Sono in viaggio verso Toronto. In radio passano sempre le solite vecchie canzoni che mettono malinconia. Non ho ansia, sono solo pensierosa. Ovviamente c'è anche Ben con noi.
Arriviamo in un parcheggio enorme e pieno di macchine.
«Ci fermiamo a fare colazione in questo bar.» mio padre scende dalla macchina e la chiude.
A quanto pare questo è il parcheggio del bar, però, niente male.
Entriamo nel gigantesco edificio, prendiamo l'ascensore e arriviamo al bar.Una donna sulla quarantina si avvicina a noi. Mi pare di averla già vista, non vorrei che fosse mia madre.
«Tesoro quanto sei cresciuta!!» dice abbracciandomi. Ma chi cavolo è? Non reagisco all'abbraccio e guardò subito mio padre.
«Meg, lei è tua zia. L'hai già vista ma eri molto piccola.» spiega papà.
A quelle parole guardo quella donna, che è mia zia, e le sorrido.
Nel frattempo ci sediamo e facciamo colazione.Devo ancora capire come mai sono qua. Forse mio padre vuole farmi incontrare mia madre? Ma perché?
«Che ci facciamo qui?» chiedo sottovoce a Ben, mentre mio padre e mia zia parlano.
«Penso che nostra madre arriverà tra poco» sorride. Ma cosa cavolo sorridi.Cioè, non vedo mia mamma da anni e lui "mamma arriverà tra poco" come se si è assentata per fare la spesa. Ma dove ha la testa quel ragazzo?
«E tu invece? Che bella ragazza che sei diventata! Quanti anni hai?» sorride la donna, cioè, mia zia.
«Sedici.» sorrido.
Il cellulare della sorella di mia madre suona.
"Pronto".. "uh va bene" si guarda in giro. "Sta tranquilla, sono con loro." Sorride. "D'accordo, ciao".Mio padre la guarda pensieroso.
«Ha avuto dei problemi, l'incontro è stato rimandato a questo sabato.» spiega. l'incontro? Stiamo facendo boxe per caso?
«Ah va bene..» papà mi guarda. Ci alziamo e vanno a pagare.«Che è successo?» sussurro a mio fratello.
«Dovevamo farti vedere mamma, ma la incontrerai sabato.» spiega.
«Perché devo vederla? Io non voglio... perché adesso?» oramai stiamo fuori dal bar.
«Perché devi.» giuro che odio mio fratello quando fa così. Devo cosa?
Finisce la conversazione e prendiamo l'ascensore.
Passiamo il resto della mattinata inutile a Toronto con mia zia. Almeno ho saltato scuola.«Allora ci vediamo il prossimo sabato.» dice lei sorridendomi. Sorrido e annuisco come risposta e dopo aver salutato saliamo in macchina.
«Io non voglio vedere mia madre.» dico.
«Megan, hai il diritto di vederla.» questo è mio padre.«Come ho il diritto di vederla, ho anche il diritto di non vederla. Perché ora poi?»
«Perché è ritornata e a chiesto il tuo affidamento. Tua madre non sta bene, ha perso completamente la testa. Ma chi si crede di essere?!» sbraita mio fratello. Lo avevo immaginato ma sono completamente sconvolta lo stesso. Più che altro per come si sta comportando Ben.
Mio padre lo fucila con lo sguardo, penso che non mi doveva dire tutto questo.«Porta rispetto, è sempre tua madre.» lo rimprovera papà.
«Mia madre? Ci ha abbandonati quando avevo solo otto anni per andare a Miami con un altro uomo. Io non la chiamo "mia madre"» Ben parla di cose di cui io non ne ero a conoscenza. Beh si, ne avevo sentito parlare, ma non sapevo di dove fosse andata.
Mio padre lancia un ultimo sguardo minaccioso a Ben e mette in moto. Il viaggio è sempre più silenzioso.«Posso decidere io con chi vivere» rompo il silenzio.
Durante il viaggio sono andata a vedere su internet come funziona per la legge, e dai quindici anni in su può decidere il figlio se stare con la madre o con il padre.
«Lo so.. ma prima devi andare in tribunale.» spiega mio fratello.
«Tua madre ha voluto metterci nei casini.» continua.
«Ben piantala, ho detto.» sgrida papà.Non sto capendo davvero più nulla. Chiudo gli occhi e sento solo il rumore del mio respiro.
[...]
Siamo arrivati già da un po', e abbiamo cenato. Il tutto in rigoroso silenzio.
Scendo dal letto e vado in salotto, dove c'è mio padre.
«Hey papà.» mi siedo vicino a lui.
Lui mi da un bacio sulla fronte.
«Mi dispiace di non averti detto nulla...» si scusa.In effetti avrebbe dovuto dirmi qualcosa lui su mia madre, ma sono venuta a sapere tutto all'ultimo, come ogni volta.
So quanto è difficile per lui fare il genitore per due, per cui non gli do peso.«Dovrai decidere tu con chi vuoi stare, ma non scartare subito l'idea di vivere con tua mamma. Potresti anche accettare il fatto di vederla qualche volta... è sempre tua madre, Megan.» continua.
«Lo so papà, ma io voglio restare con te. Non voglio nessun altro.» lo abbraccio.Lui mi stringe ancora di più, come se fossi un tesoro che non vorrebbe mai perdere.
Per nulla al mondo andrò da mia madre.N/A
Sono tornataaa!
Allora sto capitolo è un po' così LoL
Le cose si fanno più interessanti dopo.
So per certo che in Italia funziona così, ovvero che ai 15 anni il figlio può decidere, in America non ho la più pallida idea di come funzioni ma dettagli.
Bacii
-uli
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Ruin // Shawn Mendes
FanfictionLa matematica : materia che tutti odiano. E invece no. Megan l'amava, perché è solo grazie alla matematica che si era innamorata di lui. «Do I ever cross your mind?»