Sentire che qualcuno bussava alla porta la sorprese non poco. Dorian non si sarebbe di sicuro preso il disturbo di chiedere di entrare, perciò l'incuriosiva l'identità di chiunque stesse al di là della porta. Ad ogni modo dovette fare uno sforzo molto grande per alzarsi dal letto, percorrere tutta la stanza ed arrivare all'uscio. Era la prima volta che Dorian non si preoccupava di recluderla all'interno di una di quelle odiose stanze, ed Annabel era fermamente convinta che fosse grazie alla sua ferita. C'erano giorni, come quello, che le faceva così male da intorpidirle tutta la gamba destra.
Si resse in piedi con tutte le poche forze che le erano rimaste e poi aprì.
Si sentì non poco delusa quando sulla soglia non vide 'Andres'. Aveva sperato che lui la seguisse e che le spiegasse tutto quanto, Dorian non era quasi mai nei paraggi quindi la cosa doveva anche essere abbastanza semplice, eppure non l'aveva più rivisto dopo quella volta sui tetti. Certo, non per questo ci aveva pensato di meno.-Tu chi sei?- domandò all'uomo sulla soglia. Aveva capelli corti e di un biondo tendente al rossiccio, mascella definita, profondi occhi castani ed il volto punteggiato da centinaia di lentiggini. Non l'aveva mai visto prima, ne era sicura, quello non era un volto che si poteva semplicemente dimenticare.
-Caius Boleyn.- stringeva una pesante borsa di pelle nera nella mano destra, ma se ne liberò per poter stringere quella di Annabel. Non le chiese quale fosse il suo nome: -Per me è un piacere incontrarti, Annabel. Ti consiglio di entrare e stenderti, stai diventando gradualmente sempre più pallida, cosa che non mi piace affatto.-
-Perdonami?- in effetti anche lei si sentiva come se da un momento all'altro potesse perdere i sensi. Solo dopo si rese conto che appena dietro a quell'uomo c'era una donna, non poté focalizzarsi troppo sul suo volto.
-Sono stato mandato qui da Benedict Burke, sono un medico.- i suoi occhi scuri caddero alla fasciatura di fortuna che avvolgeva il ginocchio di Annabel. -Quinn, ti dispiace aiutare la signorina Annabel a stendersi? Credo che ci darà parecchio da fare con quella ferita.- Caius Boleyn non aspettò consensi, fece largo alla donna dietro di lui, la quale accompagnò Annabel fino al letto. La porta venne chiusa, ed Annabel cominciò a pregare con tutta se stessa che quello fosse davvero un dottore.
Sudore freddo prese a colarle dalla fronte giù per la gola e dalla nuca, fino ad infilarsi sotto i suoi vestiti come viscide vipere. La donna si avvicinò nuovamente a lei, in mano un piccolo bicchiere contenente tre pastiglie diverse: -Calmeranno il dolore e ti daranno energia.- le assicurò con tono freddo e professionale. Aveva un piccolo viso a cuore, con occhi grandi e labbra sottili ed il naso leggermente storto a sinistra.
-Quanto tempo fa ti sei fatta male?- chiese Caius Boleyn mentre si infilava un paio di guanti di lattice.
-Forse cinque giorni, non mi ricordo con esattezza.- chiuse per un attimo gli occhi dopo aver ingerito quelle pillole. Era stata così tanto tempo sdraiata a letto che continuare a giacere in quella posizione, con quel cuscino duro sotto la testa, le dava malessere.
-Da allora come ti sei presa cura di te stessa?- ottima domanda. Annabel aprì gli occhi e trovò Caius Boleyn esattamente di fianco a lei nel letto, la stava guardando: ma quell'uomo sapeva di essere al servizio del suo carceriere o Benedict l'aveva solamente corrotto come molti altri? Ed in più: cosa avrebbe detto di quella visita Dorian Cortes?
Caius Boleyn le tastò la gamba, da principio la coscia e poi più giù verso il ginocchio, per Annabel fu impossibile non sollevarsi e stringere il polso di quell'uomo. Gli lanciò uno sguardo truce. -Non è d'aiuto così.- sussurrò a denti serrati. Aveva le lacrime agli occhi per il dolore. Sapeva bene che era solo un taglio, eppure soffriva come a causa di uno strappo muscolare molto grave o peggio ancora di una lussazione.
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Adamas
FantasiaI nostri Dei sono protettori e magnanimi. Stringono una penna d'oca in mano e quando tu commenti uno sbaglio aspettano ed aspettano in attesa che te ne penta. Se questo non accade, col cuore infranto, annotano il tuo peccato. Non chiudono mai il lib...