XXVIII- Toccata e fuga

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Per una volta non è la luce del sole a svegliarmi ma un colpo tirato nelle caviglie. Mi giro sul fianco e i colpi continuano.
"Porca trottola, la vuoi smettere?!?"
"No sto dormendo. Lasciami stare." Mugugna qualcuno e i colpi smettono.
Sono in un'enorme sala del trono con le pareti di marmo nero e i pavimenti di bronzo levigato. Le pareti sono decorate da torce di fuoco greco che illuminano a sufficienza la sala e da pesanti drappi scuri. Al centro il trono è fatto da ossa umane fuse insieme, affiancato da un trono più piccolo a forma di fiore nero con dorature sui bordi. I troni e la sala sono vuoti, tranne una ragazza di circa dodici anni che é seduta sui braccioli del trono di ossa. La ragazza ha gli occhi scuri e pieni di calore, il naso è cosparso di lentiggini, i capelli neri e lucidi sono intrecciati, ha la pelle olivastra che risplende e indossa un parka argentato come gli anfibi che ha ai piedi e pantaloni mimetici. Alla vita ha legato un pugnale di ferro dello Stige dall'elsa argento e sulle spalle una faretra e un arco fanno capolino. La ragazza alla mia comparsa sorride ed è evidente la somiglianza con Nico.
"Ciao, io sono Bianca Di Angelo. Tu devi essere mia sorella Serena, ti stavo aspettando."
"Sei figlia di Ade e una delle Cacciatrici di Artemide?" La mora annuisce e si accomoda sulla seduta del trono di ossa.
"Perchè mi stavi aspettando? "
"Dovevo parlarti. In particolare modo della Profezia e di Nico."
"Ti ascolto."
"Volevo dirti che la profezia richiede un sacrificio. Ma non uno qualsiasi, uno dei due Gemelli della Morte perché sono gli unici semidei abbastanza potenti per eseguire l'antico rituale necessario per sconfiggere Urano. Uno dei due con questo rituale dovrá diventare l'ospite del Cielo e fondere le due anime, per poi sconfiggerlo distruggendo la sua prigione. E ti prego, qualsiasi cosa accada prenditi cura di Nico. Ha sofferto così tanto alla mia morte che ne è rimasto segnato."
"Ora ha degli amici al Campo Mezzosangue e al Campo Giove. Non è più così solo e non soffre come prima." Bianca sorride.
"Chi morirà tra noi due?" Chiedo. Bianca mi guarda severamente.
"Lo sai nel tuo profondo. E non puoi fare niente per fermare il Fato. Ora devo andare. Ricorda prenditi cura di Nico." La ragazza dopo queste parole scompare.
Il mio risveglio avviene grazie all'imprecazione di Nico, che ha fatto cadere il mobiletto del bagno. L'inquietudine del sogno è già stato sostituito dalla preoccupazione per il ragazzo che nonostante il tonfo è integro. Il suo pigiama è già stato sostituito da jeans e anfibi neri e maglia bianca e i suoi capelli sono umidi, segno che è uscito da poco dalla doccia.
"Scusa se ti ho svegliato, ma dobbiamo sbrigarci: ci sono tre ciclopi italici sulle nostre tracce, dobbiamo abbandonare l'Italia il prima possibile con Della Riva."
Ancora mezza intontita dal sonno mi sistemo e cambio il pigiama con leggins nera e camicia a quadri rossa e bianca e divorare la colazione ordinata con il servizio in camera. Cercando di metterci il meno possibile lasciamo l'Hotel Minerva e raggiungiamo il portone di Andrea e sprechiamo due ore per aspettare che faccia i bagagli e convincerlo che siamo in pericolo. Afferriamo gli zaini abbandonati nella casa dei Della Riva e veniamo accompagnati alla stazione di Santa Maria Novella dall'autista personale di Andrea e a Milano Centrale verso mezzogiorno ci fermiamo, sento una profonda stretta all'anima e mentre stiamo mangiando sento come se qualcosa mi stesse strappando una parte di me stessa e mi piego in due sotto lo sguardo preoccupato dei miei compagni di viaggio. Il Valdez-phone suona annunciando un messaggio e controllo lo schermo: è solo il gruppo di whatsapp della classe. Sto per rimettere il cellulare in tasca e continua a suonare, scocciata sblocco lo schermo e controllo i messaggi
Chiara:
Ragazzi avete sentito cos'è successo?
Antonella:
Si ho visto non posso crederci.
Francesco:
Ragazze ma di che state parlando?
Chiara:
Federico è morto e Cristina è in ospedale. Hanno fatto un incidente.
Io:
Chiara ma che cazzo stai dicendo? Se è uno scherzo non è divertente.
Chiara:
Non sto scherzando. È uscito l'articolo sul giornale.
Matteo:
Aspettate guardo gli accessi....
Ultimo accesso alle 13.13. Entrambi. Provo a chiamarli.
Io:
Non ci credo. Non è bello fare 'sti scherzi.
Matteo:
Ragazzi... non rispondono. Nessuno dei due.
Chiara ha inviato un'immagine.
Alessandro:
No no no. Merda. Perché? Non se lo meritavano...
Sconvolta leggo la foto dell'articolo e i messaggi seguenti. Non posso crederci mi sembra di vivere un incubo a rallentatore.
"Sere tutto bene?"
"Amore?"
Nico scocca un'occhiataccia al biondo. La voce mi esce soffocata "Ragazzi, scusate. Devo fare una cosa. Aspettatemi qui anche se ci metterò un bel po'."
Chiudo gli occhi e visualizzo la mia destinazione: un ospedale di paese in Lombardia, dove sono certa che troverò i due ragazzi. Prima di sparire sento le voci ovattate dei ragazzi che cercano di fermarmi.
***
NICO
"Serena aspetta! Cos'è successo? " Urlo disperato alla ragazza di cui è rimasta la chiazza di ombra che ha attraversato. Senza alcuna spiegazione dopo aver guardato il telefono il suo sguardo è stato attraversato da un lampo di dolore. Ho avvertito la sensazione di una persona che muore in modo violento e sono sicuro che anche lei l'ha sentito.
"Hey mezzo demone, forse questo può aiutarti a capire perché Serena se n'è andata chissà dove." Della Riva è calmo rispetto a poco fa e mi porge il telefono di Serena con lo schermo sbloccato su una chat di whatsapp.
"Non guardarmi così, l'ha fatto cadere e l'ho solo raccolto." Mi dice e dopo, superando la repulsione, afferro il telefono è leggo la conversazione.
"Non chiamarmi mezzo demone. Conoscevi questi due ragazzi di cui parlano?" Gli chiedo. Per quanto odi ammetterlo, lui conosce una parte di mia sorella a me nascosta. Dopotutto in passato erano legati e nonostante cerchi di nasconderlo prova ancora un forte interesse per lei, ricevendo in cambio solo un forte rifiuto.
"Zero totale. Dobbiamo solo aspettare. Conoscendola non ci metterà molto." Le ultime parole famose. Aspettiamo Serena per quasi un'ora nella sala di attesa con i Mortali che ci osservano curiosi. Purtroppo per me sono costretto a stare seduto vicino a lui perché non c'è posto e nonostante il poco spazio cerco di stargli il più lontano possibile: non voglio intossicarmi con l'odore dolciastro dei figli di Eros. Quando la mia pazienza è al limite della sopportazione, Serena compare e ci mette pressione per tornare il più presto possibile al Campo e un ruggito lontano le fa da movente. Il viaggio è identico a quello dell'andata con piccole differenze: Serena rimane muta a guardare il vuoto, ignorando i nostri tentativi di far conversazione e Della Riva che è sempre più insopportabile. La ragazza sembra riprendersi appena attraversiamo i confini magici del Campo e alle tre figure che ci stanno aspettando. Senza alcun preavviso Serena stringe in un abbraccio Asia e Rebecca in cerca di conforto, ignorando Will che si dirige verso di me e che mi saluta con un bacio. Il figlio di Eros, sorride guardando le tre ragazze e il sorriso si allarga ancora di più quando le tre ragazze si staccano. Rebecca osserva il nuovo arrivato con delusione e rabbia negli occhi "Che cosa ci fai tu qui essere spregevole?" La bionda sputa queste parole con odio. Solo in questo istante noto che oltre alle punte la ragazza si è dipinta anche delle ciocche con la tinta verde.
"Non è evidente, balena? Sono un semidio."
"Il figlio del dio degli stronzi odiosi e gigolò immagino." Sbraita la bionda mentre Asia cerca ti trattenerla. Serena osserva tutto in modo distaccato prevedendo già come andrà a finire.
"In realtà di Eros. E lo so perfettamente che sei ancora attratta da me, cara balenottera azzurra. Sai perfettamente che ti ho solo usato per far ingelosire la tua amica, che è molto più attraente di te."
"Questo non dovevi dirlo. Non dovevi proprio dirlo." Mormora Serena scuotendo la testa.
Asia sorride e urla "Scatenate l'inferno!"
La figlia di Apollo si avventa su Della Riva e inaspettatamente lo riempie di botte. Will si lascia prendere dal suo altruismo e si mette in mezzo cercando di separare i due litiganti e una folla di semidei si raduna intorno a noi incitando il combattimento. Il tutto viene fermato da Annabeth e Percy, attirati lì dalle urla. La figlia di Atena rimprovera i presenti per non aver fatto nulla e per essere stati li a guardare, ordinando poi di portare in infermeria i due ragazzi, compito che spetta a me e Will. Fosse stato per me avrei lasciato Della Riva sanguinante a terra per fargli imparare la lezione.

Dei Dell'Olimpo: I Gemelli Della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora