“Più lo guardavo sorridere e più ero convinta di aver fatto la scelta giusta, o almeno quella che mi rendesse felice da far schifo.”
"Ma perché devo tenere sta cosa sugli occhi scusa? Lo so che i mobili sono arrivati quasi tutti e che nei prossimi giorni porteremo qui le nostre cose...e finalmente lasceremo l'Exedra...cosa mi devi fare vedere?"
"Una cosa...mentre tu oggi sei stato tutto il giorno a Trigoria ad allenarti io ho lavorato ininterrottamente e...ora è tutto pronto...spero di aver fatto tutto nel modo giusto perché ci tengo troppo a questa cosa..." racchiudo le mani di Stephan fra le mie e poi lo accompagno fino all'ingresso del nostro appartamento. Nell'ultima settimana e mezza io e lui siamo stati lontani, lui impegnato con la nazionale ed io con quella sorpresa che spero gli faccia capire quanto io tenga a lui e soprattutto a vederlo felice. È il 6 settembre e quella sarà la prima sera che passeremo nella nostra nuova casa, anche se lui questo non lo sa ancora "Ok...ora ti tolgo la benda..." mi metto dietro di lui e poi prendo un bel respiro. Negli ultimi giorni non sono andata in ufficio, ho lavorato lo stretto indispensabile, delegando tutto il resto a Sara, la mia fidata segretaria, che sta diventando sempre di più la persona che porta avanti il mio piccolo impero. Piano piano voglio staccarmi progressivamente da tutto quello che non è proprio di vitale necessità....sono entrata nel terzo mese di gravidanza e so che la mia inesauribile energia prima o poi finirà...Stephan non sa che mi sono dedicata anima e corpo a mettere tutto a posto nel nostro appartamento. Quel giorno ho svuotato la nostra suite all'Exedra e ho portato tutto lì. Ho sistemato ogni dettaglio, a partire dalla targhetta che appare sulla porta dell'appartamento. Stephan è reduce da una giornata di allenamenti con la Roma e quello è il mio modo per dirgli che da quella sera avrà sempre un posto in cui tornare, qualcosa da chiamare 'casa', qualcosa che fino a quel momento gli è mancato "Chiara.." quando lui vede la targhetta sorride. I nostri nomi sono scritti vicini..lui passa le dita su quelle lettere che sanciscono ancora, ma non ce n'era bisogno, quanto io e lui siamo legati "Era questa la sorpresa?"
"No...in realtà non è questa..."
"È il tuo vestito per caso?" scuoto la testa anche se in realtà anche quel semplicissimo vestito di cotone rosso fa parte di tutto il pacchetto "Neanche...apri la porta"
"Ok...prima me lo dai un bacio?" mi avvicino e poggio le labbra sulle sue...in quell'ultima settimana spesso Stephan mi ha chiesto che cosa avessi, perché fossi sempre distratta quando ci sentivamo al telefono ...in realtà avevo la mente sempre proiettata a quel momento, a quando lui avrebbe aperto la porta e avrebbe visto il nostro appartamento finalmente finito "Ti amo...e...basta credo Stephan...ah no, aspetta.." gli prendo il viso fra le mani e sorrido "Questo è il mio regalo di compleanno per te leggermente in anticipo...naturalmente il 27 ottobre ti farò tipo 90 regali credo ma questo è proprio qualcosa di speciale...qualcosa che ho studiato nei minimi particolari...e spero ti piaccia..." Stephan mi fissa senza capire e poi abbassa la maniglia della porta. Quando la spalanca rimane letteralmente senza parole "Spero ti piaccia ogni cosa...magari puoi cambiare quello che non ti piace...io c'ho messo il cuore...perché so che volevi una casa. Ma non nel senso delle mura ma di un posto dove tornare dopo gli allenamenti, dopo le trasferte...e questa spero sia la tua casa per tutta la vita...e non so se..." vengo interrotta dalle sue labbra che reclamano le mie. Stephan mi spinge delicatamente contro lo stipite della porta d'ingresso e poi mi circonda il viso con la mano "Sapevo che stavi complottando qualcosa..ma non avrei mai pensato che stessi finendo da sola l'appartamento"
"Ho messo a posto le mie cose, le tue solo in parte perché non so come le vuoi sistemare...ho diviso la cabina armadio a metà dato che hai quasi più cose te di me..."
"Esagerata" lui ride e appoggia la fronte sulla mia "Scusa? Hai solo..tipo 30 magliette bianche..."
"Adori le mie magliette bianche" annuisco e poi lo fisso dubbiosa "Sei contento?"
"No Chiara..contento credo che non renda l'idea...vieni qua" Stephan mi prende in braccio e varca la soglia poi mi deposita a terra e chiude a chiave la porta di casa nostra "Senti che bel suono...quando lo sentirai saprai che sei da sola con me nella nostra casa...e che non c'è cosa più bella..." rido quando lui mi abbraccia stretta e poi mi bacia con impeto "È bellissima...è perfetta...scusa ma hai saldato tu il conto astronomico dell'Exedra?"
"Ovvio che si...e non protestare amore mio..sai che con me non serve protestare..."
"Tu sei matta Chiara Ricci...letteralmente matta..."
"Possibile.." sporgo in fuori le labbra per avere un altro bacio e lui mi accontenta "Bellissimo lo striscione..." sono molto orgogliosa dello striscione che corre per tutta la lunghezza del salone, la stanza a cui ho dedicato più energie, oltre allo camera da letto naturalmente "È proprio...bhe è il massimo che potessi desiderare..."
"L'ho disegnato personalmente tutto io..." lo striscione recita "BENVENUTO A CASA AMORE MIO...IL LUOGO IN CUI POTRAI SEMPRE ESSERE TE STESSO" e ci ho messo tipo tre giorni per renderlo veramente perfetto come volevo io "Ma scusa..quando hai fatto tutto questo scusa? Di notte? Se di giorno sei stata in ufficio..."
"Nell'ultima settimana potrei praticamente aver dedicato ogni attimo a questo progetto, facilitata dal fatto che tu sei stato lontano...invece di andare a lavoro sono venuta qua..."
"E il lavoro?" alzo le spalle e lo porto in giro per la casa "Se ne occupa Sara...con Daria credo..sinceramente io ho risposto alle mail, ho fatto delle telefonate, ho dato l'ok per le produzioni...non ho scadenze per bozzetti o roba varia...devo solo dire 'si' o 'no' per alcune cose...tutto qua...per il resto mi sono occupata di tutto questo, perché volevo che tu fossi contento del risultato finale..."
"È oltre ogni aspettativa" lui fissa i mille dettagli che rendono quella casa nostra...le foto che ho appeso, naturalmente il disegno che avevo fatto in treno e che ho fatto ingrandire come lui aveva chiesto "Hai preparato anche la cena?" in cucina la penisola è apparecchiata per due, con candele comprese e teglie che aspettano di essere scaldate in forno "Ma non sai ancora che ti ho fatto per dessert..."
"Il tiramisù..." lui ride continuando a guardare ogni stanza con occhi sgranati...pensavo che sarebbe stato contento ma una reazione così non me l'aspettavo. Sono veramente felice che lui sia emozionato come me, vuol dire che alla fine qualcosa di buono l'ho fatto anche io "Si ma la mia ricetta speciale...tiramisù alle fragole...è la fine del mondo...modestamente parlando ovvio..."
"Certo..e poi ci sei tu come dessert no?"
"Ma sono stanca Stephan...non so se reggo sinceramente..." lui fa una faccia poco convinta...mi viene vicino e mi incolla al muro del corridoio "Cara Chiara...amore della mia vita...sei stata fantastica, veramente...ed io voglio solamente mostrarti quanto io sia enormemente felice di dividere questa casa con te...tu dovrai fare solamente una cosa...sdraiarti a letto...stop...pensi di poterlo fare?" le sue mani mi accarezzano le braccia, avanti ed indietro ed io rabbrividisco come sempre "Penso di si..."
"Io ti amerò così tanto stanotte che sarai quasi stufa di avermi vicino..."
"Penso sia praticamente impossibile Stephan..." il suo inconfondibile profumo mi avvolge. Chiudo per un attimo gli occhi lasciandomi trasportare solo dalle sensazioni che lui mi sa dare "Posso chiederti una cosa piccola?"
"Dimmi...che c'è?" penso che voglia tipo chiedermi qualcosa sulla casa, magari di cambiare qualcosa ma lui mi stupisce sussurrandomi all'orecchio "Posso avere l'immenso onore di toglierti questo vestito e di farti indossare la mia maglietta? Nelle sere in cui arriverai a casa prima di me mi piacerebbe che tu mi accogliessi così"
"Ok...credo che si possa fare" Stephan afferra il tessuto di cotone all'altezza dei fianchi e poi lo tira delicatamente verso l'alto. Posa il vestito sul mobiletto del bagno dato che la porta più vicina a noi è quella del bagno degli ospiti poi mi slaccia il reggiseno e lo metto sopra il vestito rosso "Casa nuova e te quasi completamente nuda davanti a me...combinazione perfetta" Stephan si toglie la sua maglia e poi me la porge. La indosso inalando l'odore che è rimasto appiccicato addosso al tessuto. Adoro indossare le sue magliette, penso che sia una delle cose più intime e belle che possano esistere "Ed io posso avere l'immenso onore di toglierti questi pantaloncini insieme alle scarpe così da godere della cena in tua compagnia con te coperto solo dai boxer?"
"Certo che si...dopo tutto il lavoro che hai fatto puoi chiedermi qualunque cosa Chiara" sorrido e poi lo spoglio...le scarpe raggiungono le altre 50 paia circa che affollano la scarpiera..fra me e lui c'è una bella lotta su chi ha più cose da mettersi
"Sono di tuo gradimento?"
"Cazzo Stephan scusa il francesismo ma sei una cosa pazzesca..." lo bacio mentre lui ride "Tu sei una cosa pazzesca amore mio...hai reso queste mura qualcosa di veramente speciale..." siamo ancora in corridoio, con la casa ormai quasi immersa nel buio dato che sono quasi le nove si sera. Lui fa per andare verso la camera da letto ma io lo blocco "Quella la guardiamo dopo...è la stanza di cui sono più orgogliosa..guarda questa invece" lo dirotto verso quella che diventerà la cameretta di nostro figlio o figlia "L'ho fatta dipingere di giallo, arancione e rosso chiaro..i mobili li scegliamo insieme.."
Stephan fa scorrere le dita sulle pareti e poi mi guarda con gli occhi lucidi "Mai avrei pensato di diventare padre nel 2018...e di sposarmi nel 2017 soprattutto..ma tu hai reso tutto questo possibile e non potevo realmente chiedere di meglio..." lo abbraccio stretta, poi lui mi solleva da terra e mi fa girare lentamente mentre entrambi un pochino ridiamo ed in parte piangiamo...quelle quattro mura ma soprattutto quello che significano ci daranno sempre la sensazione di poter essere noi stessi lì, non per forza forti ma sicuramente veri...