f i v e

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L'unica cosa a cui penso mentre suono al campanello di casa Dunbar è che vorrei scomparire.

Questo vestito mi scopre punti che nemmeno ricordavo di avere, e mi fa sentire vulnerabile, perché più pelle scopro e più difetti vengono alla luce, e fra l'altro è di un bel rosso fuoco.

Carol ha detto che con questo vestito metto a risalto il mio fisico, perché il rosso sottolinea la mia pelle abbronzata e i miei occhi scuri ma, ora come ora, non ci tengo a mettere in risalto proprio niente, anzi, vorrei correre a casa e coprirmi con tutti i vestiti che ho nell'armadio.

La porta si apre di scatto, e vedo subito che la persona che mi ha aperto non è Liam, ma bensì una donna, probabilmente sua madre.

"Oh, tu devi essere Vittoria, l'amica di Liam." Dice, sorridendomi dolcemente "Io sono Carry, sua madre."

"È un piacere conoscerla, signora Dunbar." Dico, ed inizio a notare che Liam assomiglia tantissimo a sua madre: sia per gli occhi azzurri, che per i tratti dolci del viso nascosti dietro ad una chioma bionda.

"Dai, entra." Dice, facendo spazio, ed io faccio qualche passo incerto, sorridendole "Liam è di sopra, però dovrebbe essere già pronto, quindi puoi andare."

"Grazie, signora Dunbar." Dico, e lei mi osserva con uno sguardo pieno di sincero affetto.

È questo il modo in cui ci si aspetta ti guardi una madre?

Salgo le scale, ritrovandomi subito in un lungo corridoio pieno di stanze chiuse.

Non vorrei mai finire nella stanza sbagliata, ma poi mi accorgo che da una in particolare qualcuno sta parlando, e riconosco subito la voce di Liam.

Mi avvicino piano alla porta, aprendola piano e notando subito che Liam sta parlando da solo davanti allo specchio.

"Ehi, ciao, come stai? Sai mi eri mancata." Sbuffa, dandosi un leggero colpo alla fronte prima di tornare a guardarsi allo specchio, sistemandosi i capelli "Sono un disastro."

Sorrido, cercando di non farmi scoprire: Liam è così dolce, e continuo a pensare che è incredibile che sia entrato nella mia vita così facilmente.

"Allora, ciao Tori, io sto bene, grazie, tu? Sai, mi fa piacere vederti."

"Sto bene, grazie." Dico, entrando dalla porta, e quasi Liam salta sul posto, guardandomi con il terrore negli occhi mentre mi avvicino a lui, sistemandogli il colletto della polo "E anche io sono felice di vederti."

Lui sospira, abbassando lo sguardo, quasi come se fosse un colpevole pronto ad andare al patibolo "Scusa, devo esserti sembrato uno stupido."

Gli sorrido, allontanandomi piano da lui, attirando così la sua attenzione.

"Non è niente." Dico, e lui mi fa un leggero sorriso, mordendosi piano le labbra.

"È bello che tu sia venuta." Dice, e per la prima volta sembra guardarmi davvero.

Io gli sorrido, iniziando a guardarmi intorno, notando che la sua stanza è davvero molto grande, ed è piena di foto con i suoi amici e di libri di scuola sparsi.

"Mi piace la tua stanza." Dico, sedendomi sul grande letto matrimoniale, che noto subito essere morbidissimo "Mi ricorda quella che avevo prima."

Liam si avvicina piano, sedendosi accanto a me mentre continua a guardarmi "Mi spiace per quello che è successo a tuo padre, deve essere stata dura."

Abbasso lo sguardo, ricordandomi del momento in cui la polizia è entrata in casa mia, svegliandoci nel pieno della notte.

"Lo hanno portato via mentre dormivamo." Ricordo, tirando un profondo respiro "Non me lo hanno nemmeno lasciato salutare: un momento c'era e un momento dopo non più. La polizia lo ha preso e lo ha messo in galera, mentre i servizi sociali mi hanno spostato in una famiglia senza nemmeno chiedermi una volta come stessi."

Thunders and Roses {NC + Liam and Theo } Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora