Aprii gli occhi, solo una fioca luce si faceva spazio dalla porta semi aperta della camera da letto di Marco. Mi girai dall'altro lato per vedere se lui fosse ancora con me, ma i miei occhi videro solo le coperte sfatte.
Mugugnai al pensiero che mi avesse lasciata da sola.
Decisi di alzarmi e di controllare se fosse in casa, però, l'unica cosa che trovai fu un bugliettino accanto a una brioche.
"Buongiorno nena. Spero che la brioche al cioccolato sia di tuo gradimento. La macchina del caffè è a tua completa disposizione. Tornerò dagli allenamenti per le 12. A più tardi. Tuo, Marco."Alla fine cercò di disegnare un cuore.
Orribile.
Poteva impegnarsi almeno un po' di più, pensai.Addentai un lato della brioche mentre con l'altra mano tentavo di recuperare la macchinetta del caffè. Avevo bisogno di una buona dose di energia, come mio solito.
Ogni tanto ho pensato fosse ora di smettere di abusare di quella bevanda paradisiaca, anche perché in molti ritenevano fosse la causa della mia tachicardia o del mio umore spesso alterato, ma non potevo farne a meno. Era la mia droga.
Una volta pronto, gustai ogni goccia presente nella tazzina e finii il cornetto al cioccolato.
Andai nella camera da letto e cercai nei casetti una maglietta pulita da poter indossare. Ne trovai una nera, semplicissima, che mi avrebbe fatto sicuramente da vestito.
Marco era molto più alto di me, nessuno dei suoi indumenti mi sarebbe stato bene.Decisi di fare una doccia veloce, poi indossai la maglietta e mi gettai sul divano.
Pensai che avrei potuto fare tre cose in quel momento:
a) accendere la televisione e cercare qualche programma trash, i miei preferiti;
b) accendere la Playstation di Marco e giocare a Fifa, rischiando però che se la prendesse perché avrei potuto rovinare i suoi record;
b) cercare il suo pc e studiare per le prossime sessioni d'esame, rischiando, anche in questo caso, che si arrabbiasse perché avrei toccato ed usato qualcosa di suo.Optai per la prima, la meno rischiosa.
Trovai un canale che trasmetteva Gandía Shore, la versione spagnola di Geordie Shore, conosciuto anche come "il trash preferito di Clara".Dopo qualche risata, sentii dei rumori provenire dalla porta d'ingresso. Guardai l'orologio ed erano solo le dieci e mezzo; non poteva essere Marco.
Dopo pochi secondi appervero ai miei occhi due persone già conosciute.-Buongiorno.- disse il fratello di Marco. Il padre mi sorrise posando la giacca sull'attaccapanni.
-Buongiorno. Io… Dio, sono così imbarazzante.- dissi l'ultima frase in italiano coprendomi poi il volto con una mano. Sentii la risata dei due e dei passi.-Questa volta sapevamo della tua presenza, non ti preoccupare.- disse Igor mentre il padre si diresse in cucina.
-Poteva avvisarmi.- scossi la testa sedendomi insieme a lui sul divano.
-È un po' sbadato, ma ce lo teniamo così.- rise -È un piacere poterti finalmente conoscere.-
-Lo è anche per me.-
-Mi è dispiaciuto vederti andare via la scorsa volta. Marco non voleva essere scortese, ha sempre parlato tantissimo e benissimo di te. Credo tu gli piaccia davvero tanto, non l'ho mai visto così preso da una ragazza. Non dirgli che te l'ho detto, altrimenti potrebbe picchiarmi.- scoppiò a ridere mentre io strinsi il labbro inferiore tra i denti per cercare di nascondere il sorriso che le parole di Igor mi avevano provocato.-Spero che tra voi le cose possano andare al meglio.- concluse dopo essersi ripreso.
-Lo spero anche io.- annuii. -Mh, secondo te se usassi il suo pc per studiare, si potrebbe arrabbiare?-
-Perché dovrebbe?- corrucciò la fronte.
-Non so, a me darebbe fastidio se qualcuno usasse le mie cose senza permesso.- alzai le spalle.
-Te lo do io il permesso. Il suo Mac dovrebbe essere sulla scrivania in camera e la password è la sua data di nascita.-
-Grazie mille.- gli sorrisi e mi alzai per poi andare in camera.
Presi il pc, i miei occhiali da vista dalla borsa e mi sdraiai sul letto per stare più comoda. A quel punto il problema era un altro: quand'è nato Marco?Per evitare di disturbare di nuovo Igor, decisi di cercare su internet e una volta trovata scrissi con la tastiera 21011996.
Odiavo profondamente i prodotti Apple, soprattutto i computer, e in quel momento desideravo con tutto il cuore di avere sotto le mie mani il mio, con tutte le mie cartelle e i file già scaricati.
Dovetti quindi accedere al sito dell'università per cercare i file e cominciare a studiare; dopo svariati tentativi, alla ricerca del materiale, potevo cominciare finalmente a leggere tutte le informazioni che il professore di spagnolo ci aveva lasciato sulla letteratura dell'Ottocento.Non riuscendo a concentrarmi recuperai le cuffiette, le collegai al telefono e feci partire la mia playlist preferita.
A molti sembrava strano, ma ascoltare la musica mentre studiavo mi aiutava sempre a concentrarmi, soprattutto se intorno a me non regnava il silenzio più totale. Rumori indistinti di persone che parlano per strada, di chi sta in altre stanze, mi irritavano particolarmente.Tra date, nomi e innumerevoli canzoni, non mi accorsi delle ore passate.
Non mi resi conto neanche che nella stanza non ero più sola.Sentii un peso poggiarsi sulla mia schiena, una mano avvicinarsi per togliermi le cuffiette e il respiro caldo di qualcuno sul mio collo.
Sorrisi capendo chi fosse.Si alzò leggermente dal mio corpo permettendomi di girarmi verso di lui. La mia schiena toccava il comodo materasso e il mio sguardo era puntato sugli occhi di Marco.
-Ciao nena.- avvicinò le sue labbra alle mie e lasciò un leggero bacio a stampo.
-Mmh.- portai le mie mani sulle sue spalle e lo tirai verso di me. Non mi sarei accontentata di un bacio a stampo. Avrei rinunciato al mio amato caffè pur di avere più baci da lui. I suoi erano i migliori baci mai ricevuti, non erano fugaci, sporchi, senza amore, senza passione. I suoi erano dolci, sinceri e pieni di amore, pieni di quell'amore mai ricevuto. Ne desideravo sempre di più, non mi avrebbero mai stancata.-Rag... oh, scusate.- Igor ci interruppe. Sembrava imbarazzato, dato il colorito delle sue guance. Marco ed io iniziammo a ridere.
-Potevate chiudere la porta.- incrociò le braccia per poi sbuffare.
-Ci perdoni.- Marco si alzò e fece un piccolo inchino per prendere in giro il fratello.
-Papà ha preparato il pranzo. Quando avrai finito di prendermi per il culo, potete venire a mangiare.- e se ne andò lasciando Marco a ridere. Scossi la testa sorridendo per poi alzarmi.-Non avevamo finito.- disse avvicinandomi al suo corpo.
-Ma il mio stomaco ha bisogno di cibo, quindi mi dispiace ma finiremo più tardi.- mi alzai sulle punte dei piedi e gli diedi un bacio a stampo.Dopo pranzo Gilberto, il padre di Marco, andò in camera per riposarsi, Igor uscì con degli amici, mentre io e Marco rimanemmo sul divano a guardare il suo telefilm preferito: Narcos.
-Oggi non avevi lezione?- mi chiese ad un certo punto, mentre le sue dita continuavano a giocare con i miei capelli castani.
-Preferivo stare qui. Poi erano quasi tutte lezioni di ascolto e sinceramente non ne avevo proprio voglia.-
-La secchiona non ha bisogno di lezioni?- scherzò lasciandomi poi un bacio sulla fronte.
-Ascoltando le tue lamentele faccio già abbastanza pratica.- alzai le spalle, staccandomi poi da lui per raggiungere l'altro lato del divano.
-Si è offesa la piccolina.- iniziò a ridere avvicinandosi a me -Però noi dobbiamo fare pratica per un'altra cosa.- sussurrò al mio orecchio per poi iniziare a lasciare baci umidi sul mio collo.
Socchiusi gli occhi beandomi di quel tocco.
Poco dopo mi ritrovai sotto al suo corpo; le mie mani scorrevano lungo tutta la sua schiena, lo sentii rabbrividire quando le mie dita sfiorarono il suo collo.
Continuò a baciarmi per un tempo indeterminato fino a quando entrambi ci addormentammo, su quel divano bianco, stretti, come fossimo una cosa sola.Finalmente un nuovo capitolo🎉
Scusatemi sempre per il ritardo.😙
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The Best Nightmare. | Marco Asensio
FanfictionSpesso ho detto "non me ne importa niente" quando non era vero, e rimanevo ferma a guardare fisso un punto lontano e quando spostavo lo sguardo speravo che gli occhi di chi mi aveva ferito fossero lì, su di me.