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Negli ultimi giorni c'era stata calma piatta. La persona che recapitava loro le lettere non si era fatta viva dopo il giorno in cui ne aveva fatte trovare tre.

Tutte contenevano una foto di Jimin con la scritta "Mine" e varie minacce che erano più o meno le solite.

"Hyung ma devi per forza andare?", chiese Jimin quella mattina, con un tenero broncio in volto e le mani strette attorno al bordo della maglia dell'altro.

"Sì, Jimin. Starò via solo due giorni e ci sarà Hobi con te, stai tranquillo. E se vuoi puoi chiamare anche gli altri", gli rispose il maggiore, accarezzandogli i capelli e lasciandogli un tenero bacio a stampo sulle labbra.

Il minore sospirò rassegnato e si sedette sul divano. Solo un mese prima avrebbe lottato per farlo uscire da quella casa e non farlo rientrare, per non coinvolgerlo; mentre ora non lo avrebbe mai fatto uscire, per proteggerlo.

Suga si sedette al suo fianco, stringendolo a sé.

"Tornerò presto. E quando saremo di nuovo insieme usciremo, senza preoccuparci. Okay?", gli chiese all'orecchio.

"Okay, hyung... ci proveremo", rispose con un piccolo sorriso il castano, lasciando un bacio a stampo sulle labbra dell'altro.

💋Dreams /YoonMin/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora