XVI- Test

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Che i giochi abbiano inizio? Come se fossimo agli Hunger Games. La spada sembra assorbire la penombra illuminandola di un bagliore sanguigno. Le pareti che mi circondano iniziano a stringersi e per evitare la morte per spiaccicamento inizio a correre verso la luce bianca di fronte a me. Mi sembra di essere in uno dei miei incubi che finisce sempre con qualche disgrazia. Il battito del cuore e il ticchettio dei miei passi scandiscono il tempo rimbombando nella stanza trasformata, davanti a me trovo un bivio e svolto a destra. Il pavimento intorno a me inizia a sgretolarsi con snervante lentezza. Il mio primo istinto è di accelerare il passo ma più accellero e più il pavimento si sgretola in fretta. Il pavimento sotto di me cede e mi aggrappo a uno spuntone di ciò che ne è rimasto. La spada pesa sempre di più nella mia mano e il suo peso mi trascina verso il basso, fino a farmi cadere. Il terrore si impossessa di me al vedere gli spuntoni aguzzi che mi aspettano impazienti. Chiudo gli occhi rassegnandomi alla mia fine. Vengo bruscamente sbalzata indietro e apro gli occhi: le ali piumate sono uscite dalla mia schiena fermando la mia caduta. Le ali seguendo chissà quale istinto sbattono lentamente portandomi fuori dal crepaccio e quando sono al sicuro si ripiegano in modo da non darmi fastidio mentre cammino. Scelgo la strada guidata dall'istinto e la penombra inizia a schiarirsi fino a scomparire, non che serva qualcosa. L'aria si fa sempre più calda e la nebbiolina inizia a diradarsi facendomi vedere un lungo tunnel buio con la luce bianca in fondo. Rabbrividisco, ricordandomi del mio recente incubo-flashback e mi dirigo verso la luce inoltrandomi in quella che sembra una foresta pietrificata comparsa all'improvviso. Tutto è immobile e anche l'aria sembra congelata. Delle mani sbucano dal terreno afferrandomi le gambe e trascinandomi verso uno strapiombo. Più mi agito cercando di liberarmi più ne sbucano dal terreno e tirano più forte intrappolandomi nella loro morsa di ferro. La spada mi scivola di mano fuori dalla mia portata e afferro un bastone vicino a me. Colpisco ripetutamente le mani insultandole pesantemente senza riuscire a liberarmi e facendole arrabbiare sempre di più. Una scossa percorre la mia schiena e dei fulmini neri colpiscono le mani e il bastone incenerendoli. Mi rialzo spazzando via la polvere e la cenere dai miei vestiti e il ciondolo della spada è ricomparso attaccato al braccialetto. Cammino lungo il sentiero appena comparso e arrivo in uno spiazzo con al centro un braciere ricavato da quello che sembra un teschio di qualche mostro sconosciuto. Mi avvicino notando che è solo un illusione. Sento un dolore allo sterno e qualcosa di freddo che mi trapassa la carne. Abbasso lo sguardo e vedo la punta di un'arma color bronzo uscire dal mio petto. L'aggressore toglie l'arma e con stupore mi accorgo che dove dovrebbe esserci un buco sanguinante vi è solo una ferita rimarginata.
"Fantastico, Thanatos hai visto? Si è rimarginata subito, come è successo a Nico. Non avevo mai visto un semidio con queste capacità"
"E dei fulmini neri che hanno incenerito le mani dell'oblio? Luke pensa se Crono avesse avuto un ospite simile!"
"Secondo voi perché Ade l'ha tenuta nascosta? Un potere simile è difficile da controllare, soprattutto se hanno la Furia pronta a farli diventare macchine assassine. E se sono due semidei il pericolo raddoppia."
Mi giro e vedo Thanatos e i due ex alleati di Crono chiacchierare e a fare osservazioni come se fossero degli scienziati davanti a un esperimento. In un angolo Nico è appoggiato a una parete in silenzio. La sua maglietta è bucata e lascia intravedere il corpo pallido costellato da cicatrici argentate. Mi avvicino spinta da un senso di protezione verso quel ragazzino solitario. Alza il suo sguardo vuoto dal terreno e lo punta su di me.
"Beh, che cosa c'è da guardare?"
"Hai la maglia rotta. E volevo sapere se stai bene."
"Perchè non dovrei? Per la cronaca: quegli stronzi hanno deciso di bucherellarmi come un groviera ed è per questo che la maglia è rotta. E a quanto pare si sono divertiti anche con te."
Mi appoggio di fianco a lui ottenendo solo uno sguardo indagatore. Poco dopo sento la mia mente incatenarsi a un'altra dello stesso calibro.
Cos'hai visto nel labirinto per avere quello sguardo vuoto?
Niente d'importante. Comunque Thanatos, Ethan e Luke ci hanno pugnalato per testare la nostra rigenerazione.
Rigenerazione? Quindi è per questo che la ferita è guarita subito.
Cos'hai combinato per uscirne così bene?
Le ali mi hanno salvato. Sono uscite quando ne avevo più bisogno e ho fulminato le mani dell'oblio.
Solo? Io ho dato fuoco a un esercito di zombie, causato un terremoto e estratto le ali. Forse sono queste le capacità di cui parlava Thanatos.
Secondo me sono solo una parte. Mi sento come se avessi un blocco. Non so se vale anche per te.
La terra trema e le pareti del labirinto rientrano nel suolo facendola tornare la solita sala d'allenamento. Thanatos si avvicina con i due ragazzi alle sue spalle che danno l'impressione di essere l'angelo e il diavolo che ti consigliano cosa fare nei momenti difficili.
"Allora ragazzi, adesso farete l'allenamento di un combattimento vero e proprio. Ci sono due semplici regole: vietato mutilare gli arti e non uccidere."
Thanatos sorride e il suo sorriso non ha niente di umano. Ethan parte all'attacco verso Nico con il suo pugnale, che il figlio di Ade evita per un pelo. Luke non mi lascia neanche un minuto di tregua per riposarmi dall'esperienza del Labirinto e inizia ad attaccarmi. Schivo la prima stoccata con difficoltà e in simultanea evoco la mia spada. Stoccata, parata, fendente, stoccata e tentativo di disarmo. Lo stile di Luke è ripetitivo e noto che tende a lasciare scoperto il fianco destro.
"Dove sono le tue capacità straordinarie, figlia degli Inferi? Dicono che sei tra i più potenti semidei da migliaia di anni, dov'è tutta la tua potenza? È per caso bloccata dall'incidente di quel ragazzino?"
"STAI ZITTO! TU NON SAI NIENTE È STATO UN INCIDENTE!"
Il biondo sta cercando di farmi perdere il controllo e ci sta riuscendo. Mentre parla riesce a continuare gli attacchi, cambiando il ritmo del combattimento.
"Sei un'assassina, hai le mani macchiate di sangue quanto me. Io ho la scusa che ero l'ospite di Crono, tu come ti giustifichi?"
La sua voce diventa sempre più melliflua e il suo modo di combattere continua a cambiare. Non mi accorgo il ragazzo mi sta chiudendo all'angolo distraendomi con la sua parlatina. Sbatto le spalle contro il muro mentre Luke mi disarma e mi punta la sua spada ibrida fatta di bronzo celeste e acciaio alla gola. Il freddo metallo incontra il caldo della carne, con gli occhi azzurri di Luke a una spanna dai miei. La cicatrice che gli attraversa il volto spicca sul suo volto che gli dona un'aria da cattivo ragazzo.
"Le donne sono fatte per essere comandate da un uomo, non per maneggiare le armi." Mi sussurra il biondo.
Avete presente quanto vi sentite attraversati da tanta di quella rabbia che vorreste solo sgozzare a mani nude l'idiota davanti a voi? Se la risposta è sì, allora potete capire come mi sento. Gli occhi iniziano a bruciare e sono consapevole che sono diventati rossi dal fatto che Luke indietreggia spaventato. Un sorriso alla Joker spunta sul mio volto accompagnato da un "Fottiti Luke. I traditori come te devono solo bruciare all'inferno." I miei sensi diventano all'improvviso più acuti e mi lancio sul biondo facendolo cadere. Ethan è alle prese con un Nico incazzato che gli urla "Lascia in pace Bianca è anche per colpa tua che è morta! È colpa di Crono e tu eri un suo alleato!"
Rotoliamo per terra e sento la Furia accendersi e pretendere sofferenza e dolore. Nella collutazione la sua arma è caduta lontano con un sonoro tintinnio. Il figlio di Ermes cerca di convincermi a calmarmi ma si becca un'unghiata in faccia sulla cicatrice che inizia a bruciare di un fuoco nero. La puzza di carne bruciata e di sangue inizia a invadere l'aria accompagnata dalle urla della mia "vittima". Le mie unghie si allungano diventando nere e affilate. Un'altro segno sul suo braccio e altra carne bruciata. Urla e dolore con la Furia che esulta. Un ruggito animalesco mi esce dal fondo della gola.
"Ti vuoi fermare o no? Non vedi che stai diventando un mostro?" Mi giro trovandomi di fronte a un paio di occhi azzurro chiarissimo e un ragazzo che ha ben poco di umano con una spada nera rivolta verso di me. La Furia lo percepisce come minaccia e lo attacco con gli artigli e delle fiamme nere. Dietro di me Luke scappa e Thanatos mi placca da dietro. Mi dimeno cercando di liberarmi fino a quando mi iniettano qualcosa nel braccio facendomi svenire.
Mi risveglio nella mia stanza dopo chissà quanto tempo.
"Che cos'ho combinato?" Mi chiedo prendendo la testa tra le mani.
"Hai combinato un casino, ecco cosa."
Sussulto e salto in piedi accorgendomi solo ora di Nico seduto sotto alla finestra. Indossa soltanto un paio di pantaloni neri e il suo petto e le braccia sono bendate. Lo guardo in cerca di spiegazioni che ricevo poco dopo.
"Luke e Ethan hanno attivato la Furia, solo che io sono riuscito a tornare in me mentre tu hai quasi ucciso Luke."
"Com'è potuto succedere?"
"Hanno toccato punti sensibili nel nostro animo. Cosa intendeva Luke con quella frase?"
Inizio a tormentarmi i capelli con nervosismo, notando che le mie dita sono bendate una ad una, come le braccia. Cerco di prendere tempo sperando che il corvino demorda. Dopo dieci minuti è ancora lì che aspetta spiegazioni e mi decido a raccontare.
"Quando avevo undici anni c'era questo gruppetto di ragazzini che facevano i bulli e mi avevano preso di mira. Nessuno mi aiutava, nemmeno i professori, e aspettavo che la smettessero. Andò avanti così fino a poco prima delle vacanze di Natale. Era il dopomensa e stavo giocando con le mie amiche quando arrivarono i bulletti. Le mie amiche scapparono e io rimasi sola. Iniziarono a prendermi in giro e a spintonarmi. Quando videro che non reagivo iniziarono a tirarmi i capelli e si sentì una scossa di terremoto. I ragazzi scapparono tutti tranne il capo che iniziò a picchiarmi. Lo spintonai a terra e cadde su una pietra aguzza spuntata con il terremoto. L'avevo ucciso senza accorgermene. Passai anni ad allontanarmi dai miei coetanei per proteggerli. Nico sono un mostro e un'assassina dovresti starmi lontano. E oggi stavo facendo male anche a Luke!" Inizio a piangere e mi siedo sul letto con le gambe che non mi reggono più. Una pressione sul letto e mi ritrovo Nico seduto di fianco a me che mi abbraccia. Un abbraccio timido che riesce a ridarmi sicurezza.
"Non ti ci abituare però Angelidos."
"Agli ordini Di Angelo."
"Ognuno di noi ha i propri demoni da combattere. Sta a noi decidere se arrenderci a loro e lasciarci dominare o se tenerli a bada." I suoi occhi hanno quella sfumatura venata di dolore e malinconia che gli vedo troppo spesso. So che ne ha passate davvero di tutti i colori, soprattutto durante la recente guerra contro Gea. Per un attimo non siamo più eroi in fase di addestramento, ma due ragazzi con un fardello di dolore sulle spalle. Il ragazzo si alza e scorre i vari titoli della mia libreria.
"Mio padre nel periodo che ho trascorso da lui negli Inferi mi ha detto che i suoi figli raramente sono felici e mi ha svelato un segreto: i figli di Ade e, se mai dovesse averne, di Thanatos nei loro primi dodici anni di vita compiono un omicidio volontario o non e solo allora diventano figli effettivi di quelle divinità. È doloroso, ma il loro punto di rottura scatena i loro poteri. La felicità si può trovare negli attimi più tenebrosi se solo uno si ricorda di accendere la luce."
"Albus Silente ne Il calice di fuoco. Non pensavo ti piacesse Harry Potter."
"Sì è una passione recente. Hazel e Leo mi hanno convertito al mondo oscuro dei fandom. Seguimi devo farti vedere una cosa."
Nico si avvia verso la porta, mettendosi una maglietta nera in fretta mentre usciamo. Mi trascina per la manica attraverso i corridoi seguendo una striscia formata dalle lettere dell'alfabeto scritte in bianco. Si ferma davanti a una porta di legno bianco facendomi schiantare contro di lui.
"Eccoci qui. Forza apri la porta." Incuriosita spingo la porta ed entro trovandomi in un'enorme biblioteca a tre piani, con tanto di poltroncine, balconi e scale. Il soffitto è dipinta una replica del cielo notturno con indicate le varie costellazioni.
"Che figata! Ma Thanatos non si arrabbierá? "
"No me l'ha detto lui. Durante la notte ci alleneremo e il giorno è libero. Ho pensato che ti sarebbe piaciuto." Nico alza timidamente le spalle e arrossisce. Probabilmente non è abituato a fare qualcosa di carino per qualcuno. Esploriamo la biblioteca e nei vari scaffali libri di tutti i tipi fanno la loro bella figura. Mi avvio verso una sezione contrassegnata come "Le origini degli immortali". Incuriosita esamino i vari libri fino a che un libro attira la mia attenzione: è foderato di seta nera borchiata d'argento e con la scritta "Hàdēs" in caratteri gotici. Appoggio a un tavolo il pesante volume e chiamo Nico. Tempo qualche minuto e il ragazzo arriva.
"Cos'hai trovato Serena? Che libro è?"
"Non lo so, l'ho trovato nella sezione Origini degli immortali. L'hai mai visto?"
"No. Scopriamo cos'è." Il moro apre il libro che svela pagine di uno strano materiale ingiallito scritte con un inchiostro rosso sangue e in greco. Sulla prima pagina vi è la piantina e la descrizione degli Inferi, con un capitolo intero dedicato ad Ade e Persefone. Su una pagina vi è la stessa profezia recitata da Rachel.
"Nico che significa?" Il ragazzo scuote la testa e continua a scorrere le pagine di persone ritratte con tanto di descrizione: Napoleone Bonaparte, Hitler, Nerone, Giovanna d'Arco e tante altri personaggi storici tutti con in comune il fatto di essere figli di Ade.
"Cavolo tu lo sapevi?"
"Solo di Napoleone e Hitler. E di Hitler non ne vado fiero."
Il ragazzo indugia sulla pagina di Bianca Di Angelo e di Hazel, poi si ferma su due pagine a specchio.
"Non ci credo! Quel bastardo mi ha mentito per tutta la vita! Lo sapevo lurido infame!"
Nico si aggira intorno al tavolo infuriato con le mani nei capelli. Mi avvicino alle due pagine gemelle e rimango sconvolta: il ritratto di me e Nico restituisce il mio sguardo. Ma non è quello che ha turbato Nico è la scritta sotto che recita "Nicola Di Angelo e Serena Di Angelo, figli di Ade e Maria Di Angelo, fratelli di Bianca Di Angelo, detti anche Gemelli della Morte."

Dei Dell'Olimpo: I Gemelli Della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora