Capitolo 9

42 3 0
                                    

Si sono fatte le 18 ed i miei visitatori sono andati via; ed io... affogo la mia solitudine sui dolcini che il capo mi ha portato... apro il mio terzo Baci perugina, lo infilo tutto in bocca... e con la bocca piena leggo il biglietto " Non credo nell'amore eterno, ma nell'eternità dei momenti d'amore vissuto." 

Quel biglietto era un presagio dei miei mesi futuri... ed io ero ancora ignara di tutto. 

Metto il biglietto nella cover del cellulare, mi piace questa frase, più delle altre che ho trovato ma le ho conservate lo stesso; mi piace l'idea un giorno di ritrovare tutto: oggetti, foto, pezzi di messaggi, frasi. Amo avere ricordi della mia vita.

L' infermiera gentilmente mi poggia il vassoio della cena sul tavolinetto mobile alle 19.30 in punto, mi avvicino gattonando ormai libera dalla flebo e assaporo la mia cena in compagnia della tv. Papà non è ancora venuto, "chissà se ha finit..." ; non finisco neanche di pensare la frase che il cellulare squilla PAPA' 

:<< Amore, parcheggio e arrivo, ti ho portato un pacco di Ringo alla vaniglia.>>  sà come viziarmi!!  Entra che ancora non ho finito il primo, mi bacia...posa i biscotti e mi chiede come è andato il pomeriggio;  

:<< Bene bene, il capo mi ha portato i Baci perugina, nel cassetto n'è rimasto uno >> ma non risponde nemmeno. 

:<< domani mattina viene la mamma, poi mi chiamate quando ti preparano per uscire cosi parlerò con i medici vediamo cosa dicono... >> detto ciò mi da un altro bacio e va via.
Sembra un po' preoccupato, magari è solo stanco, il lavoro; venire qua per 2 sere... è un po' pesante come situazione.
Passo la notte un po insonne mangiando i miei Ringo in modo d' affogare quei pensieri un po negativi e lasciando la tv accesa per  compagnia. È quasi l'alba quando chiudo finalmente gli occhi.

Il bel sole illumina tutta la stanza, le infermiere sono già tutte attive che vanno in giro per le stanze ed io... sembro uno zombie vivente. Faccio colazione con gli occhi socchiusi...sono le 10.00 e tutto va bene se così si può dire. Mamma è davanti la porta che parla con altre signore; entra insieme all' infermiera che viene a togliermi l'ago cannula; nel tirare fuori il tubicino, mi si forma un vuoto allo stomaco, trattengo il respiro fin quando non sento che lo poggia nel vassoio di metallo. Mette un bel po' di cotone e chiude il tutto col cerotto di carta stretto forte in modo da far cicatrizzare meglio il buco che vi assicuro non è piccolo.

Finalmente esco assieme ai miei genitori che sembrano al quanto silenziosi. In macchina nessuno pronuncia una sillaba...segno che qualcosa non va. Ma che importa, basta che sono uscita da quella struttura io sono contenta! Tornare a casa è l'unico mio desiderio al momento, togliermi tutto e riposare nelle fresche e profumate lenzuola del mio comodo letto. Appena arrivo sistemo le poche cose che ho portato con me dall' ospedale, mi spoglio e metto il tutto nella biancheria sporca anche il pigiama che ho usato "fa odore di ospedale uffa" mi faccio una bella doccia fresca e mi stendo a pancia in su nel letto con i capelli ancora bagnati. Alle 13.00  mia madre ci chiama per sederci a tavola...finalmente qualcosa degno di esser chiamato pranzo: lasagne e cotoletta di pollo, niente di più buono. Finito il pranzo aiuto mia madre a lavare i piatti.

:<< papà ti ha detto che domani abbiamo un ospite? >> mi chiede, io accenno solo un si

:<< sai com'è il papà, si è sentito di ricambiare in qualche modo il gesto, visto che ti ha portato in ospedale >>

Già papà ed il suo grande cuore, sempre gentile e disponibile; per me farebbe qualunque cosa. Sento il cellulare squillare, così vado il più in fretta possibile verso la stanza e rispondo

:<< vita mia hai finito di pranzare? Ti va di uscire un po; tra un oretta scarsa ti passiamo a prendere >>

Ho propio voglia di uscire, sentire il sole in faccia; così mi vesto, preparo la borsa ed aspetto l'arrivo di Noemi seduta nel soggiorno con papà; che come spesso accade si è addormentato. Così io tranquillamente cambio canale, ma non c'è nulla che mi piace. Sento il clacson, prendo la borsa :<< mamma io esco >> le dico affacciandomi in cucina e vado via.

Al solito pub ci sono gli altri che ci aspettano, dopo gli abbracci ci sediamo nei tavoli che abbiamo gentilmente fatto unire; noi ragazze ci sventoliamo con i menù, chi addirittura con il ventaglio; ed iniziamo ad ordinare.

:<< Marta come ti senti? >> mi chiede Federica.
È potuta venire solo quella volta in ospedale perché lei è la prima delle mie amiche ad essersi sposata con il suo adesso marito dopo 10 anni e più di fidanzamento.

: << Adesso più che bene >> le rispondo sorridendo.

Il ragazzo del pub ci serve le bevande fresce, cosi iniziamo a dissetarci tra le risate. Tutte le mie amiche portano dei vestitini leggeri, tutti al quanto colorati, io sono l'unica con gli shorts di jeans e una maglia a girocollo azzurra e bianca.

Prima di conoscere Francesco avevo conosciuto un ragazzo, in un giorno che ero uscita con un altra amica che adesso non sta più qui. Riccardo che...oltre ad esser simpatico e gentile era propio il classico ragazzo da far girare la testa; anche se io ero di poche parole o acida lui continuava lo stesso a parlarmi a stuzzicarmi; ed alla fine e' riuscito pure a baciarmi dentro uno dei pub del mio paese. Ovviamente non avevo voglia di intraprendere una storia visto che la sua intenzione non era quella di  qualcosa di serio..così dopo alcune sue proposte ho preferito chiudere il rapporto. E da quel giorno non l' ho più visto.

Fino a questo pomeriggio di piena estate. Me lo ritrovo davanti la porta del locale a sorseggiare una birra e a guardarmi.

Mi consumoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora