11. Perchè non mi hai chiamato?

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Harry prese per un braccio Louis, lo strattonò con forza e lo spinse in casa.

Lo trascinò per lo stretto corridoio e lo gettò in malo modo sul divano.

" Che cazzo fai, eh? Ti sei rimesso a bere? Ma bravo, complimenti, complimenti davvero!" urlò fuori di sè.

Louis chinò gli occhi e si prese la testa fra le mani.

" Il Burger King dove lavoro ha chiuso e sono stato licenziato. Non ho soldi per pagare le ultime bollette e stamattina ho ricevuto lo sfratto dal mio padrone di casa.
Allora...allora con gli ultimi soldi che avevo sono andato al supermercato e ho comperato una bottiglia di brandy, la più scadente.
Mi sono seduto in bagno, per terra, mi sono svuotato in mano tutte le pastiglie di sonnifero che ho e ho pensato di farla finita.
Solo che...quando ho tolto il tappo dalla bottiglia, ho pensato a te e al fatto che ti saresti vergognato di me, per come ero morto.
Allora ho scagliato la bottiglia contro il muro e il brandy mi è finito sui vestiti...ecco l'odore che senti...io non ho bevuto....te lo giuro...."

Harry lasciò ricadere le braccia, si inginocchiò davanti a Louis e gli appoggiò le mani sulle ginocchia.

" Perché non mi hai chiamato?"

" Non ho più il telefono, si è rotto lo schermo e non avevo i soldi per aggiustarlo. Perdonami, perdonami, ti prego, per essermi ridotto ad una tale nullità...
Tu hai i tuoi amici, la tua vita e mi dispiace che tu debba perdere tempo con me....scusami " singhiozzò Louis, non riuscendo più a trattenersi.

Harry lo abbracciò e gli fece appoggiare la testa sulla spalla.

" Non piangere, stai tranquillo, ci penso io a te, tranquillo. Ora prendi un borsone, mettici dentro i tuoi vestiti e poi andiamo a casa mia. Starai con me...."

Louis scosse la testa, scostò da sè Harry e quasi urlò:

" No, ci sono i tuoi figli, ci sarà il tuo...avrai un compagno....qualcuno....io non posso "

Il riccio non gli disse che non c'era nessuno nella sua vita, non se la sentiva ancora di parlare della sua vita privata, si limitò quindi a far alzare Louis, a spingerlo nella sua stanza e a riempire un borsone.

Mezz'ora dopo il ragazzo dagli occhi blu si trovò seduto nell'elegante macchina di Harry, con, nel bagagliaio, quello che restava della sua vecchia vita.

Osservò intimidito il bodyguard e l'autista di Harry, ma poi sentì una mano inconfondibile posarsi sulla sua, appoggiata sul sedile dell'auto.

Si tranquillizzò subito e si permise di sorridere.

Dieci anni dopo....Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora