Capitolo 2

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Il famoso mercoledì venne, anche se non era quello della settimana in cui parlai con Noemi. Sono in crisi, so che quell'unica amica avrebbe fatto di tutto per convincermi a comprare qualche stupido vestito o gonna o quant'altro, che poi, non sarei mai riuscita a mettere per l'enorme imbarazzo che mi portano le mie cicatrici e anche per l'imbarazzo che provo nell'essere guardata.

:<<Dai Marta prova qualcosa... non c'è nulla che ti piace? >> Mi chiede mentre già lei è piena di vestiti appesi al braccio, pronta ad andare nei camerini;

 :<< mmmh... non lo so, niente che mi abbia colpito >> le rispondo mentre continuo a guardare in modo vago, per non farmi vedere, un vestito di pizzo nero mooolto scollato, sia davanti che dietro: era aperto dalle spalle fino al fondoschiena e, davanti,  fino al seno, aderente fino alla vita e la gonna a svasare "no Marta tanto sai che non riuscirai ad indossarlo, sei del tutto scoperta".

Noemi si avvicina senza che me ne accorga, prende il vestito che guardavo e con un sorriso mi chiede 

:<< ti piace vero? >>:

 :<< già... è bello >>: rispondo.

 :<< ti starebbe un incanto... per favore almeno fammi contenta, provalo! >> mi dice facendo gli occhi dolci e così spunta il sorriso a 32 denti e mani giunte stile preghiera. Butto gli occhi al cielo 

:<< e vabbene, ma solo per farti contenta... non lo compro però >>:

Così lo tira fuori e mi trascina nei camerini.

Mentre lei entra ed esce dal suo camerino, io sono ancora vestita con i miei di vestiti non sapendo cosa fare. "E dai Marta prova sto vestito e buona notte" prendo coraggio e inizio a spogliarmi; resto in intimo davanti lo specchio e mi sale la rabbia: vedere il mio piccolo corpo con un lungo taglio a centro dalla gola all' ombellico, per non parlare dei buchi dovuti ai drenaggi e altri 2 tagli dietro altezza spalle che vanno orizzontalmente verso il seno...
Tutto questo è difficile da sopportare ma cos'altro posso fare.
So che al mondo c'è chi sta peggio ma il corpo, per una ragazza, per una donna è importante. Asciugo le lacrime ed infilo il vestito, esco fuori dove Noemi mi aspetta appoggiata al muro 

:<< guarda che devi indossarlo senza reggiseno >> mi dice mettendosi una mano sul viso; 

:<< ma che ne so io ohhh!, non ho mai indossato nulla di simile >>: così rientro dentro, tolgo il reggiseno e riesco.

Mentre mi guardo sull'enorme specchio del camerino, becco un ragazzo che mi guarda il fondoschiena con uno sguardo malizioso; gli faccio un bel dito medio dallo specchio. Lo so non è un gesto da donna ma odio chi mi fissa!. Accompagnato dal mio sguardo schifato, lui mi risponde con un sorriso.
"maschi... basta che vedono una gonna diventano dei deficenti".
Noemi se ne accorge e scoppia a ridere...

:<<sei sempre tu >>: 

così rientro nel camerino.

Ci dirigiamo alla cassa per pagare "alla fine mi ha convinta, e l'ho comprato" ma ho comprato anche degli short di jeans e qualche magliettina a manica corta, negli altri negozi del centro commerciale.
Usciamo dal negozio e andiamo mangiare qualcosa.

Entriamo nella piccola pizzeria del centro commerciale, prendiamo 2 tranci di pizza margherita, posate e ci sediamo in un tavolinetto appartato color nocciola rigato: i piedi erano di metallo, le sedie di medesimo colore.
Qualche tavolino piu in la' un gruppo di 4 ragazzi si organizza per la serata.

:<< andiamo in quel locale della volta scorsa? Era carino e per niente affollato >> dice la bionda scura con occhi verdi; 

:<< Sì sì anche a me è piaciuto, per me va bene >> risponde il ragazzo seduto di spalle.

Per me si prospettava una serata a casa, in compagnia di qualche film trasmesso in televisione; d'altronde tutte le ragazze erano con i propi ragazzi; ed io che non ne ho non sapevo con chi uscire, anche se andando nel pub vicino casa avrei trovato qualcuno. Ma uscire da casa da sola, mi faceva venire la tristezza. 

:<< stasera che fai, vuoi uscire un po'?, ti passiamo a prendere con Luigi e ci fermiamo al pub vicino da te a bere qualcosa :>> mi chiede Noemi; mentre io con lo sguardo nel vuoto sono persa nei miei pensieri.
Qualche anno fa ero fidanzata: un rapporto già iniziato con difficoltà da parte mia e dopo 2 anni che stavamo insieme lui trovò lavoro fuori e ad ogni weekend che tornava era sempre più strano. Mentre io fremevo dalla voglia di baciarlo, toccarlo, averlo, lui era stanco, mi disse che gli capitava di uscire con i colleghi. Con il passare dei mesi lo vidi cambiare: lui non aveva più voglia di me, nè aveva più desiderio nei miei confronti.
Con lui avevo trovato il coraggio di mostrarmi nuda davanti ad un ragazzo, anche se non riuscivo a lasciarmi andare a letto. Più ci provavo e più la paura mi assaliva. Ero bloccata. E forse è stata questa la causa per cui ci siamo lasciati. Anche se sotto sotto so per certo che c'era altro.

Da quel momento ho iniziato a pensare ad esser io sbagliata in questo mondo.

Noemi venne alle 22:00 in compagnia di Luigi a bordo della loro punto grigia. Il clacson suonò: mi avverte che erano davanti al cancello. Attacco l'ultimo bottone della camicia, prendo la borsa messa sulla sedia ed esco dalla stanza e attraverso il corridoio; seduti sul comodo divano i miei genitori intenti a guardare la tv

:<< ciao io esco >>:

 :<< ok, stai attenta >>:  mio padre

 :<<siii >>: e chiudo la porta.

 Il mio abbigliamento è semplice e sportivo: camicia blu scura con piccole palline bianche, jeans scuri a sigaretta e a vita alta, superga bianche e borsa del medesimo colore.

Arrivati nella piccola piazzetta dove si trova il pub cerchiamo un pargheggio, scendiamo dalla macchina; 

:<< che fa c'è li facciamo 2 giri di tequila >> mi chiede Noemi sotto gli occhi attenti del suo ragazzo, lei lo guarda e poi guarda me col solito sorriso del cazzo, ma stavolta sono complice e ricambio il sorriso a 32 denti e battiamo il 5 con la mano.

Ci sediamo in un tavolino un po' al buio, così dopo il secondo bicchiere prendo il tabacco e mi faccio una sigaretta... sì, è vero,;ho detto che mi dà fastidio il fumo e sì, è vero, non dovrei fumare ma per togliere il gusto della tequila non c'è altra soluzione. Ma non lo faccio sempre; giusto ogni tanto la sera quando prendo questi piccoli short alcolici e poi, almeno questo, volevo provarlo anche se è sbagliato. 

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