoglielo fare » ordinò il Jedi, riponendo la sua arma. I compagni esitarono, poi si fecero da parte anche loro. Rina fu l'ultima a separarsi da Harry, permettendo così ai Senzavolto di prelevare il ragazzo. Questi tornarono dunque indietro, entrando nell'ospedale; Rina e i Valorosi li seguirono a ruota, pronti a intervenire al minimo pericolo. Si ritrovarono in un'ampia hall piena di gente, ma non si fermarono a guardare nessuno in particolare.

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