16. Pretendenti

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«Perché devo indossarlo? Sono ridicolo, Marlene» si lamentò Shawn. La domestica alzò gli occhi al cielo, bloccando ogni suo tentativo di rimuovere l'indumento. 

«Vi ricordo che siete il principe. Non potete presentarvi nella vostra tunica da notte al ballo di corte» gli ricordò bonariamente, aiutandolo a scendere dallo sgabello. Il piccolo ignorò con fatica il titolo usato e passò oltre.

«Non capisco perché devo andarci» borbottò.

«Sarebbe strano che colui che cerca moglie non si presentasse al ballo dove incontrerà le pretendenti, non trovate?» ridacchiò, aggiustandogli per l'ennesima volta il colletto. Shawn digrignò i denti, prima di sospirare. Sarebbe stata una lunghissima nottata. 

«Passerà in fretta» aggiunse Marlene, ormai in procinto di avviarsi nelle sue stanze. «Al limite, potete sempre farci visita nelle cucine» scherzò facendogli l'occhiolino è chiudendo la porta. Un secondo dopo, qualcuno bussò. 

«Hai dimenticato qualcosa, Marlene?» chiese il principe, voltandosi. Al posto di un paio di occhi ambrati, tuttavia, ne incontrò due di un azzurro intenso.

«Sono venuto per scortarti. La corte ti richiede» spiegò Finn, bloccandosi sull'uscio in una posa rigida e composta. I suoi pugni erano serrati ed era infuriato come non mai: perché diamine aveva deciso di tenergli nascosto il vero motivo del ballo? Quanto avrebbe voluto prendere a pugni quel principe.

«Avanti» sospirò Shawn. «Dimmi cosa ti tormenta»

Il più piccolo trattenne il fiato, preso in contropiede, ma mantenne la sua posizione. Era davvero così trasparente per l'altro? Patetico.

«Nulla. Eseguo gli ordini» tentò di ribattere, spostandosi dall'entrata e permettendo al principe di uscire. Il biondo alzò un sopracciglio, ma preferì non indagare limitandosi a percorrere il corridoio. Finn lo seguiva in silenzio.

«Io devo andare per di qua» mormorò il più piccolo, aggiustando la spada sul suo fianco. Aveva imparato finalmente ad usarla, ma ancora non riusciva a sferrare attacchi veloci. Pregò internamente di non doverla usare quella sera.

Shawn osservò il suo nervosismo. Sapeva che lo avrebbe messo alla prova invitandolo a fare la guardia, ma il ragazzino aveva bisogno di cimentarsi in qualcosa di nuovo.

«Finn» lo chiamò, prima che scomparisse dietro la parete. Il moro si bloccò, voltandosi. «Andrà bene, vedrai»

La guardia spostò il peso sull'altro piede, mugugnò un ringraziamento e si dileguò nella penombra del corridoio, facendo sorridere il principe. Quando si girò verso il portone, tuttavia, il sorriso scomparve di colpo. Prese un bel respiro e fece un cenno alle guardie, le quali aprirono con fatica i pesanti battenti.

La sala da ballo era gremita. Schiere di nobili si dilettavano in balli che Shawn aveva sempre trovato ridicoli e particolarmente imbarazzanti. Si accostò alla parete laterale e raggiunse il soppalco del re.

«Oh, Shawn, sei qui» lo salutò il padre, ancora ammaccato dal previo incidente.

«Buonasera, padre»

«Sei pronto? Stasera costituirà una tappa fondamentale della tua...» iniziò a farneticare il re. Shawn nemmeno lo ascoltava, intento a osservare le pretendenti. Erano tutte bellissime, certo, ma non scatenavano nulla nella sua anima. Solo una attirò la sua attenzione, ma il motivo gli fu chiaro solo in seguito.

«Vedo che il tuo sguardo si è fermato. Chi é?» si intromise nei suoi pensieri il padre, ponendogli una mano sulla spalla.

«La ragazza dai lunghi capelli neri laggiù» rispose, non distogliendo gli occhi dalle curve sinuose del suo corpo e dall'incantevole vestito azzurro pastello.

«È la contessina di Pretelia, Lara. È molto bella, complimenti» spiegò l'uomo, sorridendo. «Chiedile di ballare»

Come un automa, senz'anima né sentimenti, Shawn scese i pochi gradini e si avviò verso la ragazza.

«Contessina» la chiamò, facendola sussultare. Timidamente, con lo sguardo basso, la fanciulla si girò e si inchinò.

«È un vero onore conoscervi» mormorò senza distogliere lo sguardo dal pavimento. Almeno non mi è ancora saltata addosso, pensò il principe.

«Volete concedermi l'onore di danzare con voi?» la invitò Shawn, porgendole la mano. Lei tentennò, ma infine accettò con grazia. La sua mano era liscia e morbida al tatto; tutto in lei urlava purezza e riservatezza.

«Posso chiedervi di vedere il vostro volto?» chiese il principe dopo aver iniziato a danzare quello stupido ballo. Lara annuì, sollevando lo sguardo: Shawn si bloccò un attimo davanti ai suoi occhi azzurri. Era molto più chiari di quelli di Finn, quasi trasparenti.

«Qualcosa vi turba?» domandò la contessina con voce sottile. Shawn scosse la testa.

«No, siete incantevole» rispose, stringendola maggiormente. Si sentiva a disagio, ma Lara sembrava davvero una dolce e premurosa ragazza. Riuscì a rilassarsi per pochi istanti, finché non incrociò un altro paio di occhi azzurri. Questi erano più caldi e familiari, ma Shawn fu certo che fossero anche più lucidi del solito.

«Vi vedo perso» insistette la contessina, distraendolo. Il principe la rassicurò con un caldo sorriso. Quando rialzò lo sguardo, tuttavia, Finn era scomparso.

The Prince's Affair [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora