Capitolo 39

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Vanitas non era mai stato uno che si lasciava prendere dal panico, mai, tanto che poteva essere tranquillamente paragonato ad un soldato tedesco.
Quel giorno, però, fu completamente diverso. Era, infatti, agitato come un bambino il primo giorno di scuola.

Era il venti gennaio, si gelava e lui stava all'altare ad aspettare che la sua amata entrasse da quella porta. Non volle svolgere la funzione in una chiesa normale, no, non era il tipo da certe banalità. Se voleva fare un matrimonio lo faceva in grande e quale posto era migliore della St.Paul?
Era fatto così, dopotutto.

«Sei stupendo.» gli mimò Magdalena con labbra dalle panche non appena lui la guardò.

Lui le sorrise.
Doveva tanto a quella donna, fin troppo secondo lui, siccome era stata lei a permettere che laccadere di quel matrimonio e di ciò non l'avrebbe mai ringraziata abbastanza.
Non ebbe il tempo di risponderle che la sposa entrò in tutta la sua bellezza, tanto che Vanitas si diede un pizzicotto per accertarsi di non star sognando.

Quella, era sua moglie. Tristan si era sbagliato, alla fine, perché lo Squartatore non poteva essere così elegante e perfetto, non una bestia del genere.
(NM) percorreva la navata ad occhi chiusi, guidata dal padre che la teneva a braccetto. Aprì le palpebre solo per dar lui un'occhiata, notando che i suoi occhi azzurro cielo non erano che fissi davanti a lui, peccato che il padre non li avesse di quel colore.
«Perché sei qui?»

Il falso padre la guardò, ridendo sotto i baffi con un sorrisetto sardonico. Avrebbe riconosciuto dappertutto quel sorriso, come avrebbe riconosciuto quegli occhi colore del cielo. L'ultima persona che si aspettava di vendere a quel matrimonio era proprio lei, Lorina Charlotte.

L'unica cosa che si poteva sapere di certo sulla rossa era che odiava i matrimoni e l'amore in generale, tanto che non aveva mai pensato di venderla in quel luogo. Era risaputo odiasse pure le chiese, non la religione cattolica, bensì i suoi luoghi di culto.

«Il mio matrimonio è stato uno schifo, non voglio che pure il tuo sia così. E poi Aleksander mi ha detto di dirti una cosa.» rispose con nonchalance, guardandosi intorno come per accertarsi di non essere spiata.

Alla sposa non importava più di tanto, in realtà, infatti la guardò con aria di chi non aveva tempo da perdere con le chiacchiere. Insomma, quella donna doveva solo fare veloce, perché non voleva passare il suo matrimonio a perdere minuti preziosi con lei. Doveva sposarsi il prima possibile, ma sapeva che quella donna non l'avrebbe lasciata andare.
L'unica soluzione fu quella di ascoltarla, anche a malavoglia, siccome non voleva allontanarla nel bel mezzo della navata, dove tutti la stavano osservando.

«Tuo padre è morto.» disse velocemente, repentina e inattesa come un fulmine a ciel sereno.

(NM) iniziò a tremare. Non riusciva a realizzare per niente ciò che disse la rossa, tanto che le chiese di ripetere, ottenendo come risposta un semplice "Hai capito.". No, lei non aveva capito è di certo non poteva farlo in quel modo. Aveva bisogno di sedersi e in fretta, ma l'unica cosa che poteva fare era continuare a camminare verso il suo promesso sposo.

«Q-Q-Quando è successo?» chiese solamente, con voce tremante e con le lacrime che stavano per uscire.

Non voleva piangere davanti a tutta quella gente, o meglio, voleva che fosse scambiato per un pianto come quelli che si avevano durante i matrimoni. Stava per diventare duchessa e non avrebbe voluto rovinarsi la reputazione così presto.
Erano ormai quasi arrivate all'altare e vide Vanitas sorriderle innocentemente, nonostante non vedesse l'ora di averla.

Lorina Charlotte -che la sposa credeva avesse il suo solito sorrisetto in volto- guardava davanti a sé con espressione seria e (NM) la volle guardare. Era la sua ultima occasione di rivedere il padre vivo, anche se non era realmente​ lui, ma ciò non le importava, non in quel momento.

«Pochi minuti fa, mentre tornava da un viaggio di lavoro. Dei briganti hanno assalito la sua carrozza e gli hanno sparato alla testa. Non gli hanno rubato niente, però. Credo sia stato premeditato da qualcuno che lo voleva morto.» disse semplicemente.

La (CC) non riusciva a parlare, aveva un nodo nella gola che la strozzava e le bloccava le parole. Si sentiva patetica, sul punto di piangere a causa del padre, un uomo che l'aveva venduta al primo ricco nobile che l'aveva chiesta in sposa e non sarebbe finita in quella situazione se non fosse stato per lui. Doveva odiarlo, eppure sentiva come se una parte di lei fosse morta, senza niente. Come se una parte del suo cuore mancasse all'appello.

«Cerca di sorridere, (NM). Stai per sposarti.» disse Lorina, poco prima di arrivare all'altare e di lasciarla a Vanitas, che non vedeva l'ora di averla con sè.

La cerimonia si svolse velocemente, più che altro a lei sembrò così, siccome le parole della rossa le infestavano la mente come dei fantasmi. Il padre era morto, e piangere i morti non li riportava do certo in vita, eppure non riusciva a capacitarsene.
Per la prima volta nella sua vita si rese conto di quanto in realtà la vita fosse effimera, sfuggente, chiunque poteva morire in qualsiasi momento, senza eccezioni.

La sua vita, ormai, non era più in mano ed era così che erano le cose dalla notte di Natale. Non poteva più dire nulla dopo quel matrimonio. Nonostante fosse una donna dal ferreo orgoglio, si sarebbe dovuta rassegnare, perché la sua vita era in mano al Duca dal momento in cui il loro matrimonio divenne valido.

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Yahoo~
Mi duole dirvi che domani o dopodomani (dipende quando ho voglia, siccome non vedo già l'ora di iniziare il secondo libro •V•) esce l'ultimo capitolo e l'epilogo, se tutto va bene. Vi anticipo anche che cambieremo ambientazione in Midnight Theatre

Oh, come avete visto Vanitas e Reader si sono finalmente sposati! Ed era anche ora dopo 40 capitoli! Era anche ora, no? Lol
Orsù, ditemi cosa ne pensate perché ho scritto il capitolo molto alla veloce. :3

Midnight Circus [Yandere! Vanitas X Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora