SIAE Sposata col Vampiro. SU AMAZON. Pubblicata Il 07 Novembre 2017.

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La caduta accelera velocemente.
Sono certa di essere vicina alla morte, sto per impattare con il suolo.
Riesco solo a sentire delle voci soffuse, il resto è coperto dal battito impazzito del mio cuore.
L'ultimo pensiero va a lui, Eric, l'amore della mia vita.
E come se fosse richiamato dai miei pensieri, si tuffa in soccorso.
Mi calmo subito sapendo che mi salverà, lo ha promesso.
Riesco quasi a sorridere vedendolo ridurre la distanza che ci separa.
Poi tutto cambia. La notte lascia il posto all'alba, lucente e magnifica.
Il primo raggio di sole lo colpisce in pieno, lui arde.
Urlo disperata. Buffo che lo faccia per lui, mentre non ho emesso un fiato mentre volavo giù.
Allungo le braccia cercando di afferrarlo... di salvarlo.
Ma tutto ciò che resta di lui è solo cenere che si perde nel vento.
Mi lascio andare sconfitta, accogliendo la morte come un dono. Precipito ancora e...

Una scarica mi attraversa così potentemente che apro gli occhi di scatto.
<<Dannazione Veronica, tu mi vuoi morto!>> Sento la sua paura, vorrei dirgli qualcosa ma non ci riesco.
<<Cosa diavolo era questo?>> Uno stupito, e perché no, sconvolto Argo, sta chiedendo.
<<Lasciatela respirare! Ha battuto forte la testa, posso sentire il trauma cranico espandersi.>> Prorompe Patrick.
<<Devo portarla in ospedale>> replica mio marito.
<<Dalle il tuo sangue! Non c'è tempo. Hai visto i suoi occhi!>> interrompe ancora il Re.
<<No! Questo mai.>> Il mio irremovibile Eric...
<<Lo farò io allora>> una voce che non riconosco.
Il ringhio esce dalla gola del mio uomo, che scatta e afferra... Echo!
<<Stai lontano da lei. Non lo dirò di nuovo. Sono più vecchio e più forte!>>
Provo a voltarmi, per chiamarlo e dirgli che va tutto bene, ma vengo colta da una crisi epilettica.
<<Eric!>> Urla Conrad.
Un secondo dopo qualcosa di vischioso, ma buono da morire, mi entra in gola.
Argo mi serra le mascelle mentre Patrick mi gira su un fianco.
Quasi istantaneamente i tremori smettono, la testa non è più come un pallone e io mi sento me stessa.
<<Cosa... che è successo?>> mormoro atterrita.
<<Sei svenuta Nika, hai preso in pieno il tavolo. Sei quasi morta e io con te. Dobbiamo andare da un dottore, dobbiamo capire cosa ti succede.>>
<<Scusa, ho rovinato la festa!>> sono contrita all'inverosimile.
<<Ti spacchi la testa e pensi alla festa? Cazzo, Veronica! Non me ne frega nulla del party.>>
Mi aiuta ad alzarmi, tengo la testa bassa dopo la mera figura che ho fatto.
<<Ci vuole qualcosa di forte per noi e un tè caldo per lei>> ordina il Re.
Conrad scappa in cucina con il solito zelo. Eric mi solleva e depone sul sofà.
<<Veronica hai detto qualcosa prima di svenire: morirete tutti.
Perché?>> Interpella Patrick.
L'unico in disparte e silenzioso è Echo.
<<Non mentire, me ne accorgerei se lo facessi.>> Il tono di Argo è calmo, ma la minaccia è percepibile.
<<Io non so che cosa ho detto, è la verità. Mi sono ritrovata con te sul tetto, per parlare, poi sono stata spinta giù. Cadevo a velocità sostenuta, poi è apparso Eric a salvarmi ma d'un tratto è sorto il sole e ha preso fuoco. Poi mi sono svegliata.>> Ometto di menzionare la donna in rosso.
<<Sta dicendo il vero. Forse la botta che hai preso? Non lo so, tuttavia questo comportamento non è normale. Sei mai stata da un neurologo?>> Sua Maestà mi stringe le mani in segno di conforto.
<<No, avrei dovuto?>> Mi impaurisco.
<<Non agitarti, è solo che una volta Astra mi parlò di una sua amica, anche lei aveva episodi come questi. Morì poco dopo di tumore.>> Racconta.
Sbianco e inizio a tremare.
<<No, no, non fare così. Non è detto che sia la stessa cosa, però un controllo fallo. Conosco un ottimo specialista, vi fisso un appuntamento e pago la spesa.>> Si offre.
<<Accetto il tuo aiuto ma pago io. Hai fatto fin troppo, Argo.>>
Mi sorride con calore.
<<Adesso andiamo. Non c'è ragione di restare. Abbiamo potuto appurare che il vostro amore è reale. Ma vorrei tornare a trovarvi, se volete. Tu mi ricordi moltissimo Astra, è ancora dura per me senza di lei.>>
Mi si stringe il cuore, è davvero addolorato.
<<Ogni volta che vorrete. Casa nostra è sempre aperta agli amici.>>
Mi bacia la testa e, insieme agli altri due, segue Eric alla porta. Scambiano qualche parola, poi mio marito mi raggiunge.
<<Ho dovuto darti il mio sangue.>> Inizia.
<<Era quello? È così buono. Grazie tesoro, mi hai salvata di nuovo.>>
I suoi occhi scintillano.
<<Nika, questo è il meno. Ci sono delle implicazioni nel gesto che ho fatto. Saremo legati per la vita, saprò sempre dove sei, cosa pensi e cosa provi. E anche tu non sarai più la stessa. Il tuo amore per me verrà amplificato, così come il desiderio. Se tu... ecco, se ti offrissi a me non potrei tirarmi indietro.>>
Vedo quanto gli costa raccontarmi queste cose.
<<Non ti costringerei mai ad andare contro la tua volontà. Ti prometto di non cercare di sedurti. Ho capito perché non vuoi e lo rispetto, perché rispetto te.
Per le altre cose non mi dispiaccio.
Sapere che sarò sempre presente in te è ciò che ho sempre voluto.>>
Si rilassa improvvisamente.
<<Posso avanzare una richiesta?>> Dice.
<<Certo, tutto quello che vuoi!>> Sono ben felice di accontentarlo.
<<I miei capelli. Li taglieresti?>>
<<Se è quello che vuoi, d'accordo. Domattina daremo una spuntata.>>
<<Bene. Adesso ti fai un bagno, io ti preparo qualcosa di caldo e poi ci vediamo qualche film. Hai preferenze?>> Pianifica la serata.
<<Tutto ma non i vampiri, mi fanno paura!>> Lo prendo in giro.
<<Spiritosa! Potremmo guardarci It, ti va?>> propone.
<<Scordatelo! I clown mi terrorizzano.>> Non ci penso proprio a guardarlo.
<<Come sei difficile! Allora, vediamo... Annabelle- Creation?>> Continua.
<<Aggiudicato! Era tanto che volevo vederlo.>>
<<Ottimo, faccio qualche spuntino per la visione. Tu fai con comodo. A tra poco tesoro.>>
Scompare in cucina mentre io vado a riempire la vasca.
Ripenso a quel sogno, così vivido e reale. Al dolore che ho provato nel vedere Eric bruciare.
Ma quello che mi turba è: devo dirgli la verità sulla donna in rosso?
Troverò la risposta a questa domanda, molto ma molto più avanti.