Erano ripartiti non appena la tempesta di neve si era calmata. Le strade non erano ancora sicurissime, ma Dorian non aveva voluto sentir ragioni. Dovevano arrivare da Malbeth il prima possibile, avrebbero trovato sicuramente aiuto nel vecchio sacerdote. Perciò l'Alyon aveva accantonato le proteste dei coniugi Cole, e dei suoi accompagnatori, ed era partito. Avevano quindi raggiunto Olovo.
Continuava a cadere una leggera neve, ma nulla in confronto alle tempeste bianche delle notti precedenti. Non appena sceso dalla macchina Dorian si precipitò a grandi falcate verso l'ostello: una coltre di neve aveva cancellato il battente a forma di testa di leone scuro, spazzò con la mano e sorrise nel vedere quel feroce animale dargli il benvenuto. Si aspettava calore una volta all'interno della costruzione, ma venne deluso, tutto ciò che lo aspettava erano travi mace e mangiate dalle termiti, aria stantia, ed un vecchio decrepito e gobbo che si dondolava su una poltrona, vecchia quanto lui, fissando le fredde braci nel camino. Quando si voltò per vedere chi fosse entrato, il suo volto era piegato in una morsa di disprezzo: gli occhi piccoli e ravvicinati erano resi più malvagi dalle folte sopracciglia corrugate, le sottili labbra, appena appena accennate, erano arcuate all'ingiù, il lungo naso aquilino aveva le vene esplose sulla punta e sui lati. Non appena però riconobbe Dorian cadde in ginocchio, come se la gobba non lo riducesse ad un perenne inchinarsi a chiunque.
-Mio Alyon, quale estremo piacere per questo vecchio decrepito potervi ospitare. Dite, siete solo?- Dorian ignorò le domande e si guardò attorno.-Devo raggiungere Pocradez il prima possibile.-
-Ed il mio amato Alyon crede che io possa essergli utile in un'impresa simile?-
-Voglio sapere delle condizioni.- Alcuni degli altri ragazzi lo raggiunsero: Axel, Amable ed Evidian.
-Diciamo che nevica da tre giorni qui, mio Alyon, e benché adesso la tragedia si stia ritirando, credo che le cime del vulcano patiscano ancora il bianco. E nel caso così non fosse, se qualcuno si arrischiasse da quelle parti rischierebbe di creare una valanga che travolgerebbe Olovo.- ridacchiò in modo orribile, doveva avere i polmoni colmi di muco. -Ed il mio Signore non vuole che una cosa simile accada.-
-Certo che no.- sbuffò Axel prendendo posto ad una sedia.
-Non siate in collera con me, mio Alyon. Non siete il primo a cui dico queste parole.- e di nuovo apparve la sua espressione disgustata. Sollevò gli occhi verso l'alto come a voler indicare la presenza di ospiti. La cosa era troppo rara perché potesse passare inosservata.
-Chi stai ospitando? Vecchio..- Evidian fece un minacciosi passo verso il gobbo, il quale si fece piccolo piccolo nella sua minuscola statura.
-Quattro persone. Due lui e due lei. Dovevano recarmi disturbo per una notte sola ma poi la tempesta me li ha appesi al collo come maialini che succhiano il latte dalla loro mamma scrofa.- ci fu un altro gorgoglio di muco.
Dorian sentì il sangue abbandonargli il volto mentre Evidian ed Axel lo guardavano. -Descrivi queste persone, vecchio.- gli ordinò.
-Oh.. beh.. ecco.. la mia non è proprio una memoria ferrea, mi pare una ragazza bionda coi capelli corti e l'altra dai ricci scuri vaporosi. Gli uomini li ho memorizzati meno..- ridacchiò cercando complicità -capite, vero miei Signori? Ma uno dei due era più giovane dell'altro. È quello che parla sempre.. quanto lo detesto.-
-Sono loro?- sussurrò Amable guardando il fratello maggiore.
-Dobbiamo intervenire adesso. Li prendiamo mentre sono nel sonno.- suggerì Evidian.
-Non essere stupido. Ci serve il Blue oltre agli altri diamanti. E solo Annabel può prenderlo.- fu Dorian a rispondergli, il tono ghiacciato. A pochi passi da lì lei, molto probabilmente, dormiva. Seguì nella sua mente l'immagine di Annabel nelle braccia di Charlie Montroy e la cosa lo fece imbestialire. Scacciò il pensiero dalla propria mente per potersi concentrare su come avrebbe agito. Era sicuro che quella fosse la sua occasione per poter appianare le cose con Annabel. Lei forse l'avrebbe ascoltato, o forse no, di certo lui l'avrebbe posta di fronte ad una scelta. Diede le spalle a tutti fissando la propria, debole, ombra ingrassata dal cappotto lungo.
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Adamas
FantasyI nostri Dei sono protettori e magnanimi. Stringono una penna d'oca in mano e quando tu commenti uno sbaglio aspettano ed aspettano in attesa che te ne penta. Se questo non accade, col cuore infranto, annotano il tuo peccato. Non chiudono mai il lib...