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Shawn gira la chiave nella serratura, la porta si sblocca ed entriamo.
Anche se è tutto buio, riesco perlomeno ad entrare ed individuare le scale, poco distanti dall'ingresso.

Shawn accende la luce.
«Shawn sei tornato.» una ragazzina mora con gli occhi socchiusi per via della luce, spunta da dietro alle scale.

«Che ci fai ancora sveglia?»

«Chi è lei?» risponde riferendosi a me, ignorando completamente la domanda di Shawn. Penso proprio siano fratelli.

«Sono Megan, una compagna di c-»
«Passa la notte da noi.» Shawn non mi lascia neanche finire la frase che si intromette.
La ragazza sussurra un "okay" e saliamo le scale.

«Io sono Aaliyah comunque... sua sorella.» sorride appena raggiungiamo il piano superiore.
Mentre Shawn va in camera sua, Aaliyah mi porta nella sua stanza.

«Quindi non avevi altra scelta..» sussurra dopo che le ho spiegato il motivo per cui ero in casa sua.

«Già.» dico.

«Quindi dormirai in camera di Shawn..» ammicca la moretta.
Sbarro gli occhi. No, no e no.

«Che cosa? Dormirò sul divano...» mi alzo dal suo letto.

Shawn entra nella camera della sorella senza nemmeno bussare.

«Avete intenzione di andare a dormire o volete fare after?» chiede appoggiandosi allo stipite della porta.

Certo che Shawn è così dannatamente bello che mi fa dimenticare in un istante di essere arrabbiata con lui.
Lo odio per questo.

«Ehm no, dove dormo?»
«In camera mia.» risponde con tutta tranquillità.

Guardo prima lui confusa poi sua sorella che continua ad ammiccare.
«Ovviamente io dormo in camera dei miei, che non ci sono.» mi fa l'occhiolino ed esce.
Non ho parole.

Esco anch'io prima che Aaliyah possa replicare e raggiungo Shawn.

Entro nella sua stanza e mi stupisco dell'ordine che c'è qui dentro. È più ordinato di me e mio fratello messi insieme.

È molto carina e anche molto personalizzata. Ci sono quadri ovunque con foto o immagini con la stampa di frasi significative. La mia stanza a confronto sembra una camera per gli ospiti, sgombra e con poco foto appese al muro. Mi rendo conto di quanto in fondo la mia vita sia vuota.

«Hai bisogno di qualcosa?» chiede mentre chiude il computer situato nella scrivania.

«Un pigiama...» dico e lui mi guarda storto. Ho detto qualcosa di sbagliato?

«Ah e anche un caricatore..» sorrido.
«Chiedi a mia sorella.» dice ed esce dalla stanza.

Ma sta bene? Prima mi chiede se ho bisogno di qualcosa e dopo "chiedi a mia sorella"?! È bipolare forte il ragazzo.

Alzo gli occhi al cielo, mi tolgo la felpa (di Shawn) e l'appoggio nella sedia accanto alla scrivania.

Attraverso il corridoio buio e busso alla stanza di Aaliyah. Lei non risponde, così decido di entrare.
Apro leggermente la porta e noto che è tutto buio, si è addormentata. Fantastico.

Una perfettina e schizzinosa come me che va a dormire con dei vestiti luridi e sporchi pieni di germi di tutte le persone che sono state al luna park? Non esiste proprio.

Sbuffo rumorosamente, forse troppo rumorosamente, mi tocco i capelli innervosita ed entro nella stanza dove dovrei dormire.

«Cosa ci fai qui?» chiedo notando Shawn con la testa dentro all'armadio.

«Sai, è camera mia..» sorride ironico. Che simpatico.
«Tieni.» dice passandomi una maglietta a random, mentre rinfila la testa nell'armadio.

Spiego la maglietta e me la appoggio sul corpo. È più grande di me.
Non ho neanche l'intimo di ricambio, che cosa orribile.

«È inutile che fai quella faccia schifata, sei tu che hai dimenticato le chiavi a casa, testolina.» dice Shawn uscendo finalmente da Narnia, notando la mia espressione, che non era a causa della maglietta, bensì del fatto che non ho altro intimo a parte quello che indosso.

Sbuffo.
«Dov'è il bagno?»
«Appena esci, a destra.»

Entro nel bagno e accendo la luce. È molto carino, e per fortuna pulito. Mi piace questa cosa.
Appoggio la maglietta vicino al lavandino e incomincio a lavarmi, per quello che posso.
Esco dal bagno con solo la maglietta addosso, che mi fa da vestito siccome mi arriva al ginocchio.

Chiariamoci, io non sono bassa, è la maglietta che è larga.

«Sei ancora qui?» alzo gli occhi al cielo imbarazzata, soprattutto perché sto indossando solo una maglietta.

«Oh me ne vado tranquilla.» si alza dal letto.
«Il caricatore è vicino al letto.» me lo indica e io vado a mettere in carica il mio cellulare, ormai spento.

Shawn rimane per quelli che sembrano mesi a guardarmi.
«Cosa vuoi?» chiedo.
«Perché mi tratti così?»

«Stai scherzando spero.» avanzo il passo verso di lui.
«No, per niente.»

«Come ti dovrei trattare? Prima dici che sei innamorato di me, poi te la fai con Nicole. Come se non fosse abbastanza, prendi a botte il mio migliore amico per non so ancora che motivo e tutto ad un tratto ci fai pace?» mi sembra un comportamento molto logico e coerente.

«La smetti di dire che sto con Nicole? Ci sono stato due giorni e poi l'ho piantata. Contenta?»

«Ma contenta cosa? Non mi interessa. Voglio sapere la verità, tutto qui. Perché se mi vuoi usare, sto poco a sparire dalla tua vita per sempre.» dico chiara. Non ho bisogno di essere illusa.

«Non ti voglio usare..» sussurra appoggiandosi alla porta.

«Voglio sapere una cosa.» sono settimane che nella mia mente ho sempre la stessa domanda che mi gironzola, ora voglio sapere finalmente la risposta.

«Dimmi.» dice con tono interessato.

«Perché tu e Jacob avete fatto a botte? Voglio dire, prima eravate amici..»

«Non sono cose che ti riguardano.» dice severo girandosi verso la porta per poi aprirla.
Prima che esca lo blocco.

«No, io voglio saperlo.» lui richiude la porta e si passa una mano tra i capelli.

«Te l'ho già detto Megan, ma forse tu non mi hai creduto.»
Non capisco. Provo a ricordarmi delle parole che mi aveva detto in bagno quel giorno.

So che Jacob gli aveva detto che stavamo insieme, ma quella non è una motivazione per prendersi a botte. Dev'esser successo qualcos'altro.

«Shawn, non fa niente, se non me lo vuoi dire me ne farò una ragione. Non mi servono altri problemi, per il momento ho già i miei, grazie.» tronco la conversazione.
Tra meno di un mese devo essere in tribunale, non ho tempo per pensare a queste stupidate.

Shawn ci resta male a queste parole, quasi curioso di sapere cosa ho davvero dentro, cosa nascondo.

«Mi dispiace.» è in grado di dire.

Ruin // Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora