Capitolo 16

17 1 0
                                    

In stato di shok mi sono messa ai fornelli che grazie a Dio non hanno fatto i dispetti e sempre grazie a Dio non ho mandato a fuoco la cucina, perché davvero sono del tutto in stato catatonico, la mia risposta non è stata quella che avevo pensato 5 secondi prima di pronunciare quel vabbene.
Mi siedo a letto; dentro la mia mente la risposta era No ma per tanti vari motivi; in primis non esco a cena con un ragazzo dal periodo un cui stavo con Francesco, che, non sempre andavano a cena fuori, molte volte mangiavamo una pizza a casa sua da soli; 2 non ricordo neanche cosa si fa a cena e in più non so cosa mettere di vestiti per una cena, per lo più con un uomo come lui.

Chiamo Noemi, mi serve un consiglio, un appoggio morale... mi servono le mie amiche.

Compongo il numero e inizia a squillare... 1...2...3

:<< pronto vita mia!! >>

:<< Mi ha invitato a cena>>
Le uniche parole che riesco a pronunciare con tono serio ed anche un po' pieno di tante altre emozioni che in quel momento non riesco a spiegare.

:<< ma chiiii??... >> mi risponde con voce curiosa, ma anche stupefatta; sapendo che è qualcosa di raro.

:<< Marco >> inizio il mio momento da risposte monosilabe

<< ok io chiamo tutte; ci vediamo al pub vicino da te tra una mezz'ora >>

Stacco la chiamata, rimanendo immobile seduta a letto; mi sdraio ed inizio a tornare alla realtà, analizzo la situazione "una strana situazione" passo ad analizzare se ho qualche via di fuga, "magari gli invento qualcosa che sto male" no meglio di no... non vorrei che si preoccupa. Riprendo il mio primo pensiero... è una strana situazione, strana e dire poco. Un uomo che per quel poco che ho potuto vedere non solo è affascinante ma anche inteligente, gli interessi una tipa come me! Così chiusa, invisibile, di poche parole; perchè inviarmi a cena, è solo per farmela pagare.

Entro in doccia cercando di non pensarci, ma l' unica cosa sensata di tutto ciò è che stasera devo vestire nel giusto modo, non posso presentarmi come sempre, voglio vestirmi in modo adeguata per una cena.
Uscita dalla doccia vado in stanza, apro l'armadio per dare un occhiata; effettivamente ci sono solo jeans, shorts, magliette sportive, qualche canotta, ma niente di femminile, niente gonne, vestitini, bratelline eleganti.
Scendo per le scale, sventolandomi con un foglietto che ho preso in casa, arrivati al cancello indosso i miei occhiali e mi dirigo al pub vicino casa.

Mi siedo su un tavolino libero, sventolandomi col foglietto, aspettando l'arrivo dei miei amici; voltandomi verso la mia sinista vedo ragazzi che passeggiano divertiti ridendo tra loro.

Sedute attorno al tavolino; le mie amiche mi rivolgono i loro sguardi felici.

:<< Allora racconta! >>: dice Noemi curiosa come non mai.

:<< Niente oggi a colazione sono andata nello stesso bar dove sono stata con lui; è venuto dopo ma io.. non pensavo...; abbiamo parlato un po eh niente mi ha chiesto se mi andava di andare a cena con lui; io che dentro me avevo datto la risposta no invece di dirglielo ho risposto vabbene >>: con voce ed aria sconfitta finisco la frase abbassando lo sguardo.

:<< Guarda che non c'è niente di male ad uscire a cena con un uomo >>: risponde Giusy dandomi il suo sostegno.

:<< So che non c'è nulla di male e solo che io non so cosa mettere, cosa dire >>: dico sconfitta dalle mie paure.

:<< Non devi dire o fare nulla, verrà tutto spontaneo, come stamattina; per i vestiti ci pensiamo noi :>> ribadisce Noemi facendomi un sorriso.

Dopo quelle semplici e poche parole di conforto i pensieri si alleggeriscono, l' ansia e la paura che avevo si sono momentaneamente messi da parte lasciando posto alla spensieratezza.
Prima che il sole tramontasse andammo tutte insieme a casa di Giusy; l'unica amica che fisicamente mi somiglia; entrammo nel grande soggiorno arredato stile rustico, percorriamo il piccolo corridoio ed entriamo nella piccola stanza. Dal grande armadio a muro esce una gonnellina: nera, elasticizzata alla vita e poi a svasare, non troppo corta; abbinandogli una camicetta: nera velata, con dei fiorellini rosa e un cordoncino di raso al collo.

:<< Ti piace come abbinamento? O vuoi qualcosa di colorato? >>:
domanda Giusy mentre le altre sono sedute sul grande letto matrimoniale.

:<< No no, mi va bene; come dovrei sistemarla? :>>

Nel giro di cinque minuti mi ritrovo mezza nuda davanti allo specchio con loro che mi sfilano i vestiti e infilano gli altri. Sistemano il tutto passandomi davanti e dietro; finito il tutto mi lasciano la visuale libera per potermi specchiare.
Allo specchio neanche mi riconosco, vestita in un modo a me strano di vedermi; la camicetta si poggiava al regiseno morbida, per poi entrare dentro la gonna messa alta fino all'ombellico.
Alzando lo sguardo le vedo, rivolte anche loro allo specchio mi guardano con i loro sorrisi.

:<< Allora hai capito come metterla? È facile >>: mi domanda Giusy attraverso lo specchio

:<< si si, tranquilla, anzi grazie :>> le rispondo sorridendo.

:<< Mi raccomando truccati un po e metti il rossetto!! >>: replica Noemi

Tornate tutte al pub per prendere le macchine, ci salutiamo.
Cammino tenendo ben salda nella mano la borsa di cartone contenente i vestiti; arrivata in stanza poggio tutto sulla sedia esco i vestiti e li stendo sul letto cercando di stare più tranquilla possibile ma in realtà ho paura di fare la figura della deficente. Sono le 20.00 quando suona la sveglia, mi alzo facendo un bel respiro, la stacco e vado in cucina, prendo la pillola e cercando di non farmi prendere dall' ansia che era sparita faccio la doccia;
" se la dovessi immaginare...bhe sarà sicuramente un disastro, dirò qualche parola inappropriata; farò cadere qualche posata o qualche bicchiere. Sarà un vero schifo".
Con una tovaglia grande avvolta al corpo ed i capelli avvolti nell' asciugamano vado in stanza; Apro la finestra ed esco sul balcone, l'aria fortunatamente inizia a rinfrescare, ritorno dentro, tolgo la tovaglia dal corpo e metto il primo intimo che trovo nel cassetto; guardo il cel.. ancora nessun messaggio, vado al bagno e con l' asciugamano compatto i capelli asciugandoli, li pettino, metto un po di schiuma e li riavvolgo nell' asciugamano. Prendo i vestiti e facendo un bel sospiro inizio ad indossarli; sistemo tutto come mi hanno mostrato le mie amiche, torno in bagno, metto la matita agli occhi un po di fard e del rossetto mogano non troppo evidente, prendo le scarpe e ritorno in stanza, sistemo la borsa togliendo il superfluo quando suona il cellulare

:<< pronto >>: rispondo
:<< ti sto aspettando sotto >>: mi risponde con voce divertita.

Velocemente metto le scarpe, tolgo l' asciugamano dai capelli, mi guardo allo specchio per sistemare i capelli con un mix tra ansia e adrenalina prendo la borsa, spengo tutto e scendo giù per le scale.


Mi consumoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora