capitolo 18

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Finiamo di parlare solo quando anche l'ultima goccia d'acqua finisce sulle labbra; non smetteva di guardarmi, di sorridermi e questo mi fà sentire viva. I suoi occhi trasmettono dolcezza, tranquillità, ma dicono pure altro, come se uno strano mistero si ci celasse dentro.
Ormai senza più nulla sul tavolo decidiamo di andare via, scosta la sedia, ed alzandosi mi dice

:<< vado a pagare >>: non lasciandomi rispondere

Sposto rumorosamente la sedia ed esco le gambe da sotto il tavolo, mi alzo e sistemo la gonna; quando alzo lo sguardo lui è lì che mi osserva; faccio un sorriso e mi avvicino a lui. Paga e ci dirigiamo verso fuori, apre la porta vetrata e infine mi apre la portiera. Quando saliamo ci prendiamo un attimo per respirare: facciamo un bel respiro e entrambi ci voltiamo ridendo.

:<< ti va una passeggiata? >>:  mi chiede aspettando striracchiato sul sedile. 

:<< vabbene >>: rispondo.

Accende la macchina e partiamo; l' aria fresca che entra dal finestrino non dispiace

:<< spengo l' aria visto che hai il finestrino aperto >>: voltandosi verso me e ridendo.

:<< ohh scusami, avrei chiuso, ma perché me lo dici ora..a almeno dieci  minuti che è aperto >>: chiudendo  il finestrino rapidamente e girandomi un po preoccupata verso lui.

:<< Dai, tranquilla; a da quando siamo partiti che ti guardo chiedendomi se poi l' avresti chiuso >>: dice ridendo.

:<< ma poi anche il tuo è aperto!>>: replico arrabiata notando che pure il suo finestrino era aperto..del tutto.

:<< e che dovevo fare.. >>: ridendo divertito

:<< tranquilla che l'aria l'ho già spenta >>: continuando a sorridere.

Ad una velocità non elevata andiamo verso un posto al mare. Appena arrivati in un grande parcheggio spegne la macchina; usciamo contemporaneamente e stavolta è lui che si avvicina a me. Iniziamo a camminare vicini da far sfiorare le nostre braccia tra loro e quando si sfiorano i nostri sguardi si incrociano.

:<< preferisci mare o montagna? >>: domanda per togliere un po di imbarazzo

:<< mare, meglio il mare >>: rispondo con timidezza.

Questo sfiorarci mi blocca. Non c'e mai stato un contatto tra noi se non solo quella volta che venne a casa; ma sentire per un attimo quel contatto anche se breve, mi fà salire lo stesso  brivido di allora.

:<< è molto che non vengo al mare, mi capita di venire solo quando mi danno le ferie e molte volte non me li faccio neanche dare... >>: mi confessa, mentre si ferma e volta lo sguardo triste sul mare.

:<< ti farei volentieri compagnia io, solo che non vado al mare da molto tempo... per problemi mentali miei >>: rispondo finendo la frase sorridendo.

:<< si immagino i tuoi problemi; ti vedi grassa e con la cellulite vero? >>: risponde tempestivo mentre mi guarda.

I suoi occhi mi stavano guardando dentro, mi stava camminando dentro ed io lo stavo capendo solo adesso.

:<< ma no! Non è quello il motivo >>: rispondo abbassando lo sguardo.

:<< qualunque sia il tuo problema, io fossi in te non me ne creerei >>: risponde con un tono serio.

Riprendiamo il cammino, io con lo sguardo distratta tipico di quando sono in imbarazzo, lui che guarda solo me; a piccoli passi andiamo verso la macchina, quando arriviamo alla portiera che lui galantemente mi apre, mi guarda in un modo diverso come se si stia trattenendo; Fa un bel respiro e

:<< va tutto bene? >>: domando preoccupata avvicinandomi.

:<< si si andiamo >>: sorridendo mentre aspetta che salgo e chiude la portiera.

Entra in macchina e accende; Guarda fisso la strada senza voltarsi, io lo guardo per un po' poi riprendo a guardare fuori. Quando mi volto  verso lui il suo sguardo è sempre fisso sulla strada ma appena si accorge di me

:<< tutto apposto? >>: domanda come se niente fosse.

:<< io si... lo domando a te se è tutto apposto >>: rispondo dolcemente continuando a guardarlo 

:<< si si davvero >>: facendo uno strano sorriso che dura molto poco.

Continuiamo il viaggio dandoci quale occhiata tra noi, lui mi guarda spesso in viso; io ho la possibilità di guardarlo meglio: i lineamenti del viso, la corporatura che si intravede dalla camicia , le mani ben salde al volante; quell'aria misteriosa ma non spaventosa perché quel sorriso ti sapeva rassicurare; infatti ne ha appena fatto uno che mi ha fatto arrossire.
In radio passano: Il Volo - grande amore; allungo il braccio per alzare il volume che stranamente si alza solo,  sposto lo sguardo su di lui e mi ritrovo il suo sorriso ed i suoi occhi nocciola; mi rimetto comoda ed inizio a cantare:

:<< dimmi che mai, che non mi lascerai mai, dimmi chi sei, respiro dei giorni miei d' amore... >>: sorridendogli, per poi spostare lo sguardo alla strada.

Lui picchetta le dita sul volante e canticchia qualche parola dandomi qualche occhiata. Quando la canzone finisce, abbassa il volume e sorridendo domanda

:<< come si chiama questa canzone... è quella che ha vinto Sanremo vero? >>: voltandosi verso me.

:<< si si, ma non ricordo il titolo o è grande amore o solo amore >>:  rispondo cercando di ricordare.

Lui sorride divertito facendo spuntare le fossette; per poi dire

:<< qualunque sia il titolo è bella come canzone, la passano spesso in radio >>:

E continuando a canticchiare le canzoni che la radio passa arriviamo davanti il cancello di casa mia; ferma la macchina ma la lascia accesa, con un po' di imbarazzo ci guardiamo ed entrambi sorridiamo entrando un po nel panico " dio ed ora che si fa" un calore mi prende il viso, il cuore che batte veloce ed ogni volta che incrocio il suo sguardo sento i brividi lungo la schiena "dai Marta di che sei stata bene e saluta" abbassando un po lo sguardo per l' imbarazzo. Facendo un bel respiro provo a tornare in me, quando butto fuori l' aria mi viene un brivido, che fortunatamente lui non nota. Mi volto verso lui e con un po' in imbarazzo e con il sorriso sulle labra gli dico: 

:<< ti ringrazio per questa serata, sono stata bene >>: un po imbarazzata e sicuramente rossa.

Quei occhi che riuscivano a guardarmi dentro, dolci, sorridenti, ingenui, trasparenti che potevi specchiarti; trasmettono tranquillità.

:<< anch'io ho passato una bella serata e sono stato molto bene >>: risponde guardandomi e sorridendomi.

Quando i nostri sguardi, adesso piu vicini si incrociano tutto diventa silenzioso, scompare l' ambiente attorno a noi; stavamo parlando attraverso lo sguardo e si capiva che dicevamo le stesse cose;  forse stavamo trattenendo qualche gesto, ma che importa ci stavamo abbracciando dentro i nostri occhi.
Quando ritorniamo alla realtà siamo più vicini di quanto pensassi, sorridendogli gli dico:

:<< ti auguro buona notte, dormi bene >>: avvicinandomi per salutarlo

Il suo profumo buono mi entra nelle narici al primo sfiorare la sua pelle; nel porgere l altra guancia le nostre labra si sfiorano; appena mi allontano faccio finta di nulla; aspetto la sua risposta

:<< buona notte anche a te >>: sorridendomi. 

ed apro la portiera e vado via veloce verso il cancello con la testa e lo sguardo dritto, e la mano su quelle labra che lui aveva sfiorato; in modo automatico apro il cancello, mi volto leggermente e lui é ancora la, continuo il vialetto ed apro il portone, quando lo sto per chiudere vedo che lui a iniziato a camminare.


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