«Ascoltatemi: se questa danza vi mette a disagio, possiamo smettere» sussurrò Lara all'orecchio di Shawn. Sembrava sincera, con quei suoi occhioni chiari e limpidi.
«Non credo di sentirmi bene, tutto qui» ribattè il principe con lo sguardo fisso sul punto in cui avrebbe dovuto esserci Finn. Dove sei finito, idiota?
«Dovreste riposare» suggerì la ragazza, interrompendo la danza. Non aveva davvero intenzione di trattenerlo oltre se così non desiderava. Inoltre, era parecchio pallido e la stava facendo agitare.
«Vi ringrazio» disse lanciandole un'ultima occhiata e scomparendo tra la folla. Doveva trovarlo. Ad ogni costo. Scivolò agilmente lungo il muro, superando le guardie e dirigendosi verso le loro stanze. Sicuramente, doveva essere lì. Una volta arrivato, aprì la stanza del piccolo senza nemmeno bussare.
«Finn, sono Shawn» disse semplicemente. Tuttavia, una sensazione di panico gli attanagliò lo stomaco quando notò che la camera era vuota. Sembrava non esserci passato nelle ultime ore. Velocemente, sbirciò anche nella sua stanza, senza risultati. Una terribile sensazione gli stringeva il petto, facendogli mancare il respiro e non permettendogli di ragionare lucidamente. Per poco non cadde quando si rimise a correre per il palazzo.
*****
Finn passeggiava con passo studiato nel giardino della corte. Con le dita sottili accarezzava il dorso delle rose pungendosi di tanto in tanto. Nulla era paragonabile al dolore che sentiva dentro, a quell'emozione così difficile da sopportare. Un singhiozzo si liberò a tradimento dalla sua gola, ma non versò alcuna lacrima.«Non piangere, non piangere» ripeteva come una litania, mentre la Luna illuminava la sua pelle candida. La osservò per un istante, chiedendosi se anche lei soffrisse di solitudine, se anche lei, nonostante fosse circondata da altre stelle, volesse le attenzioni del Sole. Sospirò, sedendosi con la schiena contro la parete esterna del palazzo. Le sue dita non riuscivano a fermarsi mentre strappavano dei ciuffi d'erba e li lanciavano chissà dove. Era arrabbiato, deluso e affranto. Se con Shawn o con se stesso era ancora da verificare.
«Finn»
Il moro alzò la testa di scatto, trovandosi davanti uno Shawn ansante. Era bello davvero come il Sole, anche con i capelli arruffati. Soprattutto con i capelli arruffati.
«Dovresti essere al ballo» disse prima di riuscire a fermarsi. Il principe si raddrizzò accigliandosi.
«È tutto ciò che hai da dire?»
«Cosa vuoi che ti dica, Shawn?» ribattè, curioso. Perché era lì?
«Non lo so» mormorò il biondo, incurvando impercettibilmente le spalle. Non sapeva nemmeno cosa volesse da quell'angelo dagli occhi celesti.
«Allora perché sei qui?» domandò Finn, alzandosi. Non si sarebbe fatto sottomettere e stare seduto lo faceva sentire inferiore.
«Ti ho cercato. Ovunque» confessò il principe. «Ero terrorizzato»
«Sto bene»
«No, non è vero» lo contraddisse il più grande. «Non stai bene, altrimenti saresti ancora a quel ballo»
«Anche tu non sei più al ballo» fece notare l'altro, incrociando le braccia. Non lo avrebbe messo spalle al muro. Metaforicamente parlando, perché fisicamente lo era davvero.
«Perché non stavo bene»
«Stavi?» chiese Finn, alzando le sopracciglia.
«Ora sto bene» disse Shawn con un sorriso dolce, accarezzandogli una guancia.
«Perché?»
«Perché sono con te»
Finn rimase in silenzio, stringendosi le braccia con le mani e cercando di sentire il dolore delle unghie nella carne, nonostante indossasse una pesante divisa.
«Non farlo, Shawn. Ti prego» sussurrò con voce rotta. Non poteva mettersi a piangere, accidenti!
«Fare cosa?»
«Questo» sibilò, indicando freneticamente loro due.
«Non so di cosa tu stia parlando» cercò di dissimulare Shawn, sempre con quel sorrisetto fastidioso in faccia. Finn non poteva però sapere che quella era solo una maschera, un modo per sfuggire a quei sentimenti così opprimenti. Il piccolo non rispose, tentando di frenare quel cuore impazzito nel suo petto. Quasi sadicamente, Shawn gli voltò le spalle, pronto ad andarsene.
«Mi stai distruggendo e nemmeno te ne rendi conto» ridacchiò tristemente il moro. Shawn si girò nuovamente, abbandonò il suo accenno di sorriso e si avvicinò a Finn con irruenza.
«Credi che io mi diverta?» ringhiò, battendo una mano sul muro, a pochi centimetri dal volto del moro che sussultò.
«Non ho detto questo»
«Bene» disse, digrignando i denti. «Perché questo non mi diverte affatto»
«Allora perché ti comporti così con me? Non ti capisco» si lamentò il più piccolo, spaventato. Lo scintillio negli occhi di Shawn era lo stesso di quando gli aveva lasciato il livido sul braccio.
«Non capisci? Davvero?»
«È quello che ho detto. No, Shawn, non capisco» sbottò, stringendo gli occhi chiari e avvicinando il proprio volto a quello del biondo. «Quindi, se volessi illumin...»
Non riuscì a finire la frase, interrotto dalle labbra esigenti del principe sulle proprie. Shawn aveva pensato ad un leggero sfioramento, ad un bacio a stampo, ma, quando Finn aveva iniziato ad alterarsi, le sue gote erano diventate più rosse e la sua bocca più invitante: non era riuscito a trattenere tutta l'attrazione che sentiva nei confronti del piccolo. Fece scivolare i palmi sulle guance soffici del moro, accarezzandone la pelle bollente. Scese poi verso il collo, facendolo fremere fino alle ossa. Il moro tremava di eccitazione e aspettativa. Aveva atteso quel momento dal primo giorno, non appena aveva incrociato i suoi occhi castani e neanche se n'era reso conto. Rispose con altrettanta foga, ma mantenne le braccia lungo i fianchi. Quando si staccarono, Finn guardava l'altro con gli occhi da cerbiatto sbarrati, in attesa.
Totalmente nel panico e senza pentimento, Shawn bisbigliò sulle sue labbra: «Scusa, ma dovevo farlo»
Lo guardò ancora, con malinconia, e se ne andò, lasciandolo solo con i suoi pensieri.
Nyo, ora puoi mandarmi a quel paese ahaha
[Per chi non lo sapesse, mi aveva chiesto quanto mancava al bacio]
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The Prince's Affair [Sospesa]
RomanceShawn è il principe del regno di Bawn ed è ancora un ragazzino quando viene affiancato dalla sua futura guardia personale, Finn. Finn e Shawn hanno la stessa età e John, il re della cittadina, spera che il primo possa essere un'influenza positiva p...