Capitolo 2

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Il signor (CN) rimase sconvolto dalla frase appena udita, tanto che iniziò a rigirarsi i pollici compulsivamente. Erano una famiglia borghese e, sebbene la loro dolce figlia fosse una ragazza di bell'aspetto, la sua dote era piuttosto povera a confronto di quella di una nobildonna.

«S-Signore... Guardate, io non so davvero cosa dire! Intendo, non sto assolutamente rifiutando la vostra proposta, solo che è inaspettata.» balbettò il borghese, che non sapeva come comportarsi davanti ad un nobile d'alto rango.

Così su due piedi non sapeva cosa dire. Di certo non gli facevano schifo i soldi del nobile, tantomeno avere come genero un uomo che aveva un posto di rilievo nella camera dei Lord, un pari d'Inghilterra, ma c'era anche da dire che sembrava quasi una truffa.
Un ricco uomo che sposa una fanciulla per aiutare la famiglia di lei. Sembrava quasi una favoletta per bambini.

«State bene? Se non volete dare vostra figlia in sposa ad uno sconosciuto lo capisco.» mentì il Duca, alzandosi in piedi come per togliere il disturbo e rimettendosi la sciarpa che si era tolto precedentemente. «Mi dispiace solo per voi e per vostra figlia. L'avrei trattata come una principessa.» aggiunse poi, recandosi davanti all'uscio che portava alla bottega immediatamente sotto l'appartamento.

«Signore, aspettate.» si intromise la padrona di casa, decisamente più calma e composta dello sposo. «Mio marito non intendeva rifiutare la proposta. Era solo stupito. Noi non siamo benestanti e nostra figlia non ha una dote molto cospicua. Non ci aspettavamo che qualcuno decidesse di prenderla in moglie.» spiegò brevemente, togliendosi poi il grembiule bianco di dosso.

«Oh, capisco. Vi chiedo scusa per il fraintendimento. Per quanto riguarda la dote, non mi serve e tantomeno mi interessa. Avrei solo bisogno del corredo, se permettete.» rispose Vanitas, sorridendo dolcemente alla donna, il tutto sotto gli occhi del marito, che benediva l'averla sposata.

La moglie dell'orologiaio era nata con l'immenso dono di una parlantina affascinante, molto utile per un commerciante, a differenza del marito, socialmente impacciato.

«Ovviamente, ci mancherebbe altro!» aggiunse la signora (CN) con un leggero e rispettoso inchino. «Vi farebbe piacere vedere (NM)? Così faremo subito delle presentazioni, evitando l'imbarazzo del primo incontro.» propose.

Il cuore del Duca perse un battito. L'idea di vederla lo elettrizzava, ma era ancora troppo presto per lasciarsi andare a momenti di dolce intimità.

«Ne sarei davvero lieto, ma purtroppo sono costretto a declinare l'invito. Parlatele voi con calma, magari si sentirebbe a disagio nell'incontrare subito il futuro marito. Se potete, domani chiudete la bottega. Potrete venire a casa mia per discutere degli accordi.» disse, per poi congedarsi rispettosamente.

Appena il nobile uscì, la signora (CN) guardò storto il marito come si guarda chi ha sbagliato.

Una donna giace sul letto.
La gola è stata squarciata con un taglio impreciso. Il viso, circondato dai capelli rossi come il sangue che ricopre le bianche lenzuola, è severamente mutilato e praticamente irriconoscibile. La carne che gli ricopre gli arti è stata asportata. Il petto e l'addome sono aperti, gli organi interni scomparsi, tranne tre. I fegato è stato posizionato tra le cosce, l'intestino le lega le mani come una corda e il cuore, il cuore è stato posato sul cuscino come un macabro trofeo.

«(NM), stai bene?» chiese la madre, riportandola alla realtà. Si era persa nei suoi pensieri, più precisamente nel ricordo della notte tra l'otto e il nove novembre appena trascorsi.

Un altro incubo.
Non era strano per lei passare la notte con strane immagini o cattivi sogni in testa, spesso e volentieri si svegliava urlando verso le tre del mattino.
Non ne sapeva il motivo, ma la vecchia Hester diceva che era una maledizione divina che sarebbe scomparsa solo pregando.

Midnight Circus [Yandere! Vanitas X Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora