XVII- Gemini

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Incuriosita leggo la parte che riguarda Nico, mentre il ragazzo in questione continua a borbottare insulti contro il padre. Leggo la mia parte scoprendo delle cose che non sapevo.
"Figlia di Maria Di Angelo e di Ade è nata agli inizi degli anni Quaranta. Viveva a Venezia in un appartamento con la madre e i due fratelli, fino a quando Zeus uccise la madre. Ade fu costretto a dividerla dalla sorella e dal fratello, per evitare che fossero rintracciati. Ade la nascose sull'isola di Ogigia chiedendo alla ninfa Calipso di prendersene cura fino all'inizio del nuovo millennio. Poi la immerse nel Lete, le creò falsi ricordi e la affidò alla famiglia Angelidos, dove il capostipite era discendente di Plutone. Trovata dal fratello Nico e dal dio Apollo viene accompagnata al campo Mezzosangue e poco dopo viene affidata al dio Thanatos. È la metá dei Gemelli della Morte." Chiudo il libro sconvolta da quelle rivelazioni. Finalmente la mia somiglianza con Nico è spiegata, cosí come quel senso di protezione che ogni tanto sento verso di lui.
"Tu adesso vieni con me. E prendi quel maledetto libro." Nico è incazzato e a passo di marcia mi trascina nel corridoio a forza e faccio in tempo solo a prendere il libro. Ci fermiamo davanti a quello che sembra essere il salotto della villa. Al suo interno troviamo Thanatos e Nico inizia a urlare contro il dio, prendendolo per il colletto della camicia nera.
"Si può sapere perchè non me l'avete detto? Cribbio, ero convinto di avere una sola sorella ed è morta e ora scopro che mi avete nascosto lei! Siete fuori di testa!"
Il dio se la ridacchia senza essere preoccupato e guarda fisso dietro di me. Una mano si posa sulla mia spalla e mi giro, trovandomi di fronte Ade. Nico si gira e si volta verso il padre con uno sguardo carico d'odio.
"Tu sei l'essere più spregevole di tutti: mi hai mentito per anni senza dirmi mai nulla di mia madre e ora salta fuori che ho una gemella capisci UNA GEMELLA! PORCA MISERIA MA TI SEI FUSO IL CERVELLO!"
Mi spiaccico contro il muro stringendomi il libro al petto. Thanatos mi si avvicina e si appoggia al muro con nonchalance. Nico sta ancora affrontando nostro padre con gli occhi che luccicano di azzurro chiarissimo. Una rete di crepe si scatena dai piedi del ragazzo aprendosi e facendo spuntare scheletri di animali del terreno. Ade ha una faccia dispiaciuta e con un gesto fa tornare normale il terreno e si posiziona di fronte a Nico.
"Ascolta Nicolas..."
"Non chiamarmi Nicolas."
"Va bene Nico. L'ho fatto per voi. Insieme siete troppo potenti. Gli dei e Persefone vi cercavano per uccidervi. Gli unici dalla mia parte erano Apollo, Artemide, Thanatos e Calipso. Dovevo nascondervi e se vi tenevo uniti sareste morti tutti e tre. L'ho fatto per proteggervi, come la cancellazione dei ricordi."
"Sei l'essere peggiore che io abbia mai conosciuto nemmeno Minosse era così!"
Intorno a Nico si alzano degli spuntoni di roccia che il ragazzo scaglia contro il padre. Ade ferma a mezz'aria gli spuntoni e li dirige verso il pavimento. Le ombre si modellano intorno a Nico e si fondono con lui. Poco dopo al posto della massa di ombre non vi è più niente e il ragazzo è scomparso.
"Non si preoccupi capo, il ragazzo si calmerá."
"Thanatos non mi stupirei se non mi parlasse più."
I due dei parlano tra di loro senza calcolarmi. Mi allontano cercando di non far rumore ma come al solito qualcosa deve andare storto: urto un tavolino facendo cadere un posacenere. Il soprammobile si rompe attirando l'attenzione dei due dei verso di me. Ade mi osserva mentre appoggio il libro sul mobiletto e mentre lascio la stanza. Esco nel giardino composto da vari fiori e alberi dalle forme più strane e mi siedo sull'erba, che diventa nera appena la tocco. Per un momento mi sento di troppo e la causa di tutti i mali. Davanti a me si forma uno specchio colorato dove si intravedono varie persone. Quando le figure si mettono a fuoco mi trovo davanti Rebecca.
"Ma cosa?"
"Hey Perce, tieni ferma l'acqua che non vedo niente!"
Rebecca si rivolge a Percy fuori dalla mia visuale.
"Serena si può sapere dove sei sparita? Il signor D non ne vuole parlare e nemmeno Chirone!"
"Non lo so. Al consiglio degli dei Thanatos è arrivato e ha portato via me e Nico. Reby sta succedendo un casino: Urano si sta risvegliando con un esercito mostruoso a disposizione..." "Non è possibile! Gea e Urano sono stati uccisi non possono risorgere!"
Gli spiego brevemente la situazione alla mia amica con Percy dietro che fa osservazioni poco carine contro gli dei. Lo specchio tremola un'altra volta. "Becky, Asia dov'è?"
"Oh niente di che, si è azzuffata con uno dei suoi fratelli ed è finita in infermeria. Comunque ti saluta e con lei anche Davide."
La sua faccia assume una sfumatura maliziosa. E Percy fuori campo avverte la mia amica che la comunicazione si sta per interrompere.
"Ah Serena, quando torni abbiamo bisogno di una serata tra donne per parlare..." e quando Rebecca dice così significa che sono guai. Lo specchio si infrange facendo finire la conversazione non prima di aver sentito Annabeth parlare "Testa d'alghe, stanno attaccando il campo! Abbiamo bisogno di te!"
La testa inizia a girarmi e si popola di immagini che sembrano ricordi non miei.
Ade è su un'isola e sta supplicando Calipso "Ti prego sei l'ultima speranza per favore! Solo fino a quando te lo dirò, non sarà per molto! Devi solo nasconderla!"
"E perchè dovrei farlo? Non hai mai fatto niente per me durante la mia prigionia!"
"Lo sai perfettamente che quando Zeus decise la tua punizione io ti difesi! È solo un favore, solo per qualche anno!"
La ninfa sospira.
"E va bene. Ma solo fino a quando non avrà compiuto sei anni. Portami la bambina."
Ade sorride "Grazie. Non ti disturberò più e giuro sullo Stige che parlerò con Zeus per ridurti la pena."
"Non fare promesse che non puoi mantenere, re degli Inferi. Lo sai benissimo a cosa è destinata e sarebbe meglio la morte a quel destino."
La scena cambia. Ade sta correndo lungo la via con una bambina di sei anni in braccio coperta dal lungo cappotto nero del padre. L'uomo bussa alla porta di una villa verde. Una donna incinta dagli occhi verde-marrone e i capelli castani fermati da un mollettone apre la porta.
"Buonasera. Se sta cercando mio marito è al lavoro."
Ade risponde "Lei è Veronica Angelidos?" A un cenno della donna l'uomo continua.
"Cercavo lei. Mio padre ha salvato la vita al suo quando erano nell'esercito. E avevano detto che per qualsiasi cosa avrei potuto venire dalla famiglia Angelidos." La donna appare confusa.
"Non stia li fuori al freddo entri pure."
I due entrano nella villa e si siedono su un divano. Il dio appoggia la bambina a un cuscino e sotto lo sguardo della donna inizia a parlare "Avrei bisogno di aiuto: lei e suo marito potreste adottare mia figlia? Vi pagherò bene se necessario."
"E perchè dovremmo adottarla? Come vede presto avremo un bambino e non ne abbiamo bisogno."
"Questa bambina è figlia di un mio precedente matrimonio finito male e la mia attuale compagna la sta cercando per ucciderla."
La donna acconsente "Non sará facile dirlo a mio marito."
"Ci penserò io. E sul vostro conto corrente vi è già la somma necessaria per crescere la bambina. Vi ringrazio."
Il dio si alza per uscire e bacia la bambina sulla fronte. Poi schiocca le dita e la Foschia si avvolge intorno alle due donne in quella casa. La donna si immobilizza avvolta da un bozzolo di Foschia e Ade esce dalla porta, sparendo nell'ombra.
Un corteo di donne e uomini vestiti di stracci e a piedi nudi percorre il Ponte Vecchio di Firenze. Le loro mani sono legate da spesse corde robuste e le guardie tengono a bada la folla che continua a urlare prepotentemente "Al rogo! Al rogo gli emissari di Satana!"
Due donne sono in testa al corteo, entrambe hanno i capelli neri e i loro piedi sono grondanti di sangue. Le corde ai loro polsi sono quelle strette di più e hanno dei cappi stretti attorno al collo. Una guardia tiene i due cappi divertendosi a dare strattoni. I lineamenti delle due sono molto simili facendo presumere una parentela: la più giovane ha gli occhi color verde erba, l'altra ha gli occhi di due colori diversi, uno color oro e l'altro verde giada con la pupilla leggermente allungata come quella dei gatti. La più giovane mormora "Priscilla non possiamo liberarci? Non voglio morire, Lorenzo aveva giurato che ci saremmo sposati."
"Marta non possiamo. Abbiamo già provato con la Foschia e abbiamo pregato Ade, ma niente da fare. Il nostro destino è questo e l'ha detto anche lo Scrittore. Abbiamo provato a salvare questi semidei e non ce l'abbiamo fatta."
"Ma sorellona, i Medici avevano giurato di proteggerci. Perché Lorenzo non ci salva?" La ragazza inizia a piagnucolare. Il corteo arriva in piazza della Signoria dove vi è allestito una passerella di legno, con pali dove legare le corde. Le guardie legano i prigionieri ai pali, scongiurando i vari tentativi di fuga dei prigionieri. La folla si riunisce sotto alla passerella pronta a godersi lo spettacolo: alcuni spettatori vengono estratti dalle guardie per svolgere un importante compito. Le guardie danno delle torce in mano ai fortunati estratti a sorte e le due sorelle iniziano a pregare nella lingua dei morti. La folla urla "Streghe! Stanno evocando Satana! A morte! A morte!" Le guardie spargono la passerella e i prigionieri con olio d'oliva e poi a un loro cenno, i prescelti gettano le torce sul palco improvvisato. La struttura e i suoi ospiti iniziano a bruciare e urla strazianti invadono l'aria: i prigionieri ardono vivi e le fiamme iniziano a diventare nero pece. Alcune lingue di fiamma nere iniziano a cercare di staccarsi e prendono la forma di un corvo gigante. Poco dopo l'immagine esplode, facendo divampare l'incendio in tutta la piazza, coinvolgendo in quella carneficina anche gli occupanti dello spiazzo. La ragazza dagli occhi verdi percorre le fiamme indenne e i capelli le si alzano intorno al viso, richiamando il vento che alimenta l'incendio ormai fuori controllo.
Apro gli occhi e con sollievo percepisco il terreno sotto di me. Una grossa porzione di giardino è coperta da una sostanza nera e viscosa che ha ucciso l'erba sottostante. Quei ricordi sono stati una rivelazione. Mi alzo sussurrando "Firenze..." e mi accascio a terra. Urla, dolore e sangue. Percepisco qualcosa lasciare questo mondo tutto ciò dura per un tempo indefinito. Chiudo gli occhi sperando che passi al più presto. Quando tutto torna normale mi alzo e mi avvio verso la villa alla ricerca di qualcuno che mi possa aiutare.

Dei Dell'Olimpo: I Gemelli Della MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora