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  <<Signorina è tutta la sera che occupa il posto e ha bevuto una sola tazza di caffè>> il barista, un nerboruto uomo sulla quarantina, mi mette fretta.
Il punto è che non so dove andare, non ho un soldo e nessuno che possa darmi una mano.
<<Mi scusi, io... me ne vado subito>> mormoro mortificata, lasciando sul tavolo una manciata di spiccioli per pagare il caffè.
<<Bart, offro io alla signorina.>> Una voce calda e profonda mi costringe a fermarmi. Volto lo sguardo e lo trovo seduto in maniera composta sullo sgabello. Vestito con abiti di pregiata fattura, una chioma folta di capelli biondi e un paio di occhi grigio-azzurri che mi incantano.
<<Prego, siediti.>> Mi invita con un gesto a sedere sullo sgabello accanto al suo.
<<Grazie, sia per il caffè che per l'ospitalità. Purtroppo non mi posso fermare, ho delle commissioni urgenti da sbrigare.>>
<<Alle nove di sera? Fammi compagnia, solo un drink e due chiacchiere. Non sono... uno che importuna le donne, stai tranquilla.>>
<<Oh non pensavo a quello. Comunque sia va bene, mi fermerò qualche minuto.>> Avanzo incerta verso di lui che si alza e galantemente scosta la sedia.
<<Mi chiamo Eric, piacere.>> Allunga la mano affusolata e ben curata.
<<Veronica, piacere mio.>> Una bella stretta, forte e vigorosa, ma lascia subito la presa.
<<Allora Veronica, che cosa ti porta a Manhattan? Affari, piacere?>> Si interessa.
<<Nessuno dei due, sono... in visita ad un parente. O meglio, devo presenziare al suo funerale.>>
<<Perdonami, non sapevo.>> Si scusa.
<<Non fa niente, come avresti potuto?>> Lo rassicuro.
<<Dove alloggi?>> Continua con il terzo grado, senza mai distogliere lo sguardo dal mio volto. Mi inquieta a dirla tutta, però non riesco a staccarmi da questo posto, da quest'uomo.
<<In un motel in periferia.>> Mento non volendo rivelargli la verità.
<<Ti trovi bene?>>
<<Non ci starò per molto, per lo scopo a cui serve direi che adempie alla perfezione.>>
<<Ottimo! Però permetti che ti dia un consiglio: non è prudente camminare da sola, di notte, per queste vie. Ci sono molti malintenzionati e... beh, i vampiri.>> Dice mutando in un attimo il colore dei suoi occhi. Occhi che hanno preso una straordinaria sfumatura di rosso. Non faccio finta di non capire.
<<E sono tutti come te i vampiri?>> Mi esce più civettuolo di quanto vorrei.
<<Purtroppo no. Non sono in molti ad avere un codice morale o ad apprezzare la vita umana. Per questo, se permetti, ti scorterò al tuo alloggio e, se me lo concederai, vorrei farti da cavaliere per il resto del soggiorno.>>
Basita all'inverosimile da questa dichiarazione non posso che accettare. Il pensiero di essere alla mercé di vampiri privi di morale mi preoccupa. Ma non è neppure questo il motivo in realtà. È quest'uomo, bellissimo e incantatore, che sembra avermi fatto un sortilegio. Dovrò essere onesta e raccontargli tutto, ma credo proprio che capirà.
<<Ne sarei onorata, sempre che tu non decida di usarmi come stuzzichino.>> La butto sul ridere per celare il disagio.
<<Te lo prometto. Non farò nulla che tu non voglia, mai.>> Sembra così convinto che riesce a farmi capitolare del tutto.
<<Dimmi, cosa offre di bello questa città?>>
Si alza e prende il cappotto che aveva poggiato sullo schienale. Allunga una mano e dice: <<Lascia che te lo mostri. Lascia che ti mostri il mio mondo, con i miei occhi.>>
E la mia mano, come guidata da vita propria, non può fare altro che stringere la sua.

