24. Follia

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Finn si guardò intorno, confuso. Perché Shawn lo aveva svegliato di soprassalto e portato nel giardino sul retro della corte?

«Dimmi ancora una volte perché mi hai portato qui» disse la guardia, osservando di sfuggita l'altro. Il principe si limitò a ghignare brevemente, spostandosi una ciocca di capelli dalla fronte.

«Lo scoprirai presto» ribatté criptico, prima di fargli un cenno col capo verso una guardia che osservava il perimetro. Entrambi appoggiarono la schiena al muro, fingendo di dialogare, mentre l'uomo faceva un mezzo inchino in direzione del principe.

«Buongiorno, Vostra Maestà»

Shawn ricambiò, esibendosi nel sorriso più falso del suo repertorio. Quando l'altro sparì dietro alla parete, il biondo diede una leggera spinta all'amico. Finn si spostò nell'insenatura adiacente, trovandosi faccia a faccia con Lara. La guardò, sorpreso e leggermente irritato, mentre la contessina lanciava un'occhiata confusa al biondino alle sue spalle.

«Che significa?» chiese Finn, riacquistata la capacità di parlare senza balbettare per la sorpresa. Shawn sorrise, sedendosi sulla panca in pietra posta nell'angolo.

«Pensavo che sarebbe stato bello per voi due fare conoscenza!» esclamò, entusiasta. Lara gli lanciò un'occhiata sconvolta. Finn era certo che loro due stessero per sposarsi! Quale modo migliore per farli conoscere che essere presentati dal principe?

«Ehm, Shawn...» tentò la ragazza, subito interrotta dalla guardia.

«Da quando non vi chiamate con gli appellativi reali? Cosa mi sono perso?»

Lara lanciò un'occhiata stranita al biondino, che la abbassò lo sguardo, mortificato. Finn pareva irritato. E non lo nascondeva nemmeno bene. Possibile che Shawn non gliene avesse parlato? Era stupido per caso?

«D'accordo. Penso che saremo concordi sul fatto che Shawn non sia sveglio, dal momento che non te ne ha parlato» sibilò la contessina, rivolgendo poi un sorriso al moro, sempre più perplesso.

«Potreste semplicemente dirmi che sta succedendo?» sbottò, attendendo che la ragazza parlasse. Lei si schiarì la voce.

«Non ho intenzione di sposarlo» disse solo. Finn sussultò, colto di sorpresa. Lei cosa? Di che stava parlando?

«Siamo troppo giovani e inesperti, Finn» continuò lei. «Stiamo ideando un piano di sabotaggio, ma volevamo che ne fossi al corrente anche tu. Anzi, io credevo che lo sapessi già» affermò, mormorando l'ultima frase e roteando drammaticamente gli occhi.

«Pensavamo di litigare» intervenne Shawn, rimasto sempre in silenzio fino a quel momento. «Nessuno vuole una coppia regnante che non riesce nemmeno a risolvere i propri conflitti. Così, speriamo di tardare le nozze»

Finn prese a tremare impercettibilmente: era sconvolto e si sentiva così colpevole da far male. Trattenne un singhiozzo a stento, portandosi una mano alla bocca. Ignaro, Shawn ghignò, soddisfatto.

«Io-io credo di avere delle cose da fare» bisbigliò la guardia, iniziando a correre e lasciando a bocca aperta gli altri due. Lara fu la prima a riprendersi, focalizzandosi sul ragazzo accanto a lei.

«Perché sei ancora qui? Vai!» lo spronò, osservandolo mentre si alzava trafelato. Shawn si graffiò il braccio contro il muro, tanto stava andando veloce. Perché era scappato? A lui era sembrata una bella notizia. Lo intravide svoltare in un corridoio e accelerò il passo.

«Finn» lo chiamò quando fu abbastanza vicino da farlo voltare, afferrandogli una spalla. La guardia aveva gli occhi lucidi e osservava tutto tranne che il biondo.

«Lasciami, Shawn»

«No, ora mi dici cosa ti prende» ordinò con tono duro, stringendo la presa. Non tanto da fargli male, ma sufficiente perché non si liberasse. Invece, con uno strattone, Finn lo sorprese e si divincolò retrocedendo.

«Non capisci che è una follia? Solo perché voi due giocate a fare i ragazzini capricciosi non annulleranno mai le nozze» urlò, ridendo con un accenno di amarezza nel tono. Il principe era affranto. Da un lato pensava che avesse ragione, dall'altro aveva sperato in un maggiore sostegno da parte sua.

«Possiamo provare»

«Non funzionerà comunque» rispose Finn, scuotendo la testa. Sospirò prima di lanciare un'occhiata alle sue spalle. «Ora ho davvero delle cose da fare» disse, avviandosi verso la sua stanza.

«Shawn, fai la cosa giusta, ti prego» sussurrò alla fine, lasciandolo solo. L'unico vero problema era capire quale fosse la cosa giusta da fare.

The Prince's Affair [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora