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Facciamo un baccano infernale rientrando a casa.
<<Shhh, sveglieremo tutti!>> Ridacchio, mentre mi tiene su una spalla, tipo sacco di patate.
<<Zitta, sai!>> mi sculaccia con lo stetoscopio facendomi