Sussulto così fortemente che mi sveglio. Un'occhiata alla sveglia sul comodino mi dice che ho dormito troppo, è ora di alzarsi e prepararsi all'incontro col notaio. Una doccia veloce, indosso i miei abiti e scendo nel salone. Cerco Eric nelle varie stanze ma non lo trovo. Pazienza, devo andare per non rischiare di fare tardi.
Salgo in auto e mi dirigo allo studio notarile, seguendo le indicazioni che ha inviato Paulson in un messaggio. Non mi godo il tragitto, devo essere onesta, il sogno mi ha scossa in profondità. Ricordare come ci siamo incontrati, l'Eric di quei tempi è una spina nel cuore. Ma la mia vita è lontana da lui adesso e devo farmene una ragione.
Seguo con attenzione le varie indicazioni e dopo poco arrivo all'elegante edificio in cui vi è lo studio.
Smonto, chiudo la macchina e varco le porte. Arrivo alla reception e lascio il mio nome, specificando di avere un appuntamento. La ragazza, con tono professionale, indica dove devo andare con precise istruzioni, dopodiché sorride e riprende il suo lavoro. Entro nell'ascensore con uno strano senso di oppressione. Saranno gli eventi delle ultime ore, sarà l'imminente separazione da Eric, ma resta il fatto che non mi sento bene.
Riesco comunque ad arrivare al giusto piano, al giusto ufficio. Busso discretamente, la porta si apre poco dopo.
<<Benvenuta, si accomodi>> Paulson lascia lo spazio necessario per farmi entrare. Ed è allora che lo vedo, seduto su una delle comode poltrone davanti la scrivania.
<<Che cosa ci fai qui Eric?>> Domando guardando prima l'uno poi l'altro.
<<Si sieda, le spiegherò tutto.>> Scosta la poltroncina affinché possa mettermi comoda.
<<Dunque, sua nonna Nadine come abbiamo detto al telefono è mancata un paio di giorni fa. Essendo l'esecutore testamentario della signora ho avuto il compito di rintracciarla e dare notizia del suo avvenuto trapasso. Così come ho il dovere di assicurarmi che le sue volontà vengano rispettate. Quindi procederò a illustrare quanto segue: Sua nonna aveva investito il patrimonio ereditato dalla morte di suo nonno. Patrimonio che, grazie all'acuta vena per gli affari, era riuscita a quadruplicare. Ne consegue che il fondo lasciatole in eredità sia più che ingente.>> Si ferma e porge un foglio. All'inizio non capisco niente di quello che è scritto, dato che sono tutti termini legali o finanziari, poi mi soffermo sulla cifra vergata in calce. Resto a bocca aperta non riuscendo a contare gli zeri.
<<Siete proprio sicuri che sia io la persona in questione?>>
<<Sì signora. Non vi sono dubbi e ogni ricerca più approfondita è stata fatta. Proprio per evitare questo genere di fraintendimenti. Tuttavia, però, la sua parente ha posto una condizione che la vincola nell'entrare in possesso della somma.>>
Sapevo che non potevano essere rose e fiori.
<<Sentiamo.>> Incrocio le braccia e mi dispongo all'ascolto.
<<Quello che la signora Nadine ha voluto scongiurare è un dilapidare del suo patrimonio. Per questa ragione ha chiesto che lei, signora Lucas, avesse un amministratore di fiducia.>>
Non c'è bisogno che prosegua, ho capito.
<<E questo spiega la presenza di mio marito, giusto?>> Non so se ridere o spaccare tutto.
<<Esattamente. Il signor Lucas è molto abile negli affari, così come è molto oculato nella gestione dei patrimoni. In più essendo suo marito è risultato essere la persona più idonea e fidata per ricoprire il ruolo.>>
<<Ho capito. Le spiace se parlo qualche minuto in privato con Eric?>> domando trattenendo a stento il furore.
L'uomo non fa una piega e ci lascia soli, chiudendo la porta dietro di sé.
<<C'è il tuo zampino dietro?>> Lo aggredisco senza riflettere.
<<Come avrei potuto orchestrare tutto questo? Neppure io sapevo che avessi una nonna, in vita e molto ricca. Non dire stupidaggini Nika, Paulson deve aver fatto dei controlli. Comunque sia, è così orrendo per te lasciare che mi preoccupi di farti avere il necessario? Preferisci affidarti a qualche estraneo, magari privo di scrupoli, che potrebbe raggirarti? Sai perfettamente che non sono interessato ai soldi, ne ho già fin troppi di miei.>>
Il discorso non fa una piega, però mi resta sempre il dubbio che stia manovrando le cose per non darmi la libertà che cerco. Come se non volesse permettermi di recidere i fili che ci uniscono.
<<Sai una cosa: puoi anche farmi da amministratore, questo non significa che la mia volontà di divorziare sia accantonata.>>
La porta si apre e il notaio rientra.
<<Ho riflettuto sulla sua proposta: accetto. Dove devo firmare?>> Indica dove apporre la firma, eseguo velocemente e, dopo i convenevoli di rito, esco da quella stanza. Corro in strada come se fossi inseguita e, forse, davvero è così...

 Corro in strada come se fossi inseguita e, forse, davvero è così

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SIAE Sposata col Vampiro. SU AMAZON. Pubblicata Il 07 Novembre 2017.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora