Capitolo 18

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"Visto? Ti ha abbandonata subito!" fu ciò che disse la voce femminile, sussurrandole all'orecchio con quel timbro attraente che si ritrovava. "Amore mio, lo sai che ti voglio bene. È per questo che te lo dico." continuò.
(NM) era sulla carrozza dei LaBlanc, seduta in silenzio con accanto quella donna. C'era solo lei, o meglio, c'erano solo loro, dato che Vanitas stava ancora discutendo con Tristan e il padrone di casa riguardo a quel delitto.

«Per favore, sta zitta. Lui sta parlando con quell'uomo, non mi ha abbandonata.» disse la ragazza, chiudendo gli occhi e cercando di non sembrare disperata come lo era nella crudele realtà.

"Perché devi negare l'evidenza, gioia mia? Lui non è adatto a te, probabilmente ha solo fatto della scena per mollarti a casa in grande stile. A meno che..." iniziò quella donna, a due centimetri dall'orecchio della povera ragazza. "Magari avere un figlio era proprio ciò a cui mirava. Pensaci, ti ha usata solo per questo. Forse ti conviene goderti il tuo duca finché il bimbo non nasce, perché finirai in strada non appena nascerà. A questo mondo, ti puoi fidare solo di noi."

Odiava quella cosa con tutta se stessa, non la aiutava come diceva, ma era anche vero che lei era l'unica che le era rimasta accanto fin dall'inizio e che non l'aveva mai abbandonata.
Forse era realmente una sua amica.
Venne distratta dai passi di Vanitas che entrò nella carrozza e di sedette di fronte a lei, dicendo seriamente che potevano partire.

«Sentite, Duca. Io vorrei proporre di anticipare le nozze. Nelle mie condizioni preferirei sistemarmi il prima possibile.» disse d'un tratto lei non appena i cavalli iniziarono a muoversi verso la villa.

Il cuore del corvino perse un battito e restò lì a guardare la sua fidanzata come se fosse diventato scemo. Prima gli venne detto che stava per diventare padre, poi che si sarebbero sposati prima del previsto. Amava quella donna più di quanto non la amasse già.

«Capisco. A che data stavi pensando, amore?» chiese, chiudendo gli occhi in un gesto di pura beatitudine. Era felice, voleva godersi quel momento fino in fondo.

Le cose stavano -finalmente- andando per il verso giusto per quello che era il non più tanto piccolo Florian. La sua amata ricambiava i suoi sentimenti, o almeno così aveva capito, desiderava realmente sposarlo e ad ottobre circa sarebbe diventato papà. Non poteva essere più felice, l'unica cosa che gli faceva affondare l'umore come il Titanic era il dover incontrare nuovamente la sua famiglia. Non la odiava, certo che no, solo non gli interessava particolarmente avere a che fare di nuovo con suo fratello maggiore.

Vanitas rabbrividì un poco al solo pensiero di diverso trovare nuovamente quella tortura vivente che era Oliver. Si sentiva giudicato a ogni respiro e a ogni movimento che faceva. Più che suo fratello sembrava sua suocera, anzi, Lady (CN) era davvero meglio.

«Il prima possibile, anche domani mattina se necessario! Basta che accada entro fine mese!» disse spedita, sporgendosi un poco e rischiando di finire addosso al suo fidanzato alla prima buca sulla strada che presero.

Lui rise un po' e (NM) pensò che forse Amanda aveva ragione: era davvero goffa. O forse erano gli altri ad essere stronzi, in diciotto -quell'anno diciannove- anni non lo aveva ancora capito e temeva di non capirlo mai.
Forse era Amanda che era una cogliona senza eguali, o forse era proprio lei il problema.

«Credevo volessi aspettare ancora un po', ma dipende come riusciamo ad organizzarci. Però, entro febbraio dovremmo essere pronti se ci sbrighiamo. Tu vuoi proprio sposarti così presto?» chiese, ridendo un po'.

L'ironia della sorte era più che evidente: era lui ad avere proposto il matrimonio eppure lei voleva anticiparlo. Ciò gli fece venire il batticuore, forse la loro sarebbe stata un'unione felice. Già se la immaginava con il vestito bianco e il velo e coprirle il volto, soprattutto vedeva già nella sua mente il bacio passionale che le avrebbe dato.

«Sì, ve ne prego! Non voglio tardare troppo, che figura ci farei? Poi, vorrei una cerimonia con molti pochi invitati. Giusto qualcuno, non vorrei avere troppe persone a fissarmi.» disse velocemente lei, arrossendo non appena si rese conto delle parole appena pronunciate.
Sembravano realmente fidanzati, il loro non sembrava per niente bloccati in un matrimonio di convenienza.

"Povera la mia bambina, che vuole scacciare le uniche persone che la vogliono aiutare."
(NM) sentì le sue braccia avvolgerla da dietro, con dolcezza. Sembrava una madre, più che altro, ma la spaventava. Voleva solo che quei due stessero zitti, in un silenzio tombale paragonabile solo a quello portato dalla divina morte.
Doveva tornare a casa e prendere questi farmaci, era rimasta senza antidepressivi troppo a lungo e stava ricominciando a stare male.

«Duca, voi dovete uscire domani?» chiese, notando che il diretto interessato aveva smesso di ridacchiare.

Vide che la sua fidanzata di fece mano a mano più cupa e si strinse nelle spalle sottili, sussurrando parole a lui incomprensibili. Sembrava come spaventata da qualcosa, me il medico non capiva, o meglio, non poteva vedere cosa potesse causarle quello stato d'animo.

«Sì, devo uscire. Hai bisogno di qualcosa?» rispose, decidendo di non fare domande riguardo all'umore della promessa sposa.

A dirla tutta, il corvino si pentì di non aver studiato anche psichiatria all'università. Gli sarebbe tornato utile sapere qualche nozione in più sul linguaggio del corpo o sulle malattie mentali. Doveva dire che se non fosse stato tanto pigro sarebbe tornato all'università per prendere la laurea, anche se la voglia scarseggiava come l'acqua nel Sahara.

«Avrei bisogno di recarmi a casa mia, per prendere alcune cose. Potete mandare qualcuno a prendere delle mie medicine? Sapete, è che non riesco a dormire tanto bene...» mentì.

Certamente non poteva dirgli che era uscita di testa, ci mancherebbe altro! Aveva paura che, una volta saputa la condizione precaria in cui lei si ritrovava, avesse annullato le nozze. Avrebbe potuto farlo con un cenno del capo, e lo sapeva, ma non era quello che la preoccupava di più.

Aveva paura di quelle mani nere che l'avvolgevano.

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C-C-Chiedo scusa per il capitolo, che farà sicuramente schifo visto che qui sono tipo le 4 del mattino. E nulla, ditemi cosa ne pensate.

Al prossimo capitolo~

Midnight Circus [Yandere! Vanitas X Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora