Sono passati giorni dalla nostra litigata. Le cose non sono migliorate, anzi.
Io non gli parlo, se non per lo stretto necessario, lui si è trasferito nella stanza degli ospiti.
Esce tutte le sere mentre io sono a casa o alla galleria. Inserisco il film nel lettore dvd, vado in cucina a prendere il gelato. Sento la porta chiudersi e i suoi passi rimbombare nell'atrio. Prendo un respiro ed esco allo scoperto.
Mi vede, stringe i pugni e barcolla verso di me.
Ma non è questo che attira la mia attenzione, lo è la macchia di rossetto sulla camicia.
Lo ignoro e vado a sedermi, rannicchiandomi nell'angolo. Premo il tasto play e fingo di essere concentrata. Siede accanto a me allungando un braccio sullo schienale.
<<Cosa guardi?>> Domanda.
<<Il meglio di me.>> Rispondo, tornando allo schermo. Mi ingozzo di gelato per resistere alla tentazione. Si toglie la giacca e apre la camicia.
Devo andarmene da qui, così fingo uno sbadiglio, chiudo la vaschetta e la riporto in cucina.
<<Continuare questa guerra e fingere non serve. Hai bevuto il mio sangue, sento quello che provi. Mi vuoi...>> il tono compiaciuto mi manda fuori dai gangheri.
<<Falla finita. Hai già chi ti soddisfa, lasciami in pace.>>
È più un ringhio che una risposta.
Lui ridacchia mentre gli passo accanto. Vado dritta in camera, mi spoglio e faccio per mettermi a letto, quando lo sento parlare.
<<Non c'è, sta dormendo. Ma di sicuro non verrà alla tua stupida festa!>>
Con un balzo lo raggiungo e gli strappo il mio cellulare di mano.
<<Ciao Rosie, scusalo è ubriaco. Verrò certamente, a domani.>>
Chiudo la comunicazione e lo affronto.
<<Ma come ti permetti! Non hai il diritto di fare queste cose. E per la cronaca, io ci vado eccome alla stupida festa!>>
<<Ohhh, ma sentila! Vuoi andare a cercare qualche povero sfigato che si infili nelle tue mutande?>>
Me lo ritrovo a un centimetro dal viso.
<<È esattamente quello che farò.
Sono giovane, sana e con delle necessità. Tu non vuoi soddisfarle, lo farà qualcun altro.>>
Mi afferra, spalanca gli occhi e fa uscire le zanne.
<<Se solo ci provi...>>, lo interrompo non cedendo alla minaccia.
<<Cosa fai? Mi sculacci, mi uccidi?
Accomodati, non ti resta che provare a fermarmi. Avrai diritto a porre condizioni quando sarai un vero marito, fino ad allora, se mai accadrà, stai al tuo posto. E non osare minacciarmi di nuovo.>>
Mi libero dalle sue mani e torno in camera, chiudendomi a chiave.
Mi accoccolo nel letto e silenziosamente lascio che il dolore esca.Il vestito da infermiera sexy mi cade a pennello. Anche le macchie di sangue finto sono al posto giusto. Mi specchio per l'ultima volta, soddisfatta del risultato.
Vado in soggiorno e prendo la borsa, passando davanti a lui e Conrad che giocano a poker.
<<Buonanotte Conrad>> saluto.
<<Buon divertimento Veronica>> risponde educato.
Chiudo la porta alle mie spalle, scendo veloce in garage. Non mi segue, tiro un sospiro di sollievo.
Deve aver capito l'antifona finalmente.
Raggiungo la casa di Rosie in breve tempo, sorridendo degli addobbi in tema con la serata. Parcheggio e smonto, lasciando le chiavi al valletto.
La casa è già piena, come sempre, ci sono una gran quantità di mostri e personaggi. Vado in cerca della mia amica, trovandola immersa in una fitta conversazione con dei ragazzi.
<<Veronica!>> Saluta, accorgendosi del mio arrivo.
Ci abbracciamo e subito mi tira verso il gruppetto con cui era a parlare.
<<Lei è la mia amica Veronica. Loro sono Julie, Marcus, Kenneth e Ryan>>, fa le presentazioni, noi ci stringiamo le mani.
Ascolto il loro chiacchiericcio a metà, troppo presa a osservare ogni persona travestita da vampiro. Vorrei che il mio vampiro fosse qui. Questo pensiero mi addolora, ma cerco di scacciarlo subito.
Mi scuso e vado al bar per prendere da bere. Ordino e attendo dando uno sguardo in giro.
Ragnatele, teschi, pietre tombali; ragni giganti e molto altro adorna le mura della casa, i lampadari e le finestre.
<<Una così bella infermiera non dovrebbe bere da sola>> mi dice un cowboy zombie.
<<Meglio soli che male accompagnati. Come vedi esco ora da uno scontro con un feroce vampiro, mi ci vuole un drink.>>
Sto allo scherzo.
<<Bene, offro io!>> si propone.
<<I drink sono gratis...>> lo prendo in giro, mi sorride.
Beviamo facendo prima il cin cin di rito.
<<Come ti chiami?>> Si interessa.
<<Veronica, tu?>>
<<Io sono Isaac, piacere>> ci stringiamo le mani.
<<Scusa se te lo chiedo ma, ho visto che porti la fede, tuo marito non è qui con te?>>
<<No. Lui... beh, è una lunga storia.>> Non voglio parlare di Eric.
<<Ho tutto il tempo.>>
Che insistente...
<<Non gli piacciono le feste. Ma l'avevo promesso a Rosie, ed eccomi qui.>> Mento spudoratamente.
<<Lasciamelo dire, è davvero idiota a lasciarti tutta sola.>>
Capisco che ci sta provando, meglio andare via.
<<Eric non è un idiota. Adesso se vuoi scusarmi...>> faccio alcuni passi, lui mi afferra un polso.
<<Scusa, non volevo offendere. Ma tu mi piaci.>> Insiste.
<<Ma come ho detto sono sposata. Non sono interessata, lasciami il braccio.>>
<<Non sono geloso, e tu potresti non dirgli nulla>> mi tira ancor di più, cerco di liberarmi.
<<Ti ho detto no!>> Alzo la voce sperando che qualcuno intervenga.
<<Ma io dico sì, e questo vuol dire che...>> prosegue.
<<Che se non la lasci subito ti stacco la testa!>>
Eric! È venuto a salvarmi.
Il tipo molla la presa, dopo aver visto la stazza di mio marito. Scompare tra la folla con la coda tra le gambe.
<<Non ti posso mollare un attimo che si fanno sotto gli avvoltoi.>>
Sorride, nonostante gli occhi rossi.
<<Grazie, sei sempre costretto a salvarmi.>> Mi mortifico.
<<Sai, a me piace. Mi fa sentire utile, necessario.>>
<<Eric...>> mette un dito sulle mie labbra.
<<Ho chiesto a un'amica di lasciare tracce di rossetto per ingelosirti. Ed è arrivata l'ora di sputare il rospo: non vado a letto con le donatrici. Ti sono fedele, lo sono sempre stato. Non perché potrei rischiare una gravidanza, ma per il fatto che il mio corpo vuole solo te, come il cuore.>>
<<Hai bevuto?>> Non potrei spiegare altrimenti questa confessione.
<<No. Sono stanco di litigare, di dovermene andare per paura di cadere in tentazione. Stanco di sentire il dolore che ti causo. Non sarà mai normale tra noi, ma voglio provare a renderti felice, lo meriti.>>
<<Non so che dire.>> Ed è davvero così.
<<Cominciamo con un drink, e magari un ballo?>> Allunga la mano, la afferro senza pensarci.
<<Quindi, ehm, vuol dire che...>> mi blocco.
<<Non lo so Nika. Se si parla di te ho ancora difficoltà a trattenermi. Però posso provare, un passo alla volta, okay? Ti prometto che ti dirò tutto, un giorno.>>
<<Va bene, mi basta per ora>> intreccio le dita alle sue.
<<Ti ricordi la nostra seconda uscita?>> Rivanga il passato.
<<Come no! Abbiamo bevuto così tanto che ho avuto mal di testa per giorni.>> Sghignazzo.
<<Ti va una replica, con un po' più di moderazione, e poi terminare la serata con una maratona film?>> propone.
<<Affare fatto! Andiamo, lumacone, ho sete!>> Lo tiro verso il bar, sentendomi come le prime volte che stavamo assieme.
Arrivati al bancone si piazza dietro di me e mi stringe i fianchi.
<<Sexy il vestito. Magari più tardi potresti farmi una visita.>>
Vado a fuoco e mi schiaccio al suo corpo.
<<Sarà un piacere.>> Uso un tono seducente.
<<Ottimo, vediamo di sbrigarci allora.>>
Veniamo serviti, e dopo aver terminato i cocktail andiamo in pista. Un lento è quello che fa per noi.
Balliamo tutto il tempo occhi negli occhi. Al termine della canzone mi dice: <<ce ne andiamo?>>
Non perdo tempo neppure a cercare Rosie, le manderò un messaggio domani.
Lo strattono correndo verso la macchina, verso casa.
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SIAE Sposata col Vampiro. SU AMAZON. Pubblicata Il 07 Novembre 2017.
VampireVampiriIT Reading List! Veronica è sposata con Eric da quasi cinque anni. Ma la vita con lui è ben lontana da quella che aveva immaginato. Eric è distante, inaccessibile; sempre fuori, sia da casa che dalla sua vita. Ma tutto potrebbe cambiare quand...