LUNEDI 27 OTTOBRE 2017 - ROMA - DISCOTECA JACKIE O'
Un giorno realizzerai che c'è una ragione per ogni persona che hai incontrato.
Qualcuno ti metterà alla prova, qualcun altro ti userà e qualcun altro t'insegnerà qualcosa e qualcun altro tirerà fuori il meglio di te"So che cosa stai cercando di fare Veronica..." fisso la mia amica mentre scendiamo dalla mia macchina davanti al Jackie O', noto locale della movida romana "Io? Assolutamente nulla, insomma cosa potrei mai architettare per questo 27 ottobre? È un giorno come un altro no? E poi con questa faccia da angelo che mi ritrovo..."
"Si certo, posso provare a chiedere a Lorenzo se sei un angelo..."
"Con lui sempre..." la mia amica mi fa l'occhiolino e poi mi prende per mano. Se non fossi irrimediabilmente innamorata di Stephan e lei di Lorenzo penso che potrei cambiare sponda per lei e diventare lesbica....insomma, dove la trovo un'altra persona che nell'ultimo mese aveva passato più nottate a consolare me piuttosto che con il suo fidanzato?
"Dai Vero a parte gli scherzi...cosa ci facciamo qui?" il locale è molto bello, delle luci soffuse tutte nei toni dell'oro e dell'argento illuminano l'atmosfera. È un locale perfetto per feste private, magari proprio la festa di compleanno di un noto calciatore che nell'ultimo mese ha fatto più foto nelle discoteche e nei locali piuttosto che in campo...insomma ultimamente lui frequenta più quei posti che i campi di allenamento, finendo spesso per non essere convocato da Di Francesco. Si vocifera di una messa fuori rosa e di una cessione almeno in prestito a Gennaio. Insomma, l'avventura nella capitale non potrebbe andare peggio per lui "Festeggerà qui il compleanno vero?"
"Si...aveva invitato Lorenzo ma lui ha declinato l'invito...così ho pensato che avremmo potuto imbucarci noi due alla festa..."
"E per quale motivo?" mi fermo nel parcheggio e la fisso "Perché devi prendere una decisione definitiva Chiara. Non puoi rimanere in un limbo in cui speri ancora che lui torni da te..Stephan è cambiato e voglio metterti davanti all'evidenza della cosa...devi avviare le pratiche per il divorzio tesoro..ma soprattutto devi smettere di pensare a lui come l'hai conosciuto fino a un mese fa..quel ragazzo, quello che hai sposato non esiste più" sbuffo e alzo gli occhi al cielo..so che Veronica ha ragione. Dopo un'iniziale appoggio della mia idea "tanto prima o poi Stephan tornerà sui suoi passi" della durata di due settimane circa Veronica aveva cambiato strategia. Ora era nella fase "devi dimenticare quel coglione". Io le davo ragione a parole ma poi nei fatti ero sempre ancorata a lui e a quello che speravo succedesse. Speravo che una mattina lui si presentasse a casa, quella che era ancora casa nostra, quella dove c'erano ancora le sue cose...speravo che si mettesse in ginocchio e implorasse il mio perdono, che gli avrei concesso in 2 millesimi di secondo...speravo che dicesse di aver sbagliato, di aver combinato un casino pazzesco, speravo che chiedesse il mio aiuto, perché dannazione sapevo quanto ne avesse bisogno. Speravo che Vanessa scomparisse, lasciando che lui tornasse da me...portavo ancora la fede...perché speravo soprattutto che lui mi gridasse di amarmi ancora, come io amavo lui. Ma Veronica aveva ragione in fondo...lui, lo Stephan che amavo, non esisteva più. Mano a mano che i giorni passavano, mano a mano che i giorni diventavano settimane e poi un mese e tre giorni...lui si allontanava sempre più da me e da quello che eravamo stati. Era venuto a prendere altre sue cose quando sapeva che difficilmente sarei stata a casa, cioè verso l'ora di pranzo. Poi aveva lasciato al portiere dello stabile le sue chiavi dell'appartamento. Un laconico "ti avviso quando vengo per il resto" aveva sancito il suo abbandono del nostro appartamento. Odiavo quelle quattro mura, odiavo quella casa ma non me ne sarei mai andata..perché conservava ancora il suo odore...perché le poche magliette che lui aveva lasciato lì coservavano ancora il suo profumo. La sua play era lì, a volte la accendevo e fissavo lo schermo cercando di far correre per il campo il suo avatar...finivo per piangere come succedeva per ogni cosa del resto. Ormai compravo la sua marca di biscotti preferita solo per averla a casa nell'evenienza alquanto assurda che lui arrivasse una mattina e mi chiedesse di fargli la colazione....nella dispensa non mancava mai l'occorrente per fare la pasta cacio e pepe che lui adorava...ero in una spirale di dolore e tristezza da cui non sapevo uscire. Forse l'idea di Veronica non era tanto male...forse vederlo con i miei occhi mi avrebbe aiutata..non l'avevo più visto nell'ultimo mese e forse quello che mi serviva era venire a patti con la realtà. Lui aveva Vanessa ed io non facevo più parte della sua vita...
"Allora...andiamo?"
"Vero...ok ti seguo ma non so quanto reggo..."
"Quando vuoi andartene vai..se ho capito la festa di Stephan si svolge al primo piano in una saletta privata. Ci sarà un buttafuori ma se io lo distraggo tu puoi riuscire a salire..."
"Tu e Lorenzo avete pensato ad un piano per ogni cosa vero?" lei annuisce ed io la prendo a braccetto "E se lo vedo...insomma...mentre..." non riesco neanche a dirlo perché pensare a quell'evenienza fa troppo male. Sarebbe una mazzata assurda e non so come potrei reagire. Le voci su una sua cattiva gestione del suo tempo libero, diciamo, si rincorrevano sempre più frequenti. Lui era stato fotografato nei locali, alcune volte in atteggiamenti non proprio consoni ad un calciatore di una squadra di Serie A impegnata anche in Champions League. Stephan era ai margini della squadra e sapevo che la strada che aveva imboccato, forse, era una strada senza possibilità di ritorno. Lui e Vanessa folleggiavano nei locali, spesso in pose compromettenti...lui era così diverso dal ragazzo che amavo follemente..mi mancava ogni secondo delle mie giornate, ma era la notte il momento peggiore. Era un dolore sordo, al centro del petto, che a volte mi impediva di respirare. A volte sembrava che qualcuno mi stesse stritolando la gabbia toracica...in alcune circostanze avevo anche avuto dei piccoli attacchi di panico, e stavo pensando di iniziare a fare un percorso psicologico per un'esperta per cercare di capire se era possibile gestire quegli attimi. L'unica cosa che mi aiutava era il lavoro...disegnavo a manetta, ma tutti mi dicevano che i miei bozzetti era tornati ad essere più cupi. C'erano pochi colori ma del resto era un mese mi pareva di vivere in una perenne oscurità.
"Se lo vedi mentre...fa quello che sappiamo...sai quello che devi fare...non puoi permettere che tuo figlio abbia un padre che si droga...gli darai il tuo cognome, tanto Stephan non si interessa di lui al momento..ti ha detto che non lo sapeva quando glielo hai chiesto no?"
"Si Vero...ma....è suo padre"
"Un padre che al momento non è il candidato ideale per crescerlo assieme a te...oltretutto nella sua vita c'è Vanessa...."
Vanessa...avrei visto anche lei inevitabilmente...loro sembravano vivere in simbiosi, a parte nei rari momenti in cui lui si allenava...quella ragazza lo avrebbe portato a fondo, anzi lo aveva già fatto. Stephan non c'era più..il ragazzo amorevole, allegro, gentile, dolce, tenero...lui non esisteva più...ed io dovevo farmene una ragione..
"Entriamo dai..." prendo un respiro e poi cammino verso l'entrata. Mi sono anche messa in tiro su espressa richiesta di Veronica. Indosso un vestitino nero, taglio impero che sottolinea la mia vita che si arrotonda progressivamente..sono al quarto mese e vorrei tanto che Stephan potesse vivere assieme a me quei momenti, ma sembra che neanche la prospettiva di diventare padre gli importi...sono solo le undici di sera e dubito fortemente che la compagnia di Stephan arrivi prima del calar della notte. Per due ore infatti io e Veronica parliamo con un altro gruppo di ragazze, balliamo un pochino e poi stiamo semplicemente sedute ad un tavolino appartato, tenendo d'occhio la porta d'ingresso. Quando arriva il gruppo che accompagna il festeggiato mi metto la mano davanti alla bocca...quello che mi passa a pochi metri senza vedermi assolutamente non è Stephan...è un ragazzo che indossa una camicia bianca parzialmente aperta, e che non riesce a camminare neanche in linea retta. Accanto a lui, anzi ancorata a lui tipo polipo o cozza al suo scoglio, c'è Vanessa, in un mini mini dress dorato che le lascia parzialmente il culo scoperto praticamente. Culo su cui lui ha posato una mano...i due ridono e poi fanno la loro salita trionfale verso il piano superiore dove si svolgerà la festa privata "Dio che schifo" la voce di Veronica mi arriva attutita "Hey...Chiara...ti senti male?" scuoto la testa ma le faccio un cenno veloce e corro in bagno. Quando mi chiudo in uno dei cubicoli vomito la cena che io e lei abbiamo consumato assieme...non reggerò a lungo a quella serata. La cosa che mi fa più male è stato il suo sguardo...mi è passato attraverso, non mi ha neanche riconosciuta, eppure sono convinta che mi abbia vista...lo Stephan che amo avrebbe voluto passare accanto a me quella giornata, avrebbe voluto una semplice cena con le persone a lui più care, e poi una nottata solo per noi due...lo Ste versione riveduta e corretta secondo gli standard di Vanessa invece si è circondato di persone assolutamente insignificanti nella sua vita, delle nuove compagnie che possono sicuramente procurargli quello di cui lui adesso ha bisogno....ha ragione Veronica, devo arrendermi all'evidenza...esco dal bagno e poi torno da lei "Devo salire..."
"Sicura?" annuisco anche se in realtà non sono assolutamente pronta...non sono pronta a dirgli addio, non sono pronta a lasciarlo andare, anche perché ho tremendamente paura che quando lo lascerò andare lui annegherà...mentre la mia amica parla e fa un pochino la scema con il buttafuori io riesco a infilarmi in un gruppo di ragazze che assomigliano tremendamente a Vanessa e a salire le scale. Veronica mi fa un cenno affermativo ed io supero una tenda scura. Quando entro in quell'ambiente quello che mi colpisce subito è l'odore inconfondibile degli spinelli...mi viene da vomitare di nuovo ma tiro dritto....ci saranno circa una sessantina di persone, divise fra divanetti, poltrone e dei pouf disseminati qua e là...al centro c'è un enorme tavolo dove ci sono stuzzichini di ogni tipo, bottiglie che basterebbero per due feste da 100 persone almeno e una quantità di spinelli che basterebbe a far chiudere quel posto per 5 anni. Mi metto dietro una colonna e senza che nessuno si accorga minimamente della mia presenza osserva la coppia del momento. Stephan ride tenendo Vanessa per la vita poi la bacia sul collo..se la situazione non fosse da vomito immediato dovrei convenire che la carica erotica fra i due è altissima. Si strusciano e si toccano in maniera indecente...vedo la lingua di quello che è ancora mio marito leccare la mascella di Vanessa prima di baciarla dandomi lo spettacolo unico delle loro lingue attorcigliate...quei baci noi li riservavamo alla camera da letto o a qualche momento di passione irrefrenabile che ci prendeva ma che cercavamo di tenere solo nostra. Mai l'abbiamo esibita in quel modo..mai lui mi ha palpato il culo in quella maniera davanti a 60 persone...osservo impotente Vanessa che lo trascina verso un divanetto. I due si baciano ancora poi lei si sdraia quasi totalmente sulla superficie nera e lui le cade praticamente addosso "Merda..." non è lo spettacolo al quale Veronica pensava quando mi ha portata lì ma forse fa lo stesso effetto...è una coltellata al cuore, con annesso desiderio di andare lì e prenderlo per i capelli per infilargli la testa in una botte di acqua gelida, sperando che serva a farlo rinsavire. La bile mi risale in gola quando la mano di lui si infila sotto al vestito di lei, potrei quasi giurare che Vanessa, la dolce e timida ragazza bionda, non indossi le mutande "Se vuoi possiamo dar vita allo stesso spettacolo bellezza" un ragazzo biondo con lo sguardo da strafatto mi soffia in faccia del fumo "No...declino l'offerta...però potresti rispondere ad una domanda"
"Certo" non lo guardo in viso ma tengo d'occhio la coppia che sta seriamente dando spettacolo..ora lei è seduta a cavalcioni di Stephan e lui ha la testa buttata al'indietro...il movimento dei loro corpi mi fa capire che stanno facendo sesso...così come molte altre coppie nei dintorni peraltro. Più che una festa di compleanno pare più la scena di un porno "Quando circolerà qualcosa di più pesante?"
"Fra poco...di solito Stephan ci da dentro con Vanessa di brutto prima di proseguire con una o due strisce...poi riprendono da dove hanno lasciato ovviamente"
"Quindi...partecipi spesso a feste del genere"
"Si...e nell'ultimo mese lui è stato l'indiscusso protagonista di queste serate...lui e Vanessa sono una coppia esplosiva" non ho dubbi, almeno a giudicare dai movimenti che intravedo nella penombra della stanza. L'illuminazione è stata parzialmente abbassata, forse perché le coppie che scopano senza apparente problemi davanti agli altri hanno diritto ad un minimo di privacy pure loro "E di...Vanessa...che mi dici?"
"Ha iniziato a girare in questo ambiente l'anno scorso....ma per un pochino si è limitata a bere e sballarsi...solo con lui fa anche la parte porno diciamo...bhe se non vuoi unirti a me io vado a cercare altre possibilità" lo lascio andare e poi torno a guardare Stephan e Vanessa. I due sembrano arrivati alla fine del loro momento intimo, che poi intimo non è stato...l'anello con la pietra nera è tornato al suo dito, mentre la ragazza sfoggia una fascetta di brillanti...la consapevolezza che lui ormai appartiene ad un'altra mi investe come un treno in corsa. Faccio per andarmene quando un ragazzo entra trionfalmente nella stanza "E adesso...il mio regalo per il festeggiato" Stephan si alza risistemandosi e facendo risistemare Vanessa poi si avvicina al tavolo. Neanche la sua camminata è uguale a prima...continua ad aprire e chiudere i pugni ma è un riflesso nervoso così come il tormentarsi il labbro inferiore. Si passa le mani fra i capelli e poi abbassa la testa imbarazzato...lì rivedo un pochino del vecchio Stephan ma è un attimo perché sicuramente quello che conosco io avrebbe declinato l'offerta di una striscia bianca di coca...la versione tossica, e ormai posso affermarlo con certezza, invece prende un qualcosa di arrotolato e si abbassa per far sparire la striscia "La seconda la teniamo per dopo" il ragazzo che gli ha preparato davanti la droga gli da una pacca sulla spalla e poi invita Vanessa per il suo turno. Stephan intanto si allontana prendendo una bottiglia di birra...ho i tacchi incollati al pavimento ma poi prendo il coraggio in mano e lo seguo "Stephan" lui si gira e poi mi fissa. Spalanca leggermente le pupille ma credo sia più un riflesso di quello che ha appena sniffato "Chiara...sono sicura di non averti invitato alla mia festa...ma fa nulla..." il suo sguardo scivola sul mio corpo ed io avvampo inevitabilmente "Sei bellissima" sorrido al suo complimento che credo sia dettato dallo sballo "Perché ti stai buttando via così?"
"Perché la discesa è inevitabile..." lui beve un sorso "Tu non bere che sei incinta...si vede di più adesso..." il suo sorriso timido mi colpisce come un pugno nello stomaco "Come lo chiamerai? Hai già deciso?"
"Potremmo scegliere assieme...che dici?"
"Avrà il tuo cognome Chiara...devi scegliere tu il nome...a me piaceva Federico...Federico Ricci sta bene" scuoto la testa "Potrebbe avere il tuo cognome invece...potremmo ripartire da capo...potrei cercare qualcuno che ti aiuti a disintossicarti...perché non andiamo a casa?" Si, ho visto che lui ha toccato il fondo ma la mia mano per farlo risalire non posso né voglio negargliela "Sei sempre stata così buona con me Chiara..anche adesso che mi hai appena visto sniffare...sei sempre dell'idea di salvarmi..." lui posa la bottiglia su un tavolino e poi mi accarezza la guancia "Perché ti amo..." si, lo amo...lo amo anche se non dovrei, anche se quell'amore mi porterà alla pazzia completa, lo amo anche se lui è caduto in basso ed io dovrei solo lasciarlo stare, perché è stata una sua scelta "Lo so che mi ami...ti ho pensato spesso i questo mese sai? E spesso ho composto il tuo numero...spesso sono venuto anche sotto casa tua.."
"E perché non mi hai citofonato? Perché non mi hai chiamata?"
"Perché...non ha importanza..." le sue dita mi sfiorano la pelle del collo e nonostante il suo sguardo sia opaco e distante so che Stephan è lì con me "Invece si...se mi volevi sentire o vedere..vuol dire che ti manco...tu mi manchi da morire..."
"Anche tu..mi manca stare in silenzio a guardarti dormire...mi manca quello che ero con te...ma ormai non posso tornare indietro...."
"Invece si..." gli copro la mano con la mia "No Chiara...domani ho l'appuntamento con l'avvocato..voglio divorziare" è come se mi avessero versato una secchiata d'acqua gelida in faccia...la parola divorzio mi fa arretrare e lui fa cadere la mano che mi accarezzava "No..."
"Si...avvio le pratiche per il divorzio..prima ci sarà la separazione e poi fra un anno circa saremo ufficialmente divorziati. Così potrò sposare Vanessa"
"Scusa? Sai che non ri darò vita facile..non aspettarti un divorzio consensuale Stephan..."
"Infatti avvio io le pratiche...dato che non sarà consensuale ci vorrà un anno altrimenti sarebbe stato tutto chiuso in 6 mesi"
"Allungherò i tempi più possibile lo sai...perché il fatto che tu sposi Vanessa è una stronzata colossale..." proprio la bionda ragazza ci raggiunge "Ecco qui la futura ex mogliettina...Ste ti ha detto la novità?" li fisso e non posso che constatare che il briciolo di dolcezza mostrata da Stephan nei miei confronti ora non esiste più "Si gliel'ho detto...ora Chiara stava andando via"
"Certo..ma non prima di averti detto due cose Stephan...sarà un divorzio che ti ridurrà sul lastrico, ti toglierò tutto, ogni cosa...non ti rimarrà nulla...e vediamo se anche in quel frangente la tua adorata Vanessa rimarrà con te o ti mollerà per pascolare prati più verdi..vai a fondo con lei, vacci..per me puoi anche farti ammazzare da quella roba ma dovrai vivere con la consapevolezza che una donna che ti ama veramente al mondo esiste e non è lei. Perché io, io non avrei mai permesso a nulla di farti del male...piuttosto mi sarei uccisa io piuttosto che farti soffrire...perché stai soffrendo e non te ne accorgi neanche..."
"Io sto vivendo alla grande Chiara...con te accanto era un sopravvivere non un vivere..."
"Non ti permetto di buttare merda sul nostro matrimonio Stephan...non te lo permetto proprio..vuoi divorziare? Fallo...vai dall'avvocato ma stai bene attento perché ne uscirai perdente"
"Non provare a minacciarlo" non ci vedo più e marcio verso Vanessa. Le metto una mano sul collo e la spingo contro il muro più vicino "Stammi bene a sentire brutta troia del cazzo..la prossima volta che mi rivolgi la parola ti farò male, ma tanto male che neanche tua madre ti riconoscerà..puoi aver fatto il lavaggio del cervello a lui, a tutti quanti ma il tuo finto sorriso da ragazza che ci tiene seriamente a Stephan con me non attacca. Ti tengo d'occhio Vanessa...e stai pur sicura che sarò ben felice di vederti andare a fondo...dove meriti di stare"
"Lui verrà con me Chiara" stringo le dita e lei spalanca gli occhi "Ma io in quel caso troverò te e il punto basso in cui sarai arrivata ti sembrerà bello rispetto a quello dove ti farò precipitare io...perché stai giocando con la vita sbagliata cara Vanessa...stai attenta...stai molto attenta"
"Non serve minacciarmi...io ho molte cose che posso usare come assicurazione nel qual caso lui voglia lasciarmi"
"Ed io ho 10 anni in più di te e le puttane come te le schiaccio....non abbassare la guardia...mai" detto questo la lascio e poi vado da Stephan "In quanto a te...complimenti..." mi giro e scendo le scale...tutti mi fissano perché il mio piccolo spettacolino con Vanessa ha richiamato l'attenzione di ogni persona presente nel locale...la gente si scansa per farmi passare "Vero...ho bisogno di stare da sola...prendi un taxi..." le do un bacio sulla guancia e lei mi fissa allibita annuendo. Esco nella notte romana.....la rabbia come al solito lascia il posto alla tristezza e le lacrime sono la mia unica compagnia...