Fratello

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Il rumore dei miei tacchi sul marmo delle scale è l'unico rumore udibile. L'angelo si accorge della nostra presenza e si volta a guardarci. Appena mi vede sulle sue labbra nasce un enorme sorriso.
«Sorellina cara, che piacere conoscerti!» Esclama abbracciandomi. Mi pietrifico al'istante. Nessun mio muscolo risponde ai movimenti. Si allontana un po' deluso ma cerca di non farlo notare.
«Io sono Michael ma Lucio te lo avrà sicuramente già detto.» Afferma guardando male il demone accanto a me. Annuisco osservandolo dalla testa ai piedi. Ha i capelli biondi e gli occhi blu come il mare. Tipico degli angeli e, ovviamente, il mio completo opposto.
«I nostri genitori saranno felicissimi quando scopriranno che stai bene e che sei tornata da noi!» Afferma entusiasta.
«Frena, glielo dirai?» Chiedo e lui annuisce.
«Sono i nostri genitori Lilith cara, è normale.» Continua a sorridere. Non so cosa abbia al posto del cervello, so solo che sembra tanto stupido.
«Quando ritornerai a casa?» Chiede e strabuzzo gli occhi.
«Io sono già a casa.» Affermo decisa e lui si rabbuia.
«Forse i tuoi genitori non ti hanno rivelato la mia natura demoniaca. Non ho intenzione di mettere piede in Paradiso, e sarà la stessa risposta che riceveranno quando parlerò con loro.»
Michael si raggela e si volta verso Lucio.
«Le avete fatto il lavaggio del cervello!» Ringhia al demone.
«E invece è diverso. Noi non le abbiamo mentito per diciassette anni. Siamo stati gli unici ad stati sinceri con lei fin dall'inizio.» Risponde il demone e l'angelo si blocca all'istante. Colpo basso.
«Sei proprio come tuo padre!»
«Lo prendo come un complimento.» Sorride il demone. Continuano a guardarsi in cagnesco e non so cosa fare.
«La volete smettere? Sembrate due bambini che cercano di dimostrare chi dei due è il più forte! Crescete un po'!» Sbotto e i due rivolgono a me la loro attenzione.
«Capre.» Sussurro e ritorno verso l'Inferno sotto lo sguardo perplesso dei due cugini. Già, cugini. Lucio è anche mio cugino. Mi dirigo verso la Sala da pranzo. Ho già ritardato abbastanza.
«Lilith aspetta!» Sento chiamarmi da Lucio. Mi fermo senza voltarmi e gli do il tempo di raggiungermi.
«Finalmente ti sei fermata.» Afferma affiancandomi. Continuo ad andare verso la Sala da pranzo senza rispondergli. Entriamo nella grande sala e ci accomodiamo per poi iniziare a mangiare. Sento lo sguardo del demone che cerca di penetrarmi l'anima ma cerco di non darci troppo peso. Più mi soffermo, più divento paranoica ed è l'unica cosa di cui ho bisogno al momento.

«Lilith, fermati ti prego» Afferma Lucio uscendo dalla Sala da pranzo. Non so effettivamente cosa mi abbia fatto. So solo che non voglio parlare con lui.
«Mi spieghi cosa ti ho fatto?» Chiede prendendo il mio polso e stringendomi a se.
«Lasciami andare.»
«No. Dovrai prima spiegarmi il motivo del tuo comportamento.»
Mi sento presa alle strette. Non so cosa rispondergli. Non mi ha fatto nulla.
«Ti sembra normale il comportamento che hai avuto con Michael? Questo atteggiamento da essere superiore.» Invento e lui mi guarda sconcertato.
«Davvero è solo per questo?»
No, ma questo lui non deve saperlo.
«Dovrebbe esserci altro?» Chiedo e lui fa spallucce.
«Cosa posso fare per farmi perdonare?» Afferma malizioso.
«Smetterla con questi atteggiamenti da essere superiore.» Affermo liberandomi dalla sua stretta e mi allontano lasciandolo lì a riflettere sulle sue azioni.
«Eccola la mia bella nuora!» Esclama Lilith appena entro in camera mia.
«Ma che diamine...» Sussurro sconcertata.
«Ti starai chiedendo il motivo della mia visita.» Afferma e annuisco.
«Lezioni di portamento. Lucifero mi ha incaricata di insegnarti tutto ciò che c'è da sapere sulla vita da reale.»
«Devo proprio?» Chiedo e lei annuisce.
«Postura, portamento, modi e movimenti. Tutto da perfezionare al fine di renderti una degna Principessa.» Afferma entusiasta facendomi sedere sul letto.
«Per prima cosa, la Corona.» Continua  e mi posa sul capo una coroncina ricca di diamanti e smeraldi.
«Lucio ha davvero fatto centro questa volta!»
«L'ha fatta Lucio?» Chiedo sorpresa.
«Diciamo che non l'ha fatta proprio lui. Ha realizzato il design della Corna, poi il fabbro reale ha provveduto a realizzarla sotto l'occhio attento e vigile del Principe.» Afferma orgogliosa del figlio. E come darle torto. Se avessi un figlio come lui non smetterei di lodarlo.
«Tra voi due come va?»
«Semplice rapporto tra cugini.» Affermo e lei mi guarda maliziosa.
«Non mentire Lilith. Si vede che c'è molto di più tra voi due.»
Colta con le mani nel sacco.
«C'è, è vero. Ma è impossibile. Siamo cugini. Come potrebbe mai funzionare?» Sospiro e lei si siede accanto a me.
«Deve venire tutto da qui.» Afferma poggiandosi una mano sul cuore. «Le parentele, le famiglie, nulla è importante quando c'è di mezzo l'amore . In ogni caso, qualsiasi cosa succeda, segui sempre il tuo cuore.» Continua e sorrido abbracciandola.
«Grazie Lilith.» Sussurrò e lei mi stringe a sé.
«Allora adesso iniziamo!» Esclama e annuisco improvvisamente piena di vita.
«Adesso fai attenzione. Ti metterò questi dizionari sul capo. Dovrai camminare facendo attenzione a non farli cadere e a non alterare la postura.» Afferma prendendo tre grandi dizionari. Annuisco deglutendo e lei si avvicina per posarmeli sulla testa. Inizio a camminare per la stanza facendo attenzione alle sue raccomandazioni.
«Continua così. Non farti distrarre dall'ansia.» Afferma e continuo a camminare per la stanza.
«Ben fatto ragazza!» Esclama mentre toglie i pesanti dizionari dalla mia testa. Le lezioni proseguono per tutto il pomeriggio, con pause molto lunghe e frequenti per parlare di Lucio.

«Dobbiamo andare.» Annuncia Lilith e annuisco.
«Indossa questo. Lo ha fatto recapitare Lucio poco fa mentre eri in doccia.» Afferma e si scosta rivelando un lungo abito verde smeraldo. Il corpetto tempestato di piccoli diamanti e la gonna scende ampia e morbida in tanti veli. Mi avvicino incantata e sfioro il tessuto.
«Ti piace?» Chiede la demone.
«Lo adoro.» Sussurro e continuo a fissare l'abito.
«Allora muoviti! Indossalo!» Mi sprona e mi riscuoto. Annuisco e mi faccio aiutare da lei ad infilare l'abito.
«Ti sta benissimo Lilith!» afferma la Regina e si asciuga una lacrima traditrice.
«Sai, ho sempre desiderato una figlia e con te è come se il mio sogno si fosse realizzato.» Continua e la abbraccio.
«Okay, adesso basta altrimenti potrei non fermarmi mai più.»
Prende la Corona di smeraldi e diamanti e la poggia sul mio capo.
«Adesso si che sei una vera Principessa!» Afferma guardandomi con orgoglio.
«Andiamo?» Chiedo e lei annuisce. Usciamo dalla stanza e ci dirigiamo alla Sala da pranzo.
«Lucio voleva che ti dicessi che la tua camera nell'Ala Reale è pronta. Potrai iniziare ad occuparla già da stasera. Farò portare i tuoi vestiti lì.» Afferma la demone poco prima di entrare nella sala. La ringrazio e lei mi sorride. Mi siedo al fianco di Lucio che mi guarda confuso.
«Grazie.» Sussurro al suo orecchio e sorride leggermente.
«Non c'è bisogno di ringraziare Principessa»
Iniziamo la cena. Preferisco non dire nulla riguardo mio fratello. E proprio adesso mi viene in mente una cosa.
«Dove sono i miei gemelli?» Chiedo e Lucifero solleva lo sguardo.
«Parli di Abrael e Lily? Al momento non vogliono incontrarti. Il loro odio per te negli ultimi giorni è aumentato» Afferma il Re.
«Loro sapevano della mia esistenza? E non hanno mai pensato di venirmi a cercare?»
«Non hanno mai voluto farlo. Hanno sempre visto in te la figlia perfetta. Colei da essere premiata con una vita migliore all'infuori dell'Inferno.»
«Una vita piena di bugie però.»
«Si ma sicuramente migliore alla loro attuale situazione qui.»
Vorrei ribattere ma meglio evitare, non ho proprio intenzione di discutere. La cena continua monotona e con dialoghi noiosi.
«Andiamo via?» Sussurra Lucio al mio orecchio e accolgo la proposta molto volentieri.
«Con il vostro permesso noi ci ritiriamo nelle nostre stanze.» Afferma Lucio e mi aiuta ad alzarmi.
«Vieni ti mostro la tua stanza.» Sussurra al mio orecchio e, emozionata, lo seguo dietro il tendone rosso posto dietro i due Troni. Ci ritroviamo in un ampio corridoio composto da varie camere.
«Benvenuta nella tua nuova camera!» Esclama aprendo la porta di una stanza quasi alla fine del corridoio.
«Quella posta di fronte è la mia. Accanto c'è quella dei miei genitori.» Spiega ma quasi non lo sento. Sono incantata dalla bellezza di questa stanza. Le pareti nere e quella posta dietro il letto è rossa. Alla parete di fronte alla porta vi è accostato un letto matrimoniale con la testiera bianca e le coperte nere. Accanto vi sono due comodini bianchi e davanti al letto un divanetto altrettanto bianco.
«Ti piace?» Chiede abbracciandomi da dietro.
«Tantissimo! Grazie!» Affermo emozionata e poggio la mia schiena al suo petto trovando conforto.
«Allora ti lascio sola con la tua nuova camera?» Chiede.
«No, resta qui. Almeno per un po'.»
«Va bene.» Afferma e mi solleva.
«Che fai?» Chiedo sorpresa.
«Ti metto a letto come una vera principessa.» Afferma semplicemente e mi poggia sul letto. Devo ammettere che è molto comodo. Mi sfila le scarpe e mi sistemo sul letto con lui al mio fianco.
«Grazie.» Sussurro.
«Per cosa?»
«Per tutto.» Affermo e alzo la testa dal suo petto per guardarlo negli occhi.
«Non serve ringraziare.» Afferma e mi bacia il capo. Mi accoccolo a lui e inizia a tracciare dei cerchi sulla mia spalla. Sento gli occhi pian piano chiudersi e poi il buio.

Il profumo dell'InfernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora