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<<Andiamo, ti riporto a casa>>, Patrick è teso mentre pronuncia queste parole. Forse perché sono ubriaca, o per quello che gli ho raccontato, non so.
<<Non voglio tornare da quell'antipatico.>> Biascico tra i denti.
<<Non è antipatico e si starà di certo preoccupando.>>
Ignoro le sue parole e chiamo il cameriere per ordinare di nuovo.
Ma lui me lo impedisce prendendomi di peso e portandomi via.
<<Mettimi giù!>> Strillo arrabbiata, non volendo andare a casa.
Ma in pochi attimi siamo davanti alla porta. La testa mi gira, lo stomaco sembra essere il cestello di una lavatrice, tanto è sottosopra.
La porta si spalanca e appare un infuriato Eric.
<<Tranquillo, sta bene. Ha solo bevuto troppo>> il mio nuovo amico rassicura mio marito, passandomi nelle sue braccia. Mi divincolo, non posso stargli vicino, non adesso.
Mi mette giù, senza dire una parola, io barcollo fino alla camera da letto. Non li sento parlare, odo solo il tonfo della porta quando viene chiusa. Un secondo dopo me lo ritrovo tra i piedi.
<<Cosa ti passa per la testa?>> Chiede.
<<Lasciami in pace! Voglio dormire e starti lontana!>> Rispondo mentre mi spoglio.
<<Come vuoi.>> Replica mesto.
<<Ah no! Non ti permetto di rigirare la frittata e fare la vittima. Anzi, sai cosa? Fai un po' come ti pare, la cosa non mi tange>> ribatto, per poi tuffarmi nel letto, senza prendermi la briga di mettere il pigiama. Apro un occhio e lo trovo ancora sulla soglia; pugni stretti, mascella contratta e occhi spiritati. Vorrei dire qualcosa ma la stanchezza ha la meglio. Mi addormento così in fretta da non vedere Conrad che lo tira via a forza, sussurrando parole calmanti.

Apro un occhio testando il mal di testa. Non ne ho, per fortuna.
Siedo sulla sponda del letto cercando di raccapezzarmi. Tutto ritorna alla mente con incredibile vividezza. La rabbia scoppia nel mio cuore, così afferro i vestiti e mi preparo per uscire.
Entrando in soggiorno lo trovo al tavolo della colazione; abbozza un sorriso che muore subito dopo la mia occhiata bellicosa. Afferro una tazza di caffè, la svuoto, e prendo le chiavi.
<<Nika aspetta, possiamo parlare?>> Domanda con un filo di voce.
<<Il tempo dei discorsi è finito Eric. Contano i fatti. Ad ogni modo non crederei a una sola parola che uscisse dalla tua bocca. Parleremo il giorno in cui smetterai di prendermi in giro. Ho del lavoro da fare, non mi aspettate per cena.>> Non aggiungo altro, chiudo la porta e scendo in garage, costringendomi ad essere forte. Combattendo la parte di me che prega di tornare da lui.
Il lavoro alla galleria mi tiene occupata, la mia socia non mi rivolge parola, deve essersi accorta del malumore che ho addosso.
Sposto in continuazione le opere, borbotto a mezza voce e, in più di un'occasione, impreco.
<<Sant'Iddio Ver, ma che hai oggi? Non ti si sopporta!>> Decide di rompere gli indugi.
<<Nulla. Ho solo bisogno di pace e solitudine. Puoi andare se vuoi.>> Mi costa uno sforzo non essere aggressiva.
<<Ver siamo amiche. Qualunque problema ci sia me ne puoi parlare.>>
<<Lo so tesoro. Ma oggi sono infuriata col mondo e non voglio rifarmela con te.
Va tutto bene, davvero.>> Provo a convincerla.
<<Se va davvero così bene, perché tuo marito sta facendo su e giù difronte alla porta?>>
Quello che ho in mano cade a terra, non me lo aspettavo.
<<Vai a casa, ci vediamo domani.>> La congedo. Non obietta, prende le sue cose ed esce dalla porta sul retro.
Contemporaneamente, Eric entra.
<<Ero stata chiara mi pare.>> Attacco.
<<Cristallina, direi. Resta il fatto che ci sono cose da chiarire.>> Sibila.
<<Ma davvero? E sarebbero?>> incrocio le braccia al petto.
<<Tu che ti ubriachi e passi la serata con Patrick.>>
<<Capisco. Apri bene le orecchie e incamera quanto ti sto per dire: fare il finto geloso non fa sparire ciò che è successo. Tu hai i tuoi svaghi, in cui io non metto bocca.
Pontificare su un'uscita con un amico non ti compete. Lo farà il giorno in cui mi tratterai col rispetto e la sincerità che merito.
Non c'è altro da dire, torna a casa, non ti voglio qui.>>
Non dice nulla, gira i tacchi e sparisce. Aspetto che sia ben lontano e poi urlo con tutto il fiato che ho. Non capirà mai, non mi darà mai il suo amore.
E questa consapevolezza mi fa a brandelli il cuore. 

SIAE Sposata col Vampiro. SU AMAZON. Pubblicata Il 07 Novembre 2017.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora