La settimana sta per finire ma di lui nessuna traccia; le mattine al lavoro sono un susseguirsi di sudore, ormai il sole è abbastanza forte e il bar è sempre pieno di turisti.
Finisco il mio turno al lavoro e dopo aver accompagnato Rosy, mi concedo la mia doccia. L'acqua fresca mi sbatte sulle spalle per poi scivolarmi sul corpo; i miei capelli si inzuppano di acqua e pesanti si appiccicano alla pelle. Quando alzo il viso verso su le gocce mi picchiettano il volto, per poi scivolare giù; vorrei che anche i pensieri scivolassero via con la stessa facilità dell'acqua; lui sarebbe partito tra qualche giorno, ed io sarei rimasta qua a pensarlo.
Quando esco dalla doccia sento suonare il cellulare, riesco a rispondere:<< amore mio che fai? >>: la voce di noemi risuona dall'altro lato della cornetta
:<< sono appena uscita dalla doccia, perché? >>: rispondo sedendomi sul letto e uscendo degli slip e un reggiseno dal cassetto
:<< più tardi ci incontriamo con i ragazzi al pub vicino da te, ti unisci a noi che ci organizziamo per questo weekend? >>: chiede aspettando una mia risposta.
:<<Vabbene >>: sono le uniche parole che dico e chiudo la chiamata.
Mi stendo a letto e guardando il soffitto mi domando se quel sfiorarci le labbra fosse stato uno sbaglio.
"Se non si fa sentire vuol dire che ho sbagliato"
Ma in me quella sensazione di esser sbagliata con lui svanisce; riesco ad esser me stessa, a fare gesti che mi vengono difficili.
"ma forse sto sbagliando tutto, forse queste sensazioni le provo solo io"
Eppure quegli occhi mi mettono così tanta tranquillità, li vedo tristi e con tante storie da raccontare; e quelle labbra in quel preciso istante sentivo che volevano solo sfiorarsi, anche per un solo attimo.
Alle 17.30 una chiassosa suoneria mi sveglia, guardo il displayNoemi
Rispondo ancora assonnata, dopo vari ok stacco e sedendomi sul letto inizio a connettere. Apro l'armadio e prendendo degli short e una maglia, lentamente mi vesto. Quando il mio viso compare sullo specchio vedo le occhiaie che mi ritrovo, ma con un po di correttore esse spariscono.
Quando attraverso il corridoio mamma sta guardando la tv e con un lento:<<esco >>: apro la porta d'ingresso.
Percorro la strada che mi porta al pub e al mio arrivo le ragazze sono già tutte sedute che sventolano i loro fogli per farsi aria. Mi siedo con la pesantezza di un rinoceronte che faccio muovere il tavolino.
:<< ehi Marta va tutto bene? >>: domanda Giusy
mentre mi da un colpo di sventolata davanti, facendo spostare i miei capelli. La guardo con aria stanca e forse un po triste;
:<< oggi mi sento veramente stanca, sarà il caldo o il lavoro ma non mi sento informa >>: poggiando i gomiti sul tavolo, mettendo su di essi la pesantezza dei miei pensieri.
Tutte si voltano a guardarmi, e per un attimo nessuno parla più, facendo scorrere lo sguardo, vedo i loro volti preoccupati; Ma non volendole spaventarle più di tanto faccio un piccolo sorriso,
:<< te la senti di uscire? andiamo al mare a prendere un po di fresco >>: chiede Giusy sempre facendo sventolare il foglio
Accenno un si con la testa, e loro rispondono con dei bei sorrisi.
Noemi mi guarda curiosa, come se stesse cercando di capire cosa io abbia, ma quando i nostri sguardi si incrociano il suo si assottiglia "credo abbia capito che c'è qualcosa sotto" ma con la mia bravura nascondo la preoccupazione e le faccio una smorfia.
Mentre si organizza su cosa portare per passare la sera la mia mente ritorna a quel bacio, a quei occhi che mi fissano, un brivido leggero mi percorre, e le mie narici sembrano aver conservato quel profumo; e come un flashback che si ripete, sempre lo stesso, sempre più intenso, sempre più pieno di dettagli.
"no basta, smettila di ripensare alla stessa scena" ma puntuale ne compaiono altre: seduti al tavolo, che ridiamo, che brindiamo, che cantiamo, che ci sfioriamo le mani..
Probabilmente il mio viso ha assunto uno sguardo "tra le nuvole", i miei occhi fissi sul bicchiere vuoto e attorno a me colori sfocati, nella mia mente quelle frasi passavano su un grande schermo nero.
Qualcuno mi chiama facendomi tornare alla realtà,:<<portiamo ognuno una tovaglia così da non doverci sedere sulla spiaggia, e alcune candele, per fare luce>>: la voce autoritaria di Gigi
Tutti d'accordo sul da fare, torniamo ai nostri discorsi, cercando di togliere ogni pensiero su di lui mi faccio coinvolgere dalla conversazione.
Dopo aver cenato preparo le cose da portare con me:prendo uno giacchino bianco, che piego per bene per infilarlo in borsa, 3 candele bianche: che ho conservate in un cassetto della scrivania, in evenienza che manchi la luce, tovaglia e un pacco di patatine. Il colpo di clacson mi fa capire che i ragazzi sono sotto casa.
Arriviamo nel grande parcheggio, con le mani piene di borse e buste, chiassosamente scendiamo la piccola discesa che ci porta sulla spiaggia, troviamo un posto non lontano e iniziamo a sistemare, i ragazzi si occupano di mettere le candele attorno, noi stendiamo le tovaglie.
Noemi viene a sedersi accanto a me, trovandomi a giocare con la sabbia:<< dimmi che hai, ti è successo qualcosa vero? sei sovrapensiero >>: appoggiando il viso sulle braccia conserte.
Continuo a passarmi la sabbia tra una mano all' altra per temporeggiare, ma poi molto velocemente
:<<qualche giorno fa l'ho rivisto, abbiamo passato qualche ora al mare, e dopo diverse chiacchiere mi ha detto che partiva... >>: voltandomi verso lei
:<<e allora? Non capisco... Ci stai male perché va via? >>: domanda un po confusa
:<< si e no. Il problema è che ci sto bene, riesco ad essere la persona che sono con voi, riesce a farmi ridere >>: faccendo una lunga pausa e distogliendo lo sguardo.
:<< non c'è niente di strano, di male, se ti trovi bene, se ti concedi un attimo di felicità; perché è così vero? Quando sei con lui sei felice... >>: facendo un piccolo sorriso
:<< Bhe... felice è una parolona, almeno per adesso; però sto molto bene, mi sento tranquilla, solo che... >>: avvicinandomi più possibile a lei
:<< ci siamo baciati, o meglio non propio baciati ma le nostre labbra si sono sfiorate >>: le confido molto silenziosamente
Lei fa un gran sorriso, sa perfettamente che non è mia consuetudine fare gesti così.
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Mi consumo
RomanceMarta Sciuto è una ragazza di 27 anni che vive in un piccolo paese in Sicilia con i suoi genitori. Sin da piccola si è sempre sentita diversa; si è sempre sentita un fantasma; mentre tutte con il passare degli anni trovavano l' amore lei collez...