capitolo 37

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JUSTIN:

"Salutiamo la mamma ed andiamo a casa."-dico guardando Hope sorridendo. Lei annuisce ed allarga le braccia per farsi prendere in braccio.

"Certo, vieni qui piccola mia."-sussuro sorridendo dolcemente prendendola fra le mie braccia, mentre lei appoggia la testa sulla mia spalla, cominciando a giocare con i miei capelli. Mi alzai dalla sedia posta nella sala d'attesa. Una signora anziana mi guardò e mi fece un dolce sorriso. Io ricambiai e mi avvicinai alla stanza di Selena.

"Fallo per Hope."-sussurai cercando di avvicinarmi a lei. Le sue braccia si abbassarono lentamente con ancora la pistola tra le mani chiuse fortemente nei suoi pugni. I suoi occhi lucidi e distrutti si spalancarono in un secondo diretti dietro di me. Nel momento in cui mi spinse per terra con tutta la sua forza, sentii lo sparo, ed in quel momento la vidi fermarsi con la bocca leggermente spalancata mentre i suoi occhi guardavano dritto i miei. Si accasciò a terra mentre la spalla sanguinava in un modo incontrollabile.

Avrei preferito non essere mai nato piuttosto che vedere quella scena, piuttosto che vederla soffrire in una maniera così ingiusta! Mi sono sentito così impotente, e per un attimo ho davvero pensato che avrei potuto perderla e avrei voluto che quella pallottola insieme ad altre mille avrebbero attraversato tutto il mio corpo facendomi in frantumi. È una cosa macabra da pensare, ma mi sono sentito così inutile, disperato nel vederla soffrire in quel modo, nel pensare che quella stronza voleva colpire me, ma Selena mi ha spinto sapendo ciò che le sarebbe successo, cosciente di tutto, ed io non sono riuscito a fermarla, è successo tutto nel giro di un fottutissimo secondo. È stata più forte di me, nel spingermi e farmi cadere per terra. Vedere il dolore stampato lì sui suoi occhi è stato come strapparmi il cuore dal petto.

Chiudo gli occhi e respiro profondamente. A volte penso che forse c'è qualcuno che ci vuole separati a tutti i costi, qualcuno che vuole portarla via da me a tutti i costi, qualcuno che ci vuole male, che non vuole vederci felici. Ed ho paura. Perché questo è nato tutto grazie a me. Ed ho paura che vivremo per sempre così, con ogni cosa che ci viene contro. L'unica cosa che mi tranquillizza, e mi rallegra allo stesso tempo, è che hanno preso Caitlin.

Quando Selena ha puntato la pistola in cielo, ed ha sparato, persone che abitano lì, hanno sentito, ed allarmate hanno chiamato la polizia, che è arrivata nell'esatto momento in cui Selena era stesa per terra, e Caitlin era lì ferma, senza dire una parola, con lo sguardo diretto verso Selena e me che si chiedeva se esisteva davvero questa vita. La guardai con gli occhi pieni di rabbia e odio, ci aveva fatto a pezzi come desiderava.

Nel mio corpo non esistevano altre emozioni, era come se io fossi nato così, e l'ho vista per un attimo quasi pentita e guardare le sue mani mentre ha lasciato cadere la pistola rendendosi conto del grosso danno che aveva commesso.

Nello stesso momento è arrivata la polizia, che è riuscita ad ammanettarla mentre i suoi occhi persi erano puntati verso Selena ormai priva di sensi tra le mie braccia. Le mie urla le sento ancora nella testa, ed odio ricordare ogni minimo dettaglio di quel avvenimento.

L'ambulanza è arrivata subito dopo, i soccorsi me l'hanno rubata dalle mani e l'hanno distesa su una barella, mentre io le tenevo la mano e piangevo e urlavo disperatamente. Le hanno messo immediatamente una mascherina da dove passasse l'ossigeno, dato che il suo respiro spariva piano piano.

Una volta che siamo arrivati all'ospedale l'hanno portata subito in sala operatoria. Io sono rimasto fuori ad imprecare sotto gli occhi di tutti. Ed ho quasi rotto il vetro della sala. Avevo troppa rabbia in corpo, ero un vulcano esploso.

Odiavo il fatto che li dentro ci fosse lei, odiavo il fatto che avesse rischiato la sua vita per me! Per me dannazione! Per me! L'unica cosa giusta e di cui mi sento libero in un certo senso è sapere che Caitlin è in carcere, e la polizia domani dovrà farmi delle domande.

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