XIII- Il consiglio divino

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Gli dei sono ancora immobili. Thanatos che cosa ci fa qui? La Morte non viene mai senza un motivo.
Nico, smettila è inquietante.
Senti i miei pensieri? Come diavolo fai?
Non lo so. Però anche tu ci riesci.
Mi sa che dovremo chiedere a Chirone. Appena arriviamo al campo. Se arriviamo.
Dopo questo breve dialogo interiore il dio della morte si è avvicinato a Zeus. Gli occhi dorati sono innaturalmente freddi e spiccano sulla pelle scura come il teak. I capelli neri sono legati in un codino e intrecciati con perline di legno dipinto d'oro. Il chitone nero è coperto da quello che sembra un mantello dalle scure sfumature e quando lo spiega capisco che in realtà sono ali piumate: sul nero di fondo spiccano alcune sfumature viola, blu e azzurre. Poi parla e la sua voce è un'armonia di contrasti.
"Zeus non puoi ucciderli. Così non fermerai il Fato. E poi sono protetti."
Un lampo folle passa negli occhi del re degli dei e un fulmine cade dal cielo dirigendosi verso me e Nico. Una bolla nera si crea intorno a noi e le ali escono in automatico. Il fulmine si disperde sulla bolla e poco dopo anche lo scudo scompare. Le ali mi appensantiscono la schiena e una grande stanchezza si impossessa del mio corpo.
Cazzo. Speravo che le ali rimanessero un segreto ancora per un po'.
Nico?
Sì?
Siamo fottuti.
"Visto? Non potete colpirli hanno la benedizione della Morte. È come se fossero immuni a quello."
"Perchè sei venuto Thanatos? L'accesso all'Olimpo per te è vietato."
"Divina Atena, io sono solo un'umile messaggero del mio signore. E Ade vi porge i suoi divini omaggi."
L'angelo si inchina con un sorriso sprezzante in volto.
"Zeus, calmo..."
"NO, NON DIRMI DI STARE CALMO POSEIDONE! QUELL'ESSERE SPREGEVOLE INFRANGE IL GIURAMENTO E IN PIÙ I SUOI SCHIFOSI FIGLI NON POSSONO ESSERE TOCCATI!"
Un diluvio in piena regola si scatena nell'aria. Poseidone e Atena cercano di trattenere Zeus e Estia sta ancora canticchiando, quando una leggera nebbia blu elettrico filtra da sotto il portone d'ingresso e striscia lentamente verso Apollo, ancora immobile sul trono dorato. La nebbia si avvolge intorno al dio del sole e viene assorbita dalla sua pelle. Il ragazzo-dio si irrigidisce e Zeus la smette di dare di matto osservando il figlio con una preoccupazione malcelata. Tutte le parti degli occhi di Apollo sono diventati interamente d'argento.
"Apollo smettila immediatamente." Ordina la voce imperiosa del dio del cielo. Il biondo ride e la stessa voce che aveva posseduto Rachel parla. "Zeus ti sei dato da fare a quanto pare. Il mio adorabile discendente è diventato il re degli dei e ha messo su famiglia."
"Chi sei e cosa vuoi?" Dice Atena, decisa. Poseidone lincia la dea con lo sguardo e mima con la bocca pessima domanda. Apollo la guarda con innata cattiveria. "Il cielo è tornato per la sua vendetta e il posto che gli spetta. L'anima non muore mai veramente, ma si nasconde e aspetta l'occasione vincente."
Un boato spalanca il portone facendo entrare una ventina di demoni dalle forme più svariate. Il drappello di dei salta giù dai troni ed Estia scompare in una lingua di fiamma con il braciere. Le ali rientrano nella schiena con un dolore atroce. Un demone dalla forma vagamente umanoide con delle corna che gli sbucano dal petto e le mani composte da artigli affilati si dirige verso di me e Nico, accompagnato da un demone scorpius dalla criniera fucsia. Intorno a noi ognuno degli dei sta combattendo contro l'esercito, tranne Apollo che è svenuto. Il demone scorpius inizia ad attaccare Nico, impacciato dalle ali ancora estratte. L'altro mi ferisce con le sue unghie affillate come rasoi sul braccio e la ferita inizia a spurgare un liquido verdastro. Con fatica estraggo la spada cercando di mozzare gli arti della creatura che è assolutamente instancabile. Inciampo sul cadavere di un demone lucertola e cado a terra, con la spada che vola via dalla mia mano. L'essere mi si avvicina sempre di più e ormai è un soffio da me. Allunga gli artigli a dismisura e fa partire un colpo... e il demone viene tagliato in due da una falce nera come la morte e le budella schizzano intorno. Mi ritrovo coperta di sangue con Thanatos che tiene lontano i demoni, falciandone a bizzeffe. Nico mi tende la mano e mi aiuta ad alzarmi, con le ali che gli rientrano nella schiena. Il campo di battaglia è coperto dai cadaveri demoniaci e gli dei combattono: Zeus evoca le folgori, Poseidone spazza via i nemici con onde anomale, Atena infilza con una lancia per mano i suoi avversari e Apollo è svenuto vicino a una colonna. I demoni restanti si disperdono cercando di scappare e vengono travolti da uno tsunami combinato a una tempesta di fulmini, che li elimina tutti. Zeus si volta verso di noi e Thanatos fa scomparire la falce. Poseidone e Atena si avvicinano ad Apollo e cercano di farlo rinvenire. L'odore ferrugginoso e leggermente acido del sangue demoniaco permea l'aria. Zeus si avvicina e con la folgore ancora in mano e il completo gessato strappato sembra pronto ad ucciderci. Apollo si risveglia impallidito e si appoggia a Poseidone e Atena ed Estia ricompare con la fiamma in mano. Con delicatezza la piccola dea riporta la fiamma nel braciere e si avvicina ad Apollo riscaldandolo con delle fiamme dorate. Gli occhi del re degli dei sono percorsi da dei lampi causati dalla rabbia "Thanatos voglio spiegazioni: ti presenti qui per chiedere pietà per i due ragazzi e poco dopo un esercito di demoni esce dal Tartaro e invade l'Olimpo. "
L'angelo della morte sembra rimanere senza parole poi sorride freddamente "Il colpevole ve l'ha detto chiaramente: il cielo. Ouranos. E loro gli servono. Zeus li devo portare in un posto e li devo addestrare. Con permesso."
Thanatos afferra velocemente me e Nico per la collottola come se fossimo cuccioli. L'ultima cosa che sentiamo prima che il viaggio ombra ci travolga è l'urlo di Zeus "MORTE RIPORTALI INDIETRO!"

Dei Dell'Olimpo: I Gemelli Della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora