"Dove diavolo sei stata? Con qualcuno dei tuoi clienti? Ammettilo quello che sei finita a fare..." supero mia madre con uno spintone ed entro in casa "Papà?" lei fa il solito cenno che mi fa capire che lui non è in casa...come al solito del resto...
"È fuori? A spendere i soldi che guadagno io in qualche scommessa al bar?"
"Anche se fosse?" mamma incrocia le braccia ed io mi lascio scappare una risata "Mi sono sempre spaccata il culo per portare i soldi a casa...sono sette anni che lo faccio mamma. Scusa se mi girano i coglioni sapendo che quello che guadagno lui lo spende in scommesse e tu in bottiglie di vino scadente"
"Bada a come parli signorina..."
"Per tua informazione non mi dovrai stare ad ascoltare ancora per molto mamma...anzi credo che questi siano proprio gli ultimi minuti che passo in questo cazzo di casa di merda"
"Vai dalla tua compagna di scorribande Roberta? Te la sei cercata proprio bene sai? Fate le puttane insieme?"
"No non vado da Roberta..." prendo il piccolo trolley ed inizio a riempirlo con delle cose a caso. In realtà nessuna delle cose che sto mettendo in valigia mi piace veramente...sono tutti vestiti che ho comprato alle bancarelle, a nessuno sono legata particolarmente e potrei anche andare avanti tranquillamente con le cose che mi ha comprato Stephan e che ho portato a casa nostra da Anzio..casa nostra...sorrido a quel pensiero e mia madre non si lascia naturalmente sfuggire il mio cambio di espressione "Te ne vai a stare da uno che paga per i tuoi servizi?"
"Non faccio la puttana mamma"
"Con quel calciatore non l'hai fatto? Ti ha pagata...e poi si è liberato di te...non sei alla sua altezza Giulia...appartieni ad un mondo diverso...guarda questa casa, e questo quartiere..." lei fa un gesto come a voler abbracciare tutta quella che è stata la mia vita fino a quel momento "Vado a stare da lui" butto alla rinfusa i vestiti nel trolley e poi prendo il mio computer portatile e la trousse dei trucchi. Mi accorgo solo in quel momento di quante poche cose abbia, di quanto poco abbia accumulato in 24 anni di vita..di quanto alla fine mi senta estranea in quelle quattro mura che invece dovrebbero essere il mio porto sicuro "Ti sei fatta abbindolare di nuovo?"
"Non mi sono fatta abbindolare proprio da nessuno mamma..io e Stephan ci amiamo"
"Ti ama? Lui ti ama? Ma apri gli occhi Giulia...lui ti ha tradito una volta e lo farà di nuovo...pensi che a lui basterà quello che tu puoi dargli? Qualche scopata, solo quello...ma poi cosa puoi dare ad uno come lui?" mia madre mi afferra per il polso ma io mi divincolo scrollandomela di dosso "Hai proprio una alta considerazione di tua figlia mamma...complimenti..ed io che ho mollato la scuola per voi, io che mi sono annullata per voi due..per te e papà...che cogliona che sono stata" mi guardo attorno e poi faccio un sospiro "Il resto dallo a chi cazzo vuoi..." la sposto di peso e mi dirigo verso la porta di casa "Ah mamma, questi sono i soldi che dovrebbero bastare a te e papà per almeno due settimane..."
"E il resto?"
"Quale resto? Questi sono gli ultimi soldi che ti do mamma...ho chiuso con sta merda..."
"Che cosa hai detto?" lei mi fissa con i grandi occhi neri spalancati...occhi che tutti dicono assomiglino ai miei..forse era vero anni fa, quando mia madre era ancora una donna con una dignità, ma non certo ora che si è persa in mezzo alle bottiglie di vino e al risentimento verso il mondo intero "Hai capito bene...ho chiuso..." sbatto sul tavolo la busta con gli ultimi mille euro che ho guadagnato nelle ultime settimane di lavoro. Quella mattina, mentre Stephan si preparava per andare a Trigoria agli allenamenti, ho chiamato i miei datori di lavoro e mi sono licenziata. Voglio veramente trovare un lavoro che mi piaccia e che soprattutto non mi prosciughi tutte le energie fisiche e mentali. Voglio qualcosa che mi faccia sorridere e so che solo andandomene da quella casa e da mia madre potrò mettere il primo tassello per la mia nuova vita "Tu non chiudi un cazzo Giulia..siamo i tuoi genitori...tu sei nostra figlia..."
