Prologo

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I raggi del sole filtrano dalle tende tirate della finestra semiaperta, incontrandosi sul parquet scuro e salutandosi cortesemente. Non chiude mai le finestre, lamentandosi poi ogni mattina per la luce che gli solletica gli occhi. Dopo qualche mugolio ed una bestemmia sottovoce si decide ad aprire gli occhi, notando con sollievo che il ragazzo incontrato la sera precedente non ha lasciato tracce della notte trascorsa insieme. Poggia i piedi sul pavimento guardandosi intorno e prende svogliato il cellulare, componendo il numero che ormai ha imparato a memoria, attendendo la familiare voce dall’altro lato del telefono.
-Che hai combinato stavolta?- Il tono preoccupato della ragazza non gli è nuovo ormai.
-Bonnie, calmati.- Dirle di calmarsi dopo essere corso via con uno sconosciuto forse non è la più brillante delle idee che gli siano mai venute.
-Calmarmi? Certo Hyun. Con questo fanno undici questo mese! E se fosse stato un maniaco? Avrebbe potuto derubarti, stuprarti, forse anche ucciderti!-
Cercando inutilmente di calmare l’amica al telefono, vaga per la camera e scivola velocemente nei jeans, che gli rendono perfette le gambe, prendendo una delle prime t-shirt della pila formatasi ormai sulla poltroncina accanto alla scrivania.
-E comunque, mio padre continua ad insistere per farci partire per quell’isola tropicale alla fine del semestre.-
Sente l’amica sbuffare per l’ennesimo tentativo del padre di farsi voler bene da lei dopo il divorzio. In fin dei conti non è una pessima idea. Partire e scappare per un po’, lontani da tutto e tutti. Con un veloce “ne parliamo a scuola”, Baekhyun chiude la telefonata, afferra lo zaino e si precipita fuori, saltando nell’auto grigio metallizzato. Il ragazzo rimette in moto l’auto per poi passare un bicchiere di caffè all’amico.
-Bonnie era preoccupatissima per ieri sera, Hyunnie. Ma si può sapere che diamine ti passa per la testa?-
Appoggia la testa al finestrino, osservando il vetro che si appanna ad ogni suo respiro. Ogni volta è la stessa storia: conosce un ragazzo, ci flirta un po’ e la mattina dopo ascolta la ramanzina di Bonnie riguardo quanto si sia preoccupata e quella di Jackson che lo rimprovera per aver fatto preoccupare di nuovo Bonnie. È a questo che servono i migliori amici in fin dei conti, no?
Parcheggiata l’auto, scende e si guarda intorno, lasciando che l’amico lo raggiunga e gli poggi un braccio attorno alle spalle. Hanno sempre avuto un buon rapporto, fin da quando Baekhyun si è trasferito in America con la famiglia a 5 anni. All’epoca Bonnie e Jackson avevano entrambi 6 anni ed erano già migliori amici. L’arrivo di Baekhyun fece sì che il loro rapporto facesse spazio ad un bambino dolce e timido. Legarono così tanto che, anche se in anni diversi, optarono sempre per l’andare a scuola insieme. Ben presto, Baekhyun capì di provare sentimenti per un ragazzo di due anni più grande di lui, che si approfittò della sua innocenza per poi ferirlo brutalmente, rifiutando il suo amore e spingendolo a darsi via con chiunque ci provasse con lui. Bonnie e Jackson si sono sempre preoccupati per lui e lo hanno riportato a casa dopo ogni volta che si era ritrovato troppo ubriaco per farlo da solo.

Bonnie tortura la cannuccia con i denti, guardando i due amici seduti al tavolo della mensa.
-Quindi? Che ne dite?-
Baekhyun sospira, guardando prima lei e poi Jackson.
-Okay, partiamo. Io ci sto.-






Oh god, I'm back.
Hi Mols, mi siete mancati da morire e questa storia è un  piccolo dono di scuse, sperando che possiate perdonarmi per la lunga...lunghissima assenza.
La storia è un progetto a cui ho lavorato per un po' di tempo e con un bel po' di restrizioni, ma almeno è stata betata da not-a-psycopath.
Colgo l'occasione per consigliarvi di passare sul suo profilo to check out la sua nuova storia, "Abbiamo finito la felicità".
A prestissimo, giuro, credo, con il prossimo capitolo.

Un bacio, KonnyMOL.
                                                                                                                                                                       

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