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La settimana passa veloce, Shawn non si è fatto sentire. A quanto pare avevo ragione, faceva il lecchino solo per avere i compiti di matematica, e sta cosa mi fa imbestialire e non poco.
Io mi ero affezionata, e ora lui sparisce.
Ho sentito Jacob, gli ho chiesto perché si erano comportati in quella maniera ma lui non mi ha voluto rispondere.

"Sono cose nostre." mi ha scritto. Traduzione: fatti i fatti tuoi.
E menomale che ero la sua migliore amica...

Alex la sento sempre, ma non sa nulla su quello che è successo l'altro giorno a Toronto.
Ben si è venuto a scusare per ciò che ha detto... mi ha spiegato meglio la situazione e ora siamo di nuovo in pace.

Ora sono di nuovo in viaggio, siamo quasi arrivati a destinazione.
Oggi vedrò mia mamma dopo tanti anni. Chissà se le assomiglio un po'.. papà dice di si. Sono curiosa ma allo stesso tempo spaventata.
Ci fermiamo a fare colazione nel bar dell'altro giorno.
Il tempo non passa più e il mio stomaco sta iniziando a brontolare.

La porta del bar si apre e vedo una donna abbastanza alta e anche piuttosto magra. In effetti mi assomiglia molto, credo sia lei.
Il mio volto non trasmette emozioni. Pura apatia.
«Megan» la donna mi abbraccia e io ovviamente non rispondo, ma sorrido per educazione.

Saluta anche gli altri e finalmente ordiniamo la colazione che per fortuna arriva subito dopo.
«A me dispiace così tanto per tutto questo... vorrei iniziare da capo con voi, ragazzi, ma soprattutto con te Megan. Eri così piccola ..» spero di non aver preso da lei quella voce fastidiosa.
«Perché mai iniziare da capo?» risponde Ben.

Usciamo dal locale e passeggiamo per le vie di Toronto. Papà ci ha lasciati da soli.
«In passato sono stata egoista, e sono scappata via, per me stessa. Ora voglio ricominciare.» spiega sorridendo.
«Io voglio restare con mio padre.» abbasso lo sguardo.
«È normale, tesoro, ma cerca di venirmi incontro, okay?» la guardo malissimo. L'ultima cosa che farò nella mia vita sarà venirti incontro.
Papá ci raggiunge per fortuna e la donna si zittisce.
«Ci vediamo lunedì pomeriggio in tribunale allora.» si rivolge a mio padre seriamente.
Siamo sicuri sia mia mamma? Avrò preso i lineamenti da lei, ma il carattere no grazie.

«Durerà tanto sta cosa?» chiedo quando siamo in viaggio verso pickering.
«Non penso..» risponde papà.
Apro il cellulare e controllo i messaggi.

Muffin boy: 
Devo parlarti.

Oh non ci credo. Deve parlarmi? Seriamente? Una settimana che non si fa sentire e poi? Deve parlarmi. Improvvisamente.
Leggo e non rispondo.
Non voglio immaginare cosa voglia.

Arriviamo e dopo aver mangiato mi piazzo in camera mia.

Chiamata da: Muffin Boy

Cosa vuole a quest'ora? È quasi mezzanotte...
Non risponderò.
Rispondiii
No Megan, non farlo.
Non cadere nella trappola, non rispondere.
Ti ho detto di rispondere!! E se vuole chiederti scusa??
No, non lo farà mai. È solo uno stupido.

"Pronto" maledetta me.
"Megan..." non si sente niente, solo della musica altissima.
"Dove sei?" dico arrabbiata.
"Da .. cosmo." ma c'è o ci fa? "Mi avevi detto che tra te e Jacob non c'era nulla." è ubriaco.
"Ma cosa ti interessa? Torna a casa per favore." lo imploro quasi piangendo.
"Mi fai schifo... sei solo una..."
Chiudo la chiamata prima che possa aggiungere altro e io sprofondo in un pianto silenzioso. Perché? Perché a me tutto questo?

Vorrei sapere chi ha messo in giro questa voce. Non mi ero accorta di essermi affezionata così tanto a Shawn. E ora? Come mai ha picchiato Jacob?
Lo chiamo immediatamente, non mi importa dell'ora.
Dopo un paio di squilli mi risponde.

"Megan.. che c'è?" dice assonnato.
" Ora mi spieghi immediatamente perché tu e Shawn avete fatto a botte." dico innervosita e singhiozzando.
"Hey hey, che succede? Perché stai piangendo?" Si schiarisce la voce. "Abbiamo solo litigato Megan, non c'è bisogno di piangere."
"PERCHÉ AVETE LITIGATO?" Quasi urlo.
"Sta calma!!"
"Ti ho fatto una domanda. Rispondimi."
"Okay però stai calma... abbiamo litigato per una ragazza, okay?"
"Per chi Jacob?" lo supplico ancora piangendo.
Lui non risponde.
"HO CHIESTO PER CHI." Ora sveglierò mio padre ma non mi interessa nulla.
Jacob non risponde e io gli chiudo il cellulare in faccia. Metto su dei leggings e una felpa ed esco di casa.
Destinazione: cosmo.

Entro dentro il locale e l'odore di alcol e fumo mi assale. Che schifo.
Mi faccio spazio tra la gente, cerco Shawn ma non lo trovo.
Eccolo.

Oddio no. Non ci posso credere. Shawn e Nicole. Non ci vedo più dalla rabbia, corro verso di loro e tolgo quella scrofa da sopra il MIO Shawn.
«Mi fai schifo.» gli urlo contro.
«Anche tu.» sussurra alzandosi.
Lo spingo indietro tirandogli un piccolo pugno nel petto, che gli avrà fatto solletico ma siccome è sbronzo indietreggia.
Shawn prende fiato e mi fa sbattere la schiena contro il muro, mi stringe tutti e due i polsi e sussurra arrabbiato: «Non provare a toccarmi.»

Spaventata riesco a liberarmi dalla presa e scappo via piangendo. Non dovevo venire qua. Dovevo rimanere a casa...

Perché si è comportato così?
È geloso? Io non sto insieme a Jacob, non ci penso neanche... lo vedo come un migliore amico, e anche lui mi vede così. Credo.

Cerco di convincere me stessa che ha reagito così solo perché era ubriaco e che lui è diverso. Lui è diverso, vero?
Lui è il ragazzo dolce che mi è venuto a consolare quando stavo male, che mi ha abbracciata e che c'è stato. Lui non è così.

Ritorno a casa e mi infilo sotto le coperte. Non ne posso più di tutto questo.

N/A
Doppio aggiornamento notturno 👀.

Ruin // Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora