CAPITOLO 29. ED ORA...TI VENGO A PRENDERE

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Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è una ragazza vestita di bianco che mi sorride "Bentornata fra noi signorina Giulia..." cerco di parlare ma ho la bocca secca ed impastata "Non si sforzi troppo...fra poco le darò un pochino d'acqua così riuscirà a parlare...faccia solo un cenno se le fa male da qualche parte" scuoto la testa ma la mia mano corre alla mia pancia. Faccio fatica a muovere qualsiasi muscolo ma voglio, devo sapere se sono incinta, se lo sono ancora, se lo sono mai stata...se porto una piccola vita dentro di me. Lei sorride e poi appoggia la mano sopra la mia "Il bambino sta bene...ha solo avuto un leggero distacco della placenta ma ora va tutto bene. Dovrà passare i prossimi 8 mesi sotto stretto controllo medico ma, sta bene.." annuisco e poi inizio a piangere "Devo chiamare qualcuno? Il suo compagno?" per un attimo sorrido pensando che si riferisca a Stephan ma non può riferirsi a lui naturalmente perché nessuno sa di lui. Penso che si riferisca a Fabio e annuisco "L'abbiamo contattato dato che era il numero segnato sulla sua cartella clinica, quello da chiamare per le emergenze...è venuto qui questa mattina mentre lei dormiva ancora, ora è a casa ma lo chiameremo subito per dirle che lei si è svegliata e sta bene...vuole che chiamiamo qualcun'altro?" scuoto la testa e poi giro il viso verso la finestra "La lascio un attimo sola..." quando l'infermiera esce dalla stanza non riesco a trattenere i singhiozzi...sono incinta ma ormai ho mandato all'aria l'unica possibilità che avevo per essere veramente felice. Ho detto a Stephan delle cose cattive, delle cose che forse hanno definitivamente messo la parola fine alla nostra già precaria storia. Quando sento aprirsi la porta mi asciugo le lacrime con la mano, quella non attaccato ai tubicini e alla flebo e poi mi volto "Buongiorno Giulia..." una dottoressa bionda e sorridente mi osserva "Ti faccio bere un pochino d'acqua così poi potremo parlare...piccoli sorsi va bene? Infermiera mi aiuti a farla mettere seduta..." con il loro aiuto riesco a mettermi seduta anche se sento una lancinante fitta alla pancia che mi fa scappare una smorfia. La dottoressa mi porge un bicchiere con una cannuccia ed io bevo avidamente ma cercando allo stesso tempo di prendere sorsi piccoli e brevi "Qual'è l'ultima cosa che ti ricordi?"
"La pioggia...e poi un'infermiera che mi chiedeva se stessi bene...poi basta..."
"Sei svenuta appena entrata in pronto soccorso...ti abbiamo fatto tutti gli esami necessari. Avevi la pressione bassa..per il resto stavi abbastanza bene anche se eri bagnata fradicia...sei stata sotto il diluvio per caso?"
"Si...e...il sangue? Ho visto del sangue..."
"Erano delle perdite...sapevi di essere incinta?"
"Si..cioè no...il medico del mio fidanzato mi ha visitata stamattina e...mi ha detto che potevo essere incinta anche se...bhe pensavo di essere sterile, le possibilità che potessi rimanere incinta erano basse"
"Il medico ti ha visitata due mattine fa...sei qui da quasi 48 ore.."
"Sono stata addormentata 48 ore?" sgrano gli occhi e lei annuisce "Si...ti abbiamo somministrato dei sedativi per cercare di farti riposare...ne avevi bisogno credo no?" faccio cenno di si e lei sorride "Sei incinta di quattro settimane...il tuo fidanzato ci ha detto che prendi regolarmente la pillola ma che l'hai saltata per un giorno...hai avuto rapporti completi in quell'occasione vero?"
"Si..." lei mi prende la mano "Lui ci ha anche detto che non è il padre...vuoi che lo chiamiamo?"
"No...no...lui non abita qui a Milano e poi...no, non è il caso che lo chiamate..."
"Sicura? Non vuoi che lui sappia che aspettate un bambino?" so che lui sarebbe felice, quel disegno con la stilizzazione di un bambino e quella parola 'vorrei...' è emblematica. Ma tutto quello era prima delle parole cattive che ci siamo detti ormai 48 prima..ricomincio a piangere e la dottoressa fa una faccia preoccupata "Hey...Giulia...so che è difficile ma...adesso tu devi pensare al bambino...sei forte ma adesso devi esserlo soprattutto per lui o lei...dovrai fare controlli regolari e soprattutto dovrai evitare qualsiasi cosa che ti possa causare stress inutile. L'ideale è che tu stia con la persona che ti fa stare bene e se non è il papà del tuo bambino va bene Giulia...ma...pensaci bene..Fabio ci ha raccontato che hai già avuto un aborto a causa di un incidente e...non ti nascondo che la gravidanza è a rischio, soprattutto se tu non sei tranquilla"
"Gli ho detto delle cose cattive...e adesso lui non vorrà più vedermi..."
"Non pensi che meriti di sapere che diventerà padre? Era il papà anche del bimbo che hai perso l'anno scorso?" annuisco "Allora sarà doppiamente felice...tu e Fabio...non state assieme no? Cioè ok la situazione è complicata e anche l'amore lo è ma...sei giovane Giulia e meriti di essere felice.." sentiamo la porta aprirsi e poi un enorme mazzo di rose rosse entra nella stanza seguito dal viso di Fabio "Hey principessa...ti sei svegliata finalmente?" sorrido e poi lo guardo mentre lui mette il bellissimo fascio di rose nel vaso posato sul comodino. La dottoressa si alza dal mio letto e poi esce "Vengo a vederti più tardi ma...pensa a quello che ti ho detto" quando la porta si chiude dietro di lei sorrido debolmente a Fabio che si siede sul letto accanto a me e poi mi prende una mano fra le sue "Mi hai fatto preoccupare Giulia...che diavolo ci facevi in giro con il diluvio? Sapevi che non era prudente"
"Lo so...ma Stephan era a Milano...e volevo parlargli"
"E..? Vi siete parlati?" alzo le spalle e poi inizio a farfugliare frasi sconnesse e senza senso "No, cioè si...abbiamo discusso e ci siamo urlati cose che non pensavamo affatto...e poi sono scappata via e lui mi ha detto se finiva lì ed io gli ho risposto che non sarebbe mai dovuta iniziare..e poi sono stata male...mancano 17 giorni al suo matrimonio e...adesso lui non vorrà sapere nulla di me e...neanche del bambino..."
"Primo...non dire cavolate...vi siete detti delle cattiverie ma vi amate e..quello conta no?"
"Non posso tornare da lui adesso..gli ho detto che ero stata con altri durante questo mese e lui potrebbe pensare che il bambino non è suo...e anche lui mi ha detto di essere stato con Greta...magari adesso ama lei..."
"Si certo ed io sono etero...Giulia quando si è arrabbiati si dicono tante cavolate e soprattutto anche se è veramente da stupidi di tende a ferire le persone che amiamo di più..ma ora sei tu a dover fare un passo verso di lui Giulia"
"Non posso...insomma non posso veramente andare da lui e dirgli del bambino..."
"E cosa farai? Lo tireremo su noi due?"
"Magari..."
"Senti tesoro se fosse di un coglione che ti sei scopata una volta e di cui non te ne frega nulla lo farei...ma tu ami Stephan..e lui ama te...perché devi precluderti la possibilità di essere felice e soprattutto devi togliere a lui la possibilità di sapere che tu e lui avete creato insieme la cosa più bella del mondo? È vostro figlio...pensaci eh...poi se sarai ancora convinta della tua decisione io ti appoggerò e riconoscerò anche questo bambino se vuoi ma...non è la cosa giusta per nessuno..per te, per lui, per me ma soprattutto per questa vita" Fabio mette una mano sulla mia pancia e sorride "Senti...io sapevo che tu non saresti rimasta nella mia vita per sempre. Quando ti ho conosciuta ho pensato che fossi perfetta per la vita che ti stavo per offrire ma poi ho capito subito che tu..sei molto altro...non puoi accontentarti di qualcosa che è tutta una menzogna alla fine. Tu meriti una vita reale...e lui può dartela. Magari litigherete ogni giorno, vi urlerete dietro ma...sarai felice, perché dopo ogni litigio ci sarà comunque la voglia di stare assieme...io cosa posso offrirti Giulia? Soldi, vestiti, borse, scarpe...ma quello può offrirtelo anche lui...con me non avrai mai l'amore perché per quanto ti possa volere bene, bhe non posso amarti come meriti...pensaci..." annuisco e poi vedo che lui mi allunga un vecchia foto "L'ho trovata nel tuo portafoglio..." prendo il piccolo riquadro e vedo la foto che io e Roberta abbiamo fatto ad Angera, quella con dietro il suo numero di telefono. In quei mesi ho spesso pensato di chiamarla ma alla fine il coraggio è sempre venuto meno..ora forse è arrivato il momento di trovarlo quel coraggio "Grazie..."
"Il tuo cellulare è lì..." annuisco e poi lo vedo alzarsi "Ci vediamo dopo ok? La dottoressa ha detto che dovrai rimanere qui almeno 48 ore..."
"Grazie Fabio"
"Ti voglio bene Giulia...e probabilmente ho sbagliato con te per alcune cose ma..l'ho sempre fatto in buona fede. La vita ci mette davanti a delle scelte che a volte sono più grandi di noi ma...a volte si possono cambiare le cose Giulia. Sei giovane e hai avuto la fortuna di incontrare la persona giusta...non fargli sposare quella donna...ma soprattutto digli del bambino. È un miracolo Giulia...il vostro miracolo..." Fabio si allunga su di me per darmi un bacio sulla fronte e poi esce dalla stanza. Prendo il cellulare e cancello le varie notifiche. Viola e Serena mi hanno chiamata, così come il mio personal trainer e qualche altra persona pressoché inutile. Stephan non mi ha cercata se si esclude un messaggio su Wapp della notte in cui sono stata male. Dice solo "stai bene?" e poi un altro messaggio della mattina successiva "Addio Giulia...ti amo con tutto il cuore e lo farò sempre". Sembra tanto un modo per dirmi che ormai lui si è arreso...sono tentata di chiamarlo in quel momento ma alla fine decido di chiamare Roberta sperando che lei abbia lo stesso numero e che soprattutto a sentire la mia voce non attacchi subito "Pronto" la sento ridacchiare "Pronto? Se c'è qualcuno parli subito perché sono impegnata con un bellissimo ragazzo e quindi..."
"Roberta..." la mia voce è bassa e sono sull'orlo delle lacrime ma lei mi riconosce subito "Giulia"
"Scusa se...insomma...ho bisogno di te"
"Dove sei? Io sono a Milano e..."
"Anche io sono a Milano...sono ricoverata alla clinica Santa Rita..."
"In ospedale?" sento che lei zittisce qualcuno e poi sento un fruscio di lenzuola, come se lei si stesse alzando "Vuoi che venga lì?"
"Si..ma...ho fatto un casino Roberta e non so cosa fare..."
"Hey...sarò lì in mezz'ora ok? Dimmi la stanza"
"Aspetta..non lo so..." mi giro e poi vedo la dicitura "36" sopra il letto "Letto 36...ma non so il reparto"
"Chiedo io...tu stai tranquilla...adesso arrivo io e mettiamo tutto a posto va bene?" annuisco anche se lei non mi può vedere "Ti voglio bene..."
"Anche io stronzetta..." rido e anche Roberta si lascia andare ad una risata "Bella romana, metteremo ogni cosa a posto capito? Basta che tu mi dica che stai bene...stai bene vero?"
"Si...si sto bene..." ci salutiamo e poi mi lascio andare ad un pianto liberatorio...prima riconquisterò Roberta e poi penserò a fare lo stesso con Stephan.

LASCIATI AMAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora