e i g h t

545 38 25
                                    

Theo non c'è.

Non è venuto, mi ha lasciato sola anche questa volta.

Mi strofino il viso con le mani, cercando di mascherare la stanchezza e la delusione che ho sul viso: non voglio che mio padre mi veda in questo stato.

Voglio mostrarmi felice, in forma, e piena di vita.

Se solo Theo fosse qui non dovrei essere costretta a fingere.

"Signorina Russo, suo padre sta uscendo proprio ora." Mi informa una poliziotta, sorridendomi.

"Grazie." Dico, ricambiando, mettendomi in piedi, pronta ad andarmene da questo posto.

Sarebbe potuto essere un giorno perfetto, ma cerco di soffermarmi sul fatto che finalmente potrò riabbracciare mio padre.

Mi volto di scatto, spaventata dal rumore della porta vetri d'ingresso sbattuta con forza contro il muro in mattoni.

Al centro dell'ingresso, un ragazzo sta ansimando mentre si regge al muro, stanco.

"Theo?" Chiedo, avvicinandomi, stupita.

Lui alza il viso verso di me, e noto che è completamente sudato.

"La mia moto è a terra." Dice a scatti, cercando di prendere fiato.

"E sei venuto fin qui a piedi?" Chiedo, stupita.

"Sette chilometri." Sussurra, rialzandosi, ritrovando un po' di forza "Mi spiace se sono in ritardo, dovevo essere qui mezz'ora fa."

Penso di averlo smesso di ascoltare già da più di un minuto, persa nell'osservare le sue gote rosse, il corpo sudato e gli occhi brillanti.

Gli sorrido, e poi gli salto addosso, abbracciandolo.

E mentre lui mi stringe non ho bisogno di nessun udito sovrannaturale per sentire il suo cuore battere forte.

"Tori?"

Una voce mi fa ricordare che non siamo soli, e che molto probabilmente abbiamo attirato l'attenzione di tutti.

Infatti, tutti i poliziotti, e mio padre, ci stanno guardando.

"Papà," mi stacco velocemente, sentendomi andare a fuoco "lui è Theo Raeken, ricordi?"

Mio padre fa qualche passo, continuando a studiare il viso di Theo con attenzione.

Mi accorgo di star trattenendo il fiato quando ritorno a respirare vedendo il sorriso che gli fa mentre gli porge la mano.

"È davvero un piacere rivederti, Theo."

Theo, dopo un attimo di tentennamento, gli sorride, ricambiando la stretta "Anche per me, signor Russo, mi spiace se non sono nelle condizioni migliori per accoglierla."

"Non ti preoccupare, anche io farei questo genere di cose per una ragazza bella come mia figlia. A proposito, quanto hai detto di aver corso?"

Sotto il mio sguardo perplesso, mio padre prende Theo sottobraccio, iniziando a camminare fianco a fianco come se fossero due amici di vecchia data, e la cosa mi fa sorridere, perché è come tornare alla mia infanzia, al tempo in cui mi sembrava di toccare il cielo con un dito.

Adesso, quel periodo non mi sembra così lontano.


"Io e la madre di Tori eravamo miglior amici prima di sposarci." Racconta mio padre, mentre mangiucchia delle patatine.

"Papà, penso che ormai sappiamo tutti questa storia." Lo prendo in giro, osservando Theo sorridermi mentre gioca con il suo hamburger.

"È interessante." Dice lui, gentile "A me piacerebbe sentirla."

"Davvero un ragazzo gentile." Mi dice mio padre, facendomi alzare gli occhi "Comunque, io e Mary eravamo vicini di casa, quindi ci conoscevamo da quando avevamo circa sei anni, e abbiamo fatto tutto insieme da quel momento. Era fantastica."

Mio padre sorride, e vedo il suo sguardo perdersi nel vuoto.

Gli prendo la mano, accarezzandola piano, e lui mi torna a guardare.

"Tu le assomigli molto."

Vorrei davvero poter dire di saperlo, ma in realtà non posso, perché non l'ho mai conosciuta.

Tutto ciò che so di mia madre lo so tramite i racconti di mio padre, i video e le foto: era una donna felice, sempre sorridente, e che amava godersi ogni attimo della vita.

Il suo desiderio più grande era di diventare madre, ed il destino ha deciso di prenderla in giro nel modo più crudele: facendola morire di parto.

L'ho sempre trovata una cosa orribile.

"Comunque, Theo, ho saputo che tu, beh, sei un ragazzo per così dire..speciale." Cambia discorso mio padre, tornando a dare la sua attenzione a Theo.

"Si, signore, ma non si preoccupi, so controllarmi pienamente." Lo informa, serio.

"Oh, ne sono sicuro, Carol mi ha detto che tu sei uno degli eroi della battaglia di Beacon Hills."

"Non penso di potermi considerare un eroe." Controbatte il biondo, imbarazzato.

"Ma è così." Esclamo, correggendolo "Sei tu che hai ucciso Axel, sei tu che hai elaborato tutto il piano per far perdere i cacciatori. Senza di te non avremo fatto nulla."

Theo mi guarda, e sembra davvero sorpreso dal fatto che io gli stia dando così tanta importanza.

In realtà, io pensavo che tutto questo fosse sotto inteso.

"Grazie." Sussurra, e mi ritrovo di nuovo persa nei suoi occhi.

Forse dovrei smetterla, ma proprio non ci riesco: mi sento così protetta mentre lo sento vicino.

Non è normale essere attratti da chi ti ha ferito, giusto? Sono un caso perso.

"Theo, potresti andare a prendere dell'altra acqua?"

Mio padre interrompe il nostro contatto visivo, e Theo obbedisce, anche se lo vedo leggermente imbarazzato.

Io torno a mangiare, sperando di non dover ricevere nessuna strana battutina da mio padre, ma già inizio a pensar male quando sento il suo sguardo su di me.

"Siete molto carini, tu e Theo."

"Non stiamo insieme." Ribatto, mettendo subito le cose in chiaro.

"E questo lui lo sa?"

Alzo gli occhi, annoiata da quelle stupide battute.

"Papà, io e Theo non staremo insieme."

Torno a far finta di essere interessata al mio cibo, ma lui continua a fissarmi con interesse.

"Anche io e tua madre litigavamo spesso, penso che questo sia l'effetto collaterale dell'amarsi molto." Dice, e vedo il sorriso sulle sue labbra "Quando si ama qualcuno ferirsi è normale tanto quanto baciarsi."

Lo guardo, questa volta più interessata, ma proprio in questo momento Theo torna al tavolo con una bottiglia d'acqua.

Mi guarda, sorridente, e poi torna a mangiare mentre mio padre gli racconta delle battute che non fanno per niente ridere.

E mentre lo guardo continuo a pensare a quanto può far male cercare di perdonare qualcuno.

Forse non ci riuscirò mai.


Thunders and Roses {NC + Liam and Theo } Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora