Capitolo 5

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Neanche il principe l’ha avuta facile però.


“Non è un test in cui puoi sbagliare, smettila di frignare, Chan.”
Chanyeol si guarda le manine, gli occhi ancora gonfi. Sa che è un evento più che comune, eppure ha paura. A soli sette anni è più che comprensibile.
“A te com’è successo?” Chiede infine al fratello.
Niente di particolare, il vecchio mi ha fatto bere un intruglio e poi mi ha dato una pietra… fine.”
Chanyeol lo guarda quasi deluso, come a dire -tutto qui?-, per poi tornare a fissarsi le manine paffute.
Un uomo con una lunga tunica nera appare all’entrata della piccola tenda scura, dove stavano aspettando i due ragazzini.
Chanyeol Park, entra.”
Con uno sguardo disperato a Leo, il piccolo si decide a seguire l’uomo che l’aveva chiamato.

La tenda è illuminata appena da qualche candela ed è invasa da piccole boccette, fiori secchi e libri ingialliti.
Hai un odore fresco, di sicuro sei di segno acquatico, puoi stare tranquillo ragazzo.”
L’uomo ridacchia e Chanyeol rabbrividisce: è così visibile che è spaventato a morte?
Seguendo diligentemente gli ordini si siede su uno sgabello e beve il contenuto violaceo di una tazzina di legno.
“Come ben saprai, i segni sonodieci. Tutto ciò che devi fare è mettere la mano qui sopra, quando avrai stabilito un contatto si illuminerà appena e ti chiederò di rispondere ad una domanda, tutto chiaro?”
Chanyeol annuisce e pone esitante la mano sulla pietra bianca, che rilascia un fascio di luce non appena sfiorata.
L’uomo corruga la fronte ed osserva la pietra attentamente.
“Che odore senti?”
Chanyeol chiude gli occhi, inspirando a pieni polmoni.
Sente qualcosa nella sua mente espandersi.
Sente come se un secondo essere lo stesse invadendo.
Ha caldo, terribilmente caldo.
Ogni singolo lembo di pelle brucia.

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