capitolo 5

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SELENA:

La luce del sole che entra dalla finestra mi constringe ad aprire gli occhi. Afferro il telefono e mi accorgo che sono le 7:00. Subito scatto dal letto, alle 8:00 dovrò già essere a scuola. Corro in bagno senza fare rumore. Nina stanotte ha dormito qui, ieri sera quando sono scappata lei mi ha raggiunto e ha insistito per rimanere. Entro dentro la doccia e lascio che le goccioline d'acqua cadano su di me. Ieri dopo che sono tornata a casa, sono rimasta a piangere con Nina che cercava di darmi conforto in tutti i modi. Sono crollata non appena ho toccato il cuscino, non ho nemmeno cenato.  Non avevo fame.

Chiudo il getto d'acqua e avvolgo un asciugamano intorno al mio corpo. Indosso l'intimo, e i vestiti che ho scelto. Una gonna nera a tubo che arriva sino a metà coscia, una canottiera bianca con le bretelle sottili. Sistemo i capelli. Metto un filo di eylainer e un po' di fard per colorire la pelle. Dopo esco dal bagno e mi trovo Nina già pronta in camera.

"Buongiorno."-dice sorridendomi.
"Giorno."-dico ricambiando il sorriso.
"Dormito bene?"-domanda.
"Abbastanza e tu?"-dico prendendo i tacchi a spillo neri. Sono bassi e comodi. Dopo averli messi ai piedi mi alzo.
"Bene."-sorride.
"Meglio."-dico guardandola sospirando.
"Ti va un cornetto caldo al bar?"-domanda.
"È un modo per iniziare bene la giornata? No perché sto davvero morendo di fame."-dico facendola ridere.
"Decisamente."-Sorrido. Afferro la borsa, prendo il cellulare, e scendiamo di sotto. Usciamo di casa e ci rechiamo dritto il bar.
Dopo aver iniziato la giornata con un buon cornetto alla Nutella ci rechiamo a scuola. Ed è possibile che ogni cosa mi ricordi lui? Anche un fottutissimo cornetto. Mi ricordo quando mi ci portava lui al bar la mattina,  quando la sera prima ci addormentavamo insieme prima di aver fatto l'amore. Un brivido mi sfiora la schiena. Caccio subito il suo pensiero quando ci fermiamo davanti la scuola.
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È ora di pranzo, la mattinata è stata magnifica. I ragazzi mi rendono così felice. Sono la mia unica soddisfazione. Sono la regione del mio lavoro.
"Pronto Stefan?"-dice Nina interrompendo per un attimo i miei pensieri.
"Si? Ah.. beh.. si.. credo sia la cosa più giusta da fare."-Di cosa stanno parlando?
"Va bene.. glielo dirò tranquillo.. anch'io.. a dopo."-dice Nina per poi riattaccare. Cosa deve dirmi? Il suo sguardo è diventato serio.
"Va tutto bene?"-domando guardandola. Lei alza lo sguardo e sospira.
"Connor dista ad un ora da noi.."-sussura guardandomi. Caccio un grande respiro istintivamente. Dio. Mi si gela il sangue al pensiero di quel bastardo.
"Dobbiamo stare attente.. ovunque andiamo. Soprattutto tu Sel. Stefan mi ha raccomandato che ogni volta che usciremo uno di loro dovrà stare con noi. Justin vuole stare con te.. e non accetta scuse."-Sento il cuore fermarsi per un attimo. Lui dovrà camminare con me tutte le mattine? La cosa mi fa stare da una parte "bene" tra virgolette, l'idea di vederlo mi mette ansia ma anche sollievo. Mentre invece la paura che mentre siamo insieme possa succedere qualcosa mi sta divorando. Ho paura se gli possa succedere qualcosa. Davvero ho tanta paura di più per lui che per me.

Quando ritorniamo a scuola, riprendiamo le lezioni alle 3 del pomeriggio regolarmente. Dopo un lungo pomeriggio pieno, stanca morta ritorno a casa alle 8 della sera. Nina mi ha dato un passaggio. Velocemente mi faccio un panino, e lo divoro in due minuti. Dopo salgo di sopra, indosso il pigiama, e mi butto a peso morto sul letto. Piano piano i miei occhi si chiudono quando la suoneria del telefono mi fa saltare in aria.
Lo prendo e leggo un numero che non ho salvato in rubrica. All'inizio ho un po' paura a rispondere, infatti resto lì a fissare il numero non sapendo se rispondere o meno. Decido di rispondere, porto il telefono all'orecchio e resto in silenzio, in attesa di sentire la voce dall'altra cornetta.

"Pronto Selena? Sono io.. Justin."-Caccio un respiro di sollievo a quelle parole. E allo stesso tempo sento il battito del mio cuore che riecheggia in tutta la camera.
"Oh.. Justin sei tu.."-dico ancora mentre cerco di realizzare. Questo probabilmente è il suo numero nuovo.
"Mi dispiace disturbarti a quest'ora. Ma penso che oggi Nina ti avrà raccontato tutto.. Perciò domani  mattina passo da casa tua alle 7:40, ti va bene?"-dice mentre sento la sua voce bassa, sento il respiro mancarmi all'idea di rivederlo.
"Certo si.. va bene."-dico quasi in un sussurro per poi schiarirmi la voce. Lo sento sospirare ed il solo suo respiro mi provoca un brivido.
Dio perché deve avere questo effetto così potente su di me? Al tal punto di impazzire solo sentendolo respirare?
Sono ridicola.
"Bene. Allora ci vediamo domani mattina."-dice mentre io vorrei ancora sentire la sua voce senza mai riattaccare questa chiamata.
"A domani.."-dico però senza riattaccare. Nemmeno lui riattaca. C'è un minuto di silenzio fino a quando la sua voce vellutata proferisce parola.
"Come stai?"-sussura quasi non volendosi fare sentire. A quel punto mi blocco. Sono felice di sentirti.. ma allo stesso tempo male. Il pensiero che qualcuno voglia farti del male mi fa morire. Il pensiero di parlarci come se fossimo due perfetti sconosciuti mi fa capire quanto siamo stati lontani e che entrambi ci vogliamo ancora. Ma io non riesco a sbloccarmi. Vorrei stringerti forte, come non abbiamo mai potuto fare in un anno. Riassaporare quelle labbra perfette. Sto male. Mi manchi. Ieri sono stata una stupida. Tu ti sei avvicinato a me, e l'unica cosa che ho saputo fare è stata scappare, mentre le lacrime mi rigavano il volto fino a prosciugarsi.
"Bene.."-Dico solamente. Che cazzata. Sono un idiota. Lo so. Una stupida. Una stronza.

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