"E....? Questo fa di me la vostra schiava praticamente? Ho vissuto per voi per sette lunghi e stancanti anni...ho guadagnato mille euro su mille euro dandovi tutto o quasi...non mi sono mai tenuta più di quello che mi serviva per qualche vestito scadente e per le sigarette. Ho anche saltato pasti su pasti pur di dare a voi quasi tutto quello che ho guadagnato...sono andata in giro per l'Italia facendo mille lavori, dormendo pochissimo e non ricevendo in cambio mai un dannato grazie da voi...sono anni che papà spende tutto in scommesse e tu in quelle cazzo di bottiglie che tenti di nascondere...pensi che non sappia che spendi quasi tutto quello che ti do in bottiglie su bottiglie? Pensi che sia così cogliona? No mamma...ma non ho mai detto nulla...ma ora sono stufa...stufa di te, di papà, stufa di vivere una vita di merda che non ho chiesto e che non voglio vivere...vaffanculo a tutto...sono stufa...."
"Ora che ti fai il calciatore pensi di avere il mondo in mano? Eh? Non hai proprio un cazzo Giulia...perché quando lui si accorgerà che non vali un cazzo ti caccerà dal suo castello incantato..pensi di vivere la favola di Cenerentola? Il principe azzurro che ti salva dalla tua vita fatta di cenere e desolazione? Bhe Giulia non ti facevo così ingenua...certo tu puoi piacergli, diciamocelo sei una bellissima ragazza e sicuramente sarà affascinato da te e dalla tua storia. Vorrà qualche scopata...ma alla fine quando si accorgerà che di più non puoi dargli ti mollerà..e quando succederà cara Giulia tornerai qui strisciando in lacrime..."
"Ma vaffanculo mamma...tu non sai proprio nulla di Stephan. Di quello che è, della sua storia...non è solo il calciatore miliardario che pensa solo alla tipa carina da portarsi in giro. È molto altro...e ti assicuro che mi ama...mi ama...ma soprattutto mi vede per quella che sono e mi rispetta soprattutto. Cosa che tu e papà non avete mai fatto...mi sono sempre fatta non in quattro ma in dieci per voi e questo è il ringraziamento? Beh sai che ti dico? Adesso tu e papà dovrete cavarvela da soli...ho chiuso...chiuso con questa casa, questa vita, questa merda...ho chiuso...finito...morto..." apro la porta di casa ma lei mi trattiene per il polso "Se esci, non ci rimetti più piede Giulia..."
"Addio mamma..." chiudo, anzi sbatto l'uscio dietro di me producendo un tonfo sordo che richiama l'attenzione di tutte le persone che probabilmente hanno sentito le nostre urla e che sono uscite sui pianerottoli. La casa dove ho sempre abitato è in una delle zone più periferiche della capitale, dove le case cadono a pezzi e tutti si fanno i fatti di tutti. Scendo le scale ed incrocio coloro che sono stati il contorno della mia vita fino a quel momento "Hey Giuliè dove te ne vai?"
"Via...via da questa merda..." esco dal portone e finalmente respiro di nuovo. Tutti mi guardano, forse perché ho un trolley in mano ma forse soprattutto per l'aria diversa che ho. Sono libera e sorrido finalmente...sorrido perché ho la mia vita, una vita che posso modellare come voglio, senza sottostare a niente e a nessuno. Posso andare dove voglio ma soprattutto posso essere finalmente me stessa. Alla fine ho affrontato mamma da sola, senza l'aiuto di Roberta. Era qualcosa che dovevo e che volevo fare da sola...prendo un bel respiro e poi inizio a camminare. Senza macchina devo tornare a casa di Stephan, anzi casa nostra con i mezzi e sarà un bel viaggio. All'ultimo decido di cambiare meta...guardo sul cellulare il percorso più breve e meno incasinato per arrivare a Trigoria. Ci metterò almeno un'ora e mezza ma è praticamente perfetto...arriverò lì per la fine degli allenamenti e poi io e Stephan torneremo a casa insieme. La prospettiva di avere una macchina mia non è male alla fine ma non voglio che lui si addossi anche quella spesa...so già che comunque prima o poi mi farà trovare in garage l'ennesimo regalo. È qualcosa più forte di lui...mi sento veramente come Cenerentola...e le parole di mia madre mi rimbombano in testa. Ho bisogno che lui mi rassicuri, che lui mi dica che non si è pentito della sua decisione di propormi di abitare con lui. Ho bisogno di un suo abbraccio e non mi vergogno minimamente a dire che mi manca da morire anche se ci siamo salutati sull'uscio di casa appena tre ore prima...
Quando arrivo nel piazzale vicino a Trigoria sono in ritardo sulla tabella di marcia di almeno venti minuti...mi guardo attorno e vedo subito il cancello verde scuro con vicina la targhetta "Centro Sportivo Fulvio Bernardini". Seguo la recinzione e mi trovo davanti alla scena di almeno una cinquantina di persone che aspettano l'uscita dei calciatori dagli allenamenti. Il giorno dopo la squadra partirà nel pomeriggio per la prima trasferta della stagione e quindi io e Stephan avremo il nostro primo vero e proprio momento di distacco dopo la nostra riappacificazione. Voglio solo vivere al meglio quel pomeriggio e quella notte assieme prima che lui vada via...già ho l'ansia pensando a quanto la casa mi sembrerà vuota senza di lui. Mi avvicino al cancello superando le ragazze che mi fissano come se fossi di un altro pianeta "Hey carina dove vai?"
"Al cancello...devo entrare" la ragazza che mi ha rivolto la domanda mi fissa con evidente sarcasmo "Se lo dici tu" squadra i miei semplicissimi jeans e la mia altrettanto semplice camicia di jeans senza maniche che ho anche annodato in vita per renderla più carina ma che evidentemente a lei non piace proprio. Dopo l'iniziale momento di imbarazzo la guardo con sufficienza e decido di rimetterla al suo posto "E comunque tu chi sei? L'addetta stampa dei giocatori?"
"Per tua informazione sono amica di alcuni di loro..."
"E come mai sei qua fuori?"
"Vediamo proprio se tu entri...su sono proprio curiosa" la ragazza fa uscire il mio lato da stronza...ma chi cazzo crede di essere? Mi giro verso il ragazzo che sosta davanti al cancello e che ha seguito con un sorriso il nostro scambio di battute "Scusa ciao...sono Giulia...l'allenamento è finito?"
"Si poco fa"
"Puoi chiedere a Stephan di farmi entrare..sono la sua fidanzata" a quell'affermazione la ragazza dietro di me si lascia scappare un "cosa?" che rieccheggia probabilmente per tutto il centro sportivo "Torno subito" lui si allontana e poi parla con un suo collega che poi sparisce nella struttura. Io aspetto fino a quando il secondo ragazzo non esce dalla porta seguito proprio da Stephan che si ferma e mi sorride incrociando le braccia davanti a sé "Prego...ora che ti conosciamo sarai sempre la benvenuta"
"Grazie mille..." supero il cancello e poi mi giro verso la ragazza che sta ancora maledicendomi mentalmente credo "Ciao carina" la saluto con la mano e poi corro praticamente verso il mio fidanzato "Che ci fai qua?"
"Sorpresa...ho fatto male vero? Ho fatto una cazzata...non dovevo venire...lo sapevo" il mio discorso sconnesso e delirante viene interrotto dalle sue labbra che si posano sulle mie e dalle sue mani che mi racchiudono il viso teneramente "Mi sei mancata amore mio...hai fatto benissimo a venire"
"Davvero?"
"Davvero...hai preso tutto?" lui indica il trolley e la mia borsa "Si...ogni cosa che mi serviva...anzi in realtà l'unica cosa che mi serve è qui davanti a me adesso..." lui mi sorride e poi riavvicina la sua bocca alla mia "Ti amo...faccio una doccia e poi andiamo a casa....ci fermiamo a mangiare qualcosa in giro ok?" io annuisco e poi mi perdo nei suoi occhi "Ti amo Stephan" senza che possa fermarle le lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance ed io lo abbraccio forte mettendomi sulle punte "Piccola...adesso ci sono io con te...sempre..." sorrido fra le lacrime mentre mi sento finalmente a casa...
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LASCIATI AMARE
ФанфикChe vi dico a fare chi è il protagonista maschile? Stephan e Giulia appartengono a due mondi opposti ma si sa l'amore mischia sempre le carte...