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Subito dopo aver preso la chiave dell'abitazione di Jimin da Taehyung, Suga salì in macchina e si diresse a casa del ragazzo.

Non appena arrivò ed aprì la porta di quella casa, venne invaso dal buio più totale e dal puzzo di chiuso.

Si chiese da quanto, il minore, non facesse circolare aria in quelle stanze e da quanto non vedesse la luce del sole.

Prima di fare qualsiasi altra cosa, aprì i rotolanti e le finestre del salotto e della cucina. Ciò che la luce rivelò fu un disordine totale.

Piatti erano rotti in terra, libri fatti cadere dalla libreria, mobili completamente aperti e tutto il loro contenuto riverso sul pavimento.

Quelle stanze lasciavano trasparire come stava in quel momento Jimin, ed il cuore del biondo si strinse.

Con calma ed in modo silenzioso, Suga si diresse verso la camera da letto del minore. Anch'essa era oscurata, e, come nelle stanze precedenti, aprì il rotolante e la finestra, permettendo all'aria, seppur gelida, di entrare.

"T-Tae... K-kook... an-andatevene", la voce di Jimin era rotta da piccoli singhiozzi, doveva aver smesso di piangere da poco, o forse non aveva affatto smesso ed era solo flebile a casa della stanchezza.

Yoongi individuò il letto e, senza dire niente, si avvicinò ad esso e vi si sedette.

"Non sono né Tae, né Kook", gli disse il maggiore, ed a quelle prole il corpo del minore iniziò a tremare, probabilmente scosso da un'altra ondata di pianto.

💋Dreams /YoonMin/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora