QUINTO CAPITOLO. MI FAI BATTERE IL CUORE

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NdA RATING ROSSO

IL FACILE ANNOIA...
IL DIFFICILE ATTRAE..
L'IMPOSSIBILE SEDUCE..
UNA COSA PROIBITA HA SEMPRE UN GUSTO MIGLIORE

"Sei molto sexy con questo abbigliamento sai?"
"Avevo notato il tuo apprezzamento mentre mi stavo preparando" Stephan ride con le mani in tasca mentre aspettiamo l'ascensore che ci porti nella hall. Sono leggermente in ritardo rispetto alla tabella di marcia ma ho deciso di non curarmene più di tanto "Quindi vai al negozio poi da Daria e poi torni al negozio?"
"Si...alle sei arriva l'arredatore quindi devo essere lì..alle sette e mezza dovrei aver finito...mi fai sapere cosa vuoi fare?" lui annuisce e poi entrambi entriamo nella cabina che è già mezza piena. Stephan mi dirotta verso l'angolino tenendomi una mano alla base della schiena. Quella mattina indosso una gonna stretta nera, con un piccolo spacco posteriore che mi aiuta nei movimenti. Sopra ho una camicia di seta bianca di taglio maschile leggermente trasparente che ha scatenato le proteste di Stephan dato che sotto si intravede il reggiseno nero. Ho smorzato ben presto le sue proteste dicendogli che non me ne frega assolutamente delle occhiate degli altri, ma solo delle sue e lui si è tranquillizzato. Se fino a quel momento non ho abboccato alle lusinghe di altri ragazzi ma solo alle sue ci sarà pure un motivo "E mi piace anche la pettinatura...ti fa molto...brava ragazza, donna in carriera..." scuoto la testa ridendo perché la mia pettinatura è molto semplice, uno chignon morbido che mi lascia scoperta la curva del collo "Mi piacerà molto disfartela quella pettinatura più tardi" arrossisco ed abbasso gli occhi "Smettila...." lo dico ridendo e anche lui sorride "Naturalmente adoro anche le scarpe..."
"Non avevo dubbi guarda..." sono delle décolleté di vernice rossa che rendono molto più audace il look generale "Sai che però ti preferisco senza nulla addosso"
"Pensavo che mi preferissi vestita più sportiva"
"L'abbigliamento che preferisco su di te è il nulla completo...magari con solo il nostro odore mischiato addosso....appiccicato alla tua bellissima pelle..." stringo le sue dita fra le mie mentre lui sfrega il pollice sul dorso della mia mano. La cabina dell'ascensore è strapiena adesso e la discesa è particolarmente lenta ed estenuante "Scusa...ho la scarpa slacciata" lui si abbassa accanto a me ed io sbuffo perché rischio di arrivare seriamente in ritardo. Sgrano gli occhi quando la sua mano mi sfiora la caviglia...lui si rialza ma non lascia mai la mia pelle. Quando torna accanto a me la sua mano è posata sul mio fondoschiena, aiutato anche dallo spacco posteriore "Stephan....che stai facendo?"
"Ti do una cosa a cui pensare quando sarai intorno a tutte quelle persone in negozio..." le sue dita mi sfiorano la natica e poi la sua mano rimane lì fino a quando arriviamo nella hall. Lasciamo uscire tutti e poi lui mi rimette a posto la gonna. Ci dirigiamo verso la porta girevole e l'usciere mi avvisa che il mio taxi è arrivato "Perfetto" tengo la mano di Stephan fino a quando sono vicina alla macchina bianca "Ci sentiamo dopo allora..."
"A dopo" lui mi racchiude il viso fra le mani e poi avvicina le sue labbra alle mie "Pensa anche a questo..." il bacio è tenero e dolce ma anche esigente e famelico...mi scuote fino alle viscere e quando mi stacco abbiamo il respiro accelerato "Buona giornata piccola"
"Anche a te" salgo in auto e poi do l'indirizzo del negozio. Sorrido e mi sfioro le labbra con le dita. Quando mi guardo allo specchio noto che ho le labbra gonfie e rosso acceso...l'effetto dei suoi baci è quello, mi lascia sconbussolata sia dentro che fuori. Prendo il rossetto rosso ma alla fine lo rimetto via. Mi piace quel segno tangibile che lui ha lasciato su di me così come adoro il succhiotto che ho sulla scapola...all'inizio mi sono arrabbiata ma poi l'ho coperto parzialmente con un pochino di trucco ed ora mi ricorda che quella mattina il risveglio è stato molto bello. Ho adorato quella notte passata semplicemente abbracciata a lui, ho adorato il fatto di aver dormito con addosso la sua maglietta, così come ho adorato il modo in cui lui mi ha coccolata fino a quando non mi sono addormentata. Fa paura, perché forse, anzi sicuramente il sesso è più gestibile...quei momenti di condivisione profonda invece mi lasciano sempre sull'orlo di una profonda inquietudine. Sono combattuta fra quello che mi dice la testa e quello che il mio cuore urla a gran voce. La testa sa che Filippo è la scelta più semplice, quella che mai avevo messo in discussione fino a pochissimi giorni prima. Il cuore invece in quei tre giorni scarsi si è aperto a qualcosa di nuovo, a qualcuno che è entrato nella mia esistenza come un tornado della massima potenza. Stephan ha ribaltato tutte le mie certezze, ha scombussolato il mio mondo sicuro e collaudato, ha completamente rovesciato tutto quello che mi ero costituita attorno in 28 anni. Mi ha mostrato come la mia vita potrebbe essere...come potrebbe essere una quotidianità vissuta con lui...fra risate, lunghe chiacchierate e notti trascorse a coccolarci e a fare l'amore. Perché so benissimo che quello non è solo sesso...dalla nostra prima telefonata so che quello non è solo strepitoso e spettacolare sesso...è condivisione, è mischiare le nostre anime, è donare a lui un pochino di me e ricevere in cambio un pochino di lui. Certo il lato fisico è predominante adesso..c'è sempre quella costante voglia di lui che non mi lascia mai...sento il suo marchio indelebile su di me, sulla mia pelle e sul mio corpo ma c'è molto altro. Gli ho mostrato le mie debolezze e lui mi ha ripagato facendomi vedere le sue...siamo fragili entrambi, abbiamo paura del giudizio altrui ma chissà per quale strano motivo con lui non ho paura e lui non sembra averne con me. La sera prima non mi sono vergognata di lui, mi sono vergognata di me stessa...perché lui merita una ragazza che sia sua al 100% ed io forse non posso esserlo. Sbuffo frustrata e poi pago il tassista che mi deposita poco lontana dal negozio. Lo raggiungo a grandi falcata, sentendo lo sguardo dei ragazzi e degli uomini su di me ma non me ne importa assolutamente nulla. Passo la mattinata a definire gli ultimi dettagli con il capo cantiere, valuto i colori e le mille piccole cose e all'una tutti se ne vanno per mangiare qualcosa. Io decido di rimanere chiusa nel negozio vuoto e in procinto di essere rimesso completamente a nuovo prima di raggiungere Daria per la nostra riunione. Mi siedo all'unico tavolo che è rimasto e rispondo ad alcune mail di lavoro...spesso mi prendo quei momenti solo per me, per riordinare le idee e per avere accanto a me solo il silenzio.
"Com'è andata la mattinata?" sorrido al messaggio di Stephan. Mi piace condividere la mia giornata con una persona...scriverci messaggi per sapere come va e poi virare magari su argomenti più intimi e spinti "Bene...adesso sono completamente sola e ti sto pensando"
"Sei sola al negozio? Tutta sola soletta?"
"Si...gli atri tornano alle 2 e mezza, io poi vado da Daria"
"E che fai lì tutta sola?" mi siedo sul tavolo "Sono seduta su un tavolo..."
"Immagino non sia di vetro"
"No è un semplice tavolo...ma potrebbe comunque soddisfare i nostri scopi"
"Ah lo so...senti ma se scendi dal tavolo e mi vieni ad aprire?" rido e poi corro alla porta. Quando la spalanco Stephan mi mostra il telefono "Stavo per portarti da mangiare dato che mi hai detto che spesso salti il pranzo...ma ora la mia idea è completamente diversa" lo trascino dentro e poi chiudo la porta a chiave. Le vetrine che danno sulla strada sono state coperte con carta pesante e quindi nessuno può vederci dall'esterno "Tu sei matto"
"Probabile...sicuramente sono pazzo di te..." Stephan lascia il sacchetto con il pranzo su una sedia "Tramezzini...di quelli super farciti..."
"Li adoro...come mai questa sorpresa Stephan?" mi risiedo sul bordo del tavolo e lui mi si piazza davanti posando le mani ai lati delle mie gambe leggermente aperte "Ho visto tre case ma nessuna mi è piaciuta...credo che quella perfetta sia quella che abbiamo visto ieri insieme"
"Era molto bella in effetti" lui mi artiglia il tessuto della gonna con le dita e poi mi fa scivolare sul piano del tavolo fino a quando sono praticamente in bilico "Adesso però pensiamo a soddisfare quelle nostre fantasie..."
"Quali? Io non ho fantasie..." mi muovo irrequieta sul tavolo mentre lui fa risalire il tessuto nero fino a quando mi si raccoglie in vita. Ora il mio fondoschiena è a diretto contatto con il tavolo "Ah no? Ti devo rinfrescare la memoria?" lui mi sfiora con il pollice il tessuto delle mutandine "Comunque a me non sembra che tu non abbia fantasie Chiara...perché sei bella bollente...e pronta per me...o sbaglio?" butto la testa all'indietro e poggio le mani sul piano di legno inarcandomi verso di lui e verso le sue dita che disegnano lenti circoli "Ora...piccola domanda...vuoi che ti soddisfi con le dita..." il suo pollice preme contro il mio centro ed io soffoco un gemito "..con la lingua..." che in quel momento mi scorre sul collo "...o con qualcos'altro?" lo guardo con gli occhi appannati dal desiderio e annego letteralmente nei suoi pozzi verdi che sono straordinariamente scuri e pieni di desiderio "Se seguissi quest'ordine esatto? Voglio urlare il tuo nome mentre sei dentro di me"
"Insaziabile....allora iniziamo che dici?" annuisco poi imprechiamo entrambi quando qualcuno bussa alla porta "Cazzo..stai fermo qui" lui alza le mani ed io scendo dal tavolo ma lui mi blocca "Ferma un attimo..." lo guardo senza capire mentre lui mi accovaccia davanti a me e poi fa scorrere le mutandine lungo le mie gambe "Ora puoi andare ad aprire..."
"Sei...un cretino completo" ma decido di giocare e cammino fino alla porta senza mutandine. Sento l'eccitazione scorrermi dentro e mi accascio praticamente sulla porta quando la spalanco "Si...?"
"Cerco gli operai...sono qui?"
"Arriveranno fra quaranta minuti..."
"Posso aspettarli qui?"
"No...assolutamente no...devo definire le ultime cose..."
"Scusi ma lei è....?" alzo gli occhi al cielo "Il capo della baracca...ora stavo lavorando ad un'importantissimo bozzetto..."
"Scusi capo...a dopo" gli faccio un cenno e poi sbatto la porta chiudendola a chiave "Ridillo..."
"Cosa?" ridacchio avvicinandomi a lui e risiedendomi sul tavolo. Faccio risalire la gonna e poi spalanco le gambe "Scivola sul bordo..." eseguo il suo ordine e poi lo fisso inclinando la testa "Che sei il capo...mi piace..."
"Ti eccita?" lo avvicino a me prendendolo per lo scollo della maglia grigia "Molto..."
"Sono il capo..." lo dico a bassa voce scandendo bene le sillabe poi lo bacio intrecciando avida la mia lingua alla sua. Le due dita riprendono subito il loro dolce assalto "Dimmi che volevi venissi qui...."
"Ovvio...quando ho visto questo tavolo ho subito immaginato cosa ci avremmo potuto fare"
"Dimmi che non riesci a pensare ad altro...."
"Ti penso tutto il tempo" lui sorride sulle mie labbra poi si abbassa e mi fa letteralmente sciogliere leccandomi e portandomi al limite con la bocca. Rispetto a quando eravamo in piscina è ancora tutto più peccaminoso con la gente che cammina a poche centinaia di metri da noi "Ci sei quasi?"
"Si..." lui si rialza e poi affonda la sua lingua nella mia bocca...assaporo il mio sapore e quello mi spinge ancora di più verso il baratro. Armeggio con l'elastico dei suoi pantaloncini neri e poi glieli abbasso insieme ai boxer "Sognavi questo?"
"Da quando sono arrivata qua" lui mi scioglie lo chignon e poi passa le mani fra i miei capelli scompigliandomeli "Oggi pomeriggio portali sciolti..." annuisco e poi lo sento entrare piano dentro di me. Ogni volta è unica...aggancio i piedi dietro la sua schiena affondando i tacchi nella pelle delle sue gambe "Cazzo Chiara sei veramente scorretta"
"Dimmi che non sognavi di farlo mentre io indossavo questi tacchi.."
"Ormai sai cosa voglio" ci muoviamo in sincronia mentre Stephan mi toglie la camicia che era infilata nella gonna e poi mi slaccia i bottoni con gesti veloci. Mi abbassa leggermente il tessuto sulle spalle poi decide di togliermela del tutto buttandola di lato sulla superficie del tavolo "Stephan...devo rivestirmi poi..."
"Ti aiuto io" lui esce quasi totalmente da me e poi rientra spingendomi in avanti e guidandomi con una mano alla base della schiena "Oddio..." mai è stato così, siamo letteralmente fuori controllo, come se stessimo cercando di prendere il massimo l'uno dall'altra in vista della mia imminente partenza. Mancano meno di 48 ore e salirò su un treno per Milano...
Le sue mani abbassano le spalline del mio reggiseno e poi spostano verso il basso le coppe rivelando il seno "Dio come sei bella" la sua bocca compie quella magia che mi porta ad un passo dal precipizio "Ora...vieni per me" per la prima volta veniamo esattamente nello stesso momento. Lo sento distintamente ed è una sensazione sconvolgente. Le altre volte siamo sempre venuti a distanza ravvicinata l'uno dall'altra, ma essere così in sintonia da raggiungere l'apice proprio nello stesso istante mi fa capire quanto siamo legati...prolunghiamo il momento baciandoci e continuando a muoverci fino a quando siamo entrambi esausti "Cavolo..." ansimo e mi metto una mano sul petto per cercare di rallentare il battito "Riuscirai a camminare oggi?"
"Ci devo riuscire Stephan...la baracca non va avanti senza il capo..." rido e mi risistemo il reggiseno. Quando lui esce da me mi sento subito vuota e non riesco a capacitarmi del fatto che fino a 3 giorni prima non sapevo neanche della sua esistenza. Andiamo nel piccolo bagno per darci una sistemata e poi vedo che lui mi allunga una busta con il logo di una nota boutique "Lo puoi indossare stasera? Ti vengo a prendere alle sette e mezza"
"Ok...dove andiamo?"
"Sorpresa....diciamo che ti piacerà..." annuisco e poi lo attiro a me per baciarlo un'ultima volta prima che lui esca dal negozio. In attesa che gli operai ed i tecnici tornino mangio i tramezzini, poi li lascio al loro lavoro e vado verso l'ufficio di Daria. Lo raggiungo a piedi e quando entro la mia collaboratrice mi sorride "Hey....ma hai lavorato fino ad adesso o hai fatto altro?"
"Perché?" poso la borsa, la mia cartelletta ed il sacchettino che mi ha dato Stephan sulla poltrona e poi mi siedo accavallando le gambe "Primo, hai la gonna leggermente storta, secondo la camicetta è spiegazzata, terzo capelli sciolti e scompigliati, quarto hai la faccia rilassata post orgasmo"
"Non..." lei ride ed io ammetto "Si...ok...ok...può essere che io e Stephan abbiamo fatto una sveltina che poi non è stata neanche tanto svelta al negozio"
"Al...negozio?"
"Quando gli altri se ne sono andati a pranzo...lui mi ha raggiunta facendomi una sorpresa e...sai...da cosa nasce cosa" gli faccio un gesto con la mano arrossendo "Ovviamente..quindi avete usato il tavolo? Mmm?"
"Esatto...è stato folle lo so ma tutto con lui lo è...il fatto stesso di stare con lui è folle ma non riesco a farne a meno...è una droga, che mi scorre nelle vene e che mi fa fare cose assolutamente...insensate..."
"È esattamente quello che ti serviva...fare cose folli ed insensate...vivere Chiara..."
"Ma c'è Filippo"
"Ancora per poco credo..puoi anche dirti che tornerai a Milano e te lo scorderai o forse capirai che era solo sesso ma anche tu sai che non è così...se fosse solo quello dopo una o due volte la cosa scemerebbe Chiara. Per una razionale come te se fosse solo appagamento fisico ti saresti già stufata. Ti conosco...ok gli orgasmi ma...lui ti da molto altro..o no?"
"Si mi da molto altro...ma...come faccio a dire a Filippo che non lo sposo più?"
"Caro Filippo non ti sposo più...semplice....non si butterà mica nel Naviglio dalla disperazione. Entrambi sapevate che in fondo non era la cosa giusta...forse la più facile ma sicuramente non quella giusta. Insomma cosa può darti lui? Non sarai mai felice"
"Ma almeno non sarò sempre schiava della emozioni e degli istinti come con Stephan.."
"Ma almeno sei viva Chiara...ok magari, anzi sicuramente non sarà sempre semplice. Siete comunque due tipi tosti no? Fate due lavori stressanti e magari litighereste ogni giorno per delle cazzate...ma poi ci sarebbe la voglia di fare pace..sotto le lenzuola...immagina svegliarti ogni mattina nel letto con lui..il sesso mattutino..le docce assieme...e poi ritrovarvi la sera...e quando lui è in trasferta il sesso telefonico"
"Merda..non farmici pensare..." lei ride mettendomi davanti la tazzina di caffè "E poi le altre mille cose...le esperienze che potreste fare assieme...con Filippo avete mai fatto una vacanza insieme in tre anni? No Chiara...immagina le vacanze con lui...un atollo sperduto nel nulla..."
"Daria non mi aiuti"
"Ti sto mostrando come potrebbe essere"
"Lo so come potrebbe essere..ma ci sarebbe anche la costante ansia, il perenne senso di mancanza quando è via, quella voglia di sapere ogni attimo dov'è, cosa sta facendo, se mi sta pensando come sto pensando io a lui...il batticuore e poi la gioia quando lo vedi..."
"Questo si chiama affezionarsi ad una persona..anzi credo che sia più innamorarsi di una persona"
"Non posso innamorarmi di lui"
"Vietato? Dovevi pensarci prima capo...perché sei irrimediabilmente e completamente persa...sei partita per lui...e fatti dire che sei molto più bella...sembri anche più giovane"
"Sembravo vecchia prima?"
"Un pochino si...se non vecchia un pochino troppo impostata, troppo seria, troppo rigida. Lui ti ha fatta ammorbidire...le nottate di sesso, gli orgasmi e l'amore fanno questo effetto..." sorrido e poi prendo il telefono che sta squillando. Quando vedo che è lui mi illumino letteralmente e Daria fa una faccia come per dire 'te l'avevo detto'....muovo la mano come per scacciare una mosca fastidiosa e poi rispondo "Stephan"
"Chiara...senti piccola non riesci a finire per le sette? Il posto in cui ti voglio portare dista circa quarantacinque minuti di macchina da Roma e quindi vorrei anticipare la partenza"
"Si, mi sbrigo per le sette. Ma non mi dici dove mi porti?"
"Rainbow Magicland...la sera c'è lo spettacolo dei fuochi d'artificio e poi c'è questa piattaforma circolare che sale e da cui vedi tutto il panorama.."
"Mi porti in un parco di divertimenti? Oddio non ci vado da tipo 20 anni...mi piace tantissimo come idea" vedo che Daria annuisce e poi mima il simbolo del cuore con le mani unite "Lo speravo...ci vediamo davanti al negozio alle sette allora"
"A dopo...non vedo l'ora..."
"Anche io...a dopo piccola"
"A dopo Stephan" chiudo la telefonata e poi mi accascio sulla poltrona "Sposa lui per favore...e anche in fretta..o almeno digli quello che provi..."
"Ma non lo so manco io cosa provo...si sono presa, sono molto presa...ma...non so se mi sto innamorando...è troppo presto, troppo folle, troppo affrettato.."
"L'amore e così...mica ti chiede il permesso di bussare al tuo cuore, entra e basta...e così è ancora più bello. Sono le cose inaspettate le più belle...perché succedono velocemente e tu non riesci assolutamente a prevederle. Dai è palese che sei contenta di sentirlo e non raccontarti storie inutili dicendo che è solo attrazione. Non lo è...alla fine il grande amore è arrivato anche per te...ora lavoriamo che poi devi raggiungere il tuo fighissimo calciatore che ti porterà a Rainbow Magicland e poi ti regalerà un'altra notte di passione" sorrido e poi prendo la cartellina per iniziare a lavorare. Il mio lavoro mi ha sempre appassionata all'inverosimile e continua a farlo naturalmente ma adesso c'è anche qualcos'altro che riempie le mie giornate ed i miei pensieri. Qualcosa che forse, solo forse, sta colmando il vuoto che ho sempre sentito dentro dalla morte dei miei genitori. Alla fine non ho dato mai a nessun ragazzo la possibilità di amarmi, solo quando avevo 18 anni. Poi sono scappata preferendo la carriera e da quel momento ho preferito qualcosa che fosse solo comodo e semplice. Stephan è l'ignoto, il punto interrogativo, il mio salto nel vuoto, è tutto quello da cui sono sempre fuggita. Ma ora? Sono pronta ad accogliere l'amore vero? Quell'amore che può farti salire in alto ma può anche farti cadere nella disperazione più cupa? So che con Stephan non ci sarebbe nessuna scala di grigi, nessuna linea sfocata, ma solo colori vividi e brillanti...ci sarebbe la felicità vera ma anche la tristezza che inevitabilmente l'accompagna.
Quando io e Daria finiamo di lavorare solo le cinque ed un quarto "Senti...posso cambiarmi qui? Stephan mi ha presa un vestito per dopo"
"Certo...usa il bagno..però voglio vedere cosa ha scelto" le faccio cenno di seguirmi e poi tiro fuori dal sacchetto un vestitino di cotone rosso molto semplice, con una scollatura a cuore sul davanti ed una scollatura profonda dietro parzialmente mitigata da delle strisce di tessuto intrecciate. Il vestito mi arriva a malapena a metà coscia e quando lo indosso mi sento più giovane dei miei 28 anni. Mi fa tornare indietro a quando ne avevo poco più di 20 e pur rineggando già l'amore senza saperlo, ero più spensierata e notevolmente meno cupa. Sorrido e poi faccio una giravolta facendo ruotare la gonna "Stai benissimo" tiro fuori dal sacchetto anche un paio di sandali rasoterra alla schiava, dorati. Quando li allaccio i fili corrono per tutta la gamba fino quasi al ginocchio "Una favola proprio...sei bellissima...ha buon gusto devo rendergliene atto...bhe del resto avendo scelto te non poteva essere altrimenti" non posso che darle ragione. Metto i miei nel sacchetto e poi saluto Daria "Non fare cavolate...se vuoi torna a Milano ma poi fila di nuovo qua...prima che qualche ragazzetta te lo porti via da sotto al naso...chiaro?" annuisco e poi esco dal suo ufficio "Ah capo...ti si vede leggermente il succhiotto sulla scapola...cerca di non scostare troppo la spallina"
"Speravo non te ne fossi accorta"
"È un pochino impossibile Chiara...ora fila" ci mettiamo a ridere e poi copro il segno con la spallina che per fortuna è abbastanza larga. Quando torno al negozio tutti mi fissano "Devo uscire dopo...quindi mi sono cambiata...che avete da guardare? Ora lavorate mentre io parlo con l'arredatore" Lavoriamo ininterrottamente per un'ora e passa fino a quando sento un brivido corrermi lungo la spina dorsale. Senza che mi giri verso la porta spalancata del negozio so già che Stephan è arrivato "Allora...tutto definito..domani io ho un incontro con alcuni stilisti emergenti...poi tornerò a Milano..per qualsiasi cosa rivolgetevi a Daria ok? Anche se non sarò qui vi tengo d'occhio sappiatelo" stempero le mie parole con un sorrido e poi saluto tutti "Hey capo...sta molto bene vestita così...e poi sembra più..felice...ci piace questa nuova versione" tutti concordano e io arrossisco "Grazie.." poi esco e saluto Stephan con un bacio "Buonasera capo....sei bellissima...e sembri molto felice in effetti"
"Lo sono...grazie a te..." lo prendo per mano e poi mi faccio trascinare via, verso un'altra serata solo per noi.

LINEA CALDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora