CAPITOLO 17. IO, TE E...

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"Ecco qui la nostra Giulia..." mi giro e rischio seriamente di strozzarmi con il caffè che sto bevendo. Sono in giro per Roma, sono appena uscita da un salone di bellezza che prima avrei potuto guardare solo da fuori e dove invece, quel giorno, mi sono fatta mettere a posto il taglio e ho anche azzardato una manicure. Adesso sfoggio delle unghie color smeraldo che mi piacciono un sacco. Ma la ragazza davanti a me mi guarda con un sorrisetto di circostanza squadrando me, il nuovo taglio di capelli, niente di particolare, ho solo dato una spuntata, le mie nuove unghie e il mio abito azzurro cielo, semplice ma che in una giornata di fine agosto a Roma è l'ideale per non morire di caldo "Che diavolo ci fai a Roma?"
"Pensavo di trasferirmi in realtà...Milano non ha più molte attrattive per me..qui invece..." la ragazza mi fa l'occhiolino e poi porta alle labbra, disegnate con un vomitevole rosa carico, la tazzina di caffè. Sfiga ha voluto che abbiamo scelto lo stesso bar fra tutti quelli della capitale per bere un caffè "Contenta tu"
"Non mi chiedi quale attrattive ha questa città per me?"
"Non certo i monumenti credo..." faccio per alzarmi ma lei mi posa una mano sul polso e mi costringe a sedermi di nuovo "No Giulia....devo semplicemente riprendermi quello che è mio"
"Tuo? Cosa c'è di tuo qui?"
"Lo sai benissimo cara..." faccio una faccia schifata ed inevitabilmente davanti agli occhi mi passano le solite immagini, quelle che cerco di relegare in fondo alla mente e di non riportare a galla. Ma il suo sorrisino mi rimanda per forza a quelle immagini "Non c'è proprio niente di tuo qua Greta...trovati un altro coglione che ti venga appresso perché il ragazzo che hai puntato non è disponibile"
"Oh ma a me non importa...me lo sono scopato quando stava con te...ripetere l'esperienza non sarà certo un problema..."
"Ma come cazzo fai a guardarti allo specchio? Eh?" lei alza le spalle e poi sorride. Pensare che per una notte, anzi per tre notti, quelle stesse labbra si siano posate su quelle del mio fidanzato mi fa salire la bile in gola "E tu invece cara Giulietta? Come ci si sente ad essere cornute? E ad avere la bella prospettiva che quelle corna si possano moltiplicare magicamente?"
"Ma come cazzo ti permetti?" mi divincolo dalla sua mano che mi tiene ancora ferma ma lei non toglie dalla sua faccia quel sorrisino "Giulia..sei una bellissima ragazza...veramente...carina, simpatica, insomma puoi avere tutti i ragazzi che vuoi...ma hai puntato troppo in alto e purtroppo se una come te punta al sole rischia seriamente di scottarsi. Quindi spostati dalla traiettoria prima di farti veramente male..perché sai mettendoti contro di me te ne faresti...ti ho già avvertita una volta...questo non è il mondo adatto a te caro tesoro mio.." Greta mi fa una carezza ma io le afferro le dita e le sposto dalla mia pelle "Oh ma che dolce...anche il tatuaggio...che carina che sei. Così ingenua ed innamorata...mi spiace proprio dover rovinare i tuoi piani"
"Sei solo una troia Greta"
"E tu sei solo una povera illusa Giulia...quando mi vedrai scopare ancora con il tuo fidanzato non dire che non ti avevo avvertita..." poi la ragazza dai capelli rosa se ne va, lasciandomi con la tachicardia e le mani che sudano. Non devo darle il poter di mettermi in testa quelle cazzate ma è più forte di me ripensare sempre alle stesse cose..in fondo se è successo una volta potrebbe benissimo ripetersi. Quando mi squilla il cellulare rispondo senza guardare chi è "Si? Pronto?"
"Hey...ti sto aspettando davanti al ristorante...stai arrivando?"
"Si...sono in ritardo...dieci minuti e arrivo" mi alzo e poi praticamente corro fino al ristorante dove io e Roberta ci siamo date appuntamento per pranzo "Giulia amore mio...ma come siamo belle....il fidanzamento ti dona vedo" cerco di sorriderle ma lei nota subito che qualcosa non quadra. Non indaga oltre però, almeno fino a quando siamo sedute ad un tavolino all'aperto e abbiamo davanti un bicchiere di vino bianco ghiacciato lei ed un bicchiere di acqua io oltre ad un antipasto che basterebbe a sfamare un piccolo esercito "Allora...o hai litigato con Stephan..." scuoto la testa "...oppure è successo altro...allora? Chi devo ammazzare?"
"Greta" mi metto le mani fra i capelli e poi sospiro "Ci siamo casualmente trovate nello stesso bar a bere un caffè..."
"E lei che cazzo ci fa qua? Ah no non rispondere...fa la troia...peccato che abbia capito male. Se la vedo io la disfo con le mie mani...e sai che le mie minacce non cadono mai nel vuoto"
"Ho paura Roberta"
"Di cosa?" lei prende una tartina e se la mette in bocca poi sorseggia il vino mentre la sua gamba accavallata batte a ritmo contro la mia sedia. È nervosa e so che andrebbe a cercare la ragazza dai capelli rosa anche in quel preciso momento "Come di cosa Roberta? Secondo te?"
"Senti Giulia se dovesse ricapitare spera solo che lui corra abbastanza di modo che io non riesca a prenderlo perché quanto è vero che mi chiamo Roberta lo massacro stavolta...e poi vado a pigliare lei. Perché ok una volta ma due volte no Giulia..." Roberta sbatte il bicchiere mezzo vuoto sul tavolo e poi si sporge per prendermi le mani. Io tengo lo sguardo basso e sono pericolosamente vicina a scoppiare a piangere "Che cazzo Roberta...ero così felice..e lei riesce in cinque minuti neanche a far cadere tutte le mie belle certezze...so che dovrei essere più forte e non credere a tutto quello che lei dice ma...ogni tanto quelle immagini mi girano ancora in testa. E non è bello te l'assicuro...soprattutto perché so che lei ci riproverà. E chi mi assicura che nonostante tutte le belle parole, le promesse lui non ci cada di nuovo? Io credo a noi due, ma credo anche che Greta abbia ottime armi a sua disposizione e le userà tutte, dalla prima all'ultima. Io come posso difendermi?"
"Hai lui Giulia"
"Questo non le ha impedito di scoparselo Roberta...e il fatto di essere fidanzato non ha impedito a lui di tradirmi...quindi c'è qualche cosa che non quadra...senti, mi dispiace ma non ho fame...ho bisogno di camminare..." cerco il portafoglio ma la mia amica mi blocca e scuote la testa "Faccio io...tu vai...ci sentiamo dopo?" annuisco e poi mi alzo cercando di frenare la voglia di piangere. Sono vicina a Via del Corso, strapiena di turisti...mi confondo fra la folla e quando sono abbastanza sicura che nessuno si accorgerà se scoppio in lacrime mi metto una mano davanti alla bocca e do libero sfogo alle lacrime. Quel pomeriggio devo raggiungere Stephan al concessionario per ritirare la mia auto ma tutto l'entusiasmo che provavo si è dissolto lasciandomi solo la voglia strisciante di chiudermi in una stanza completamente da sola per almeno mezza giornata. Ho dato a Greta il potere di rovinarmi la mattinata e probabilmente anche il pomeriggio e la sera ma non posso controllare quel sentimento maligno che è la gelosia e la consapevolezza che in parte lei ha ragione. È successo una volta quindi cosa le impedisce di farlo accadere di nuovo? Stephan mi amava anche quando mi ha tradita con lei la prima volta, cosa è cambiato adesso? Siamo realmente più forti o è soltanto una mia convinzione destinata a scontrarsi di nuovo con le pretese di una ragazza dai capelli rosa?

LASCIATI AMAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora