Parte 14 - Vivi e morti

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Il Cimitero dei Mondi sembrava davvero sconfinato. I Valorosi vagavano tra quei cumuli di rovine ormai da un pezzo, senza scorgere alcuna traccia di Nul o di altri nemici. Chiunque ci fosse dietro le quinte a dirigere la scena, amava restare nascosto il più a lungo possibile.

Il gruppo decise di fare una pausa, fermandosi alla base dell'ennesima duna. L'atmosfera restava tranquilla tra di loro, ma cominciavano a pensare di stare sprecando il loro tempo: a parte Wall-E e quella creatura ripugnante chiamata Gollum, nei paraggi non avevano incontrato nessuno.

« Draven deve essersi sbagliato » dichiarò Jake mentre si sedeva sopra il cofano di un'auto. « Qui non c'è nessuno... non c'è traccia di questo Nul. »

« A pensarci bene, lui non ha mai detto che qui avremmo trovato Nul » obiettò Harry. « Ha detto che qui avremmo trovato i resti delle precedenti battaglie, non i nostri nemici. »

« Già, è vero » convenne Lara. « Comunque, vista la situazione in cui ci troviamo, un posto vale l'altro. Non siamo al sicuro in alcun posto. Ovunque andiamo, siamo costretti a combattere contro qualcuno. »

Molti compagni sospirarono, amareggiati. Avevano bisogno di rilassarsi, di scacciare la tensione; Po si occupò subito di preparare da mangiare, e poco dopo erano di nuovo tutti riuniti intorno a un fuoco a mangiare i suoi favolosi spaghetti.

« Non potremo combattere ancora a lungo » disse Hellboy, spezzando il silenzio che si era creato. Il diavolo stava controllando le sue armi, ma dallo sguardo che aveva non sembrava contento. « Io sono quasi a corto di proiettili... se andiamo avanti di questo passo, ci troveremo a secco molto presto. »

« Vale anche per me, in effetti » aggiunse Jake. « Ho esaurito le frecce... ma credo che non avremo problemi a rifornirci in un posto del genere. Se ci avete fatto caso, qui intorno è pieno zeppo di armi... appartenute a gente meno fortunata. Suggerisco di dare un'occhiata nei paraggi e recuperare ciò che potrebbe esserci utile: equipaggiamento, munizioni... tutto ciò che possiamo portarci dietro. Sbrighiamoci, finché siamo i soli a camminare in questo dannato posto. »

I compagni annuirono, perfettamente d'accordo come al solito. Dopo aver mangiato, si divisero perciò in coppie e iniziarono a setacciare la zona circostante, muovendosi piano tra le rovine.

Sora, pur non avendo bisogno di rifornirsi di nuove armi, seguì Jake nella sua ricerca, pronto ad assisterlo in caso di bisogno. Il guerriero Na'vi e il ragazzo salirono in cima a un'altra duna, dalla quale potevano osservare buona parte del paesaggio. Quell'area del Cimitero conteneva soprattutto pezzi di alta tecnologia: astronavi aliene e giganteschi robot dai colori vivaci giacevano semidistrutti nella distesa davanti ai due Valorosi, inattivi da chissà quanto tempo. Nonostante si trattassero di ammassi inanimati di metallo, trasudavano morte come nel resto del Cimitero. Ogni macchina, ogni arma, ogni nave rappresentava una battaglia combattuta da eroi di altre epoche, di altri mondi... conflitti organizzati dall'onnipotente Nul per il suo diletto.

« Uhm » fece Jake, la cui attenzione era rivolta verso un'arma ai suoi piedi. Era una mitragliatrice, perfetta per un tipo della sua taglia; inoltre, mentre la prendeva in mano, divenne molto familiare.

« Un M60 » commentò sorpreso. « Avevo un'arma come questa su Pandora... possibile che sia lo stesso modello? »

Coincidenza o no, Jake non avrebbe potuto trovare un'arma da fuoco più adatta per lui; funzionava perfettamente e il terreno ai suoi piedi era pieno di munizioni. Il Na'vi non esitò a prendere tutto quello che poteva, finché lo sguardo non gli cadde poco lontano: le sorprese non erano ancora finite.

« Grande Madre di Tutto! »

Un lungo arco faceva capolino tra i cannoni e grossi frammenti di metallo. Quando lo afferrò, ancora intatto, Jake non riuscì a crederci: era un arco Na'vi, non poteva sbagliarsi... e come nel caso della mitragliatrice, era ancora più familiare.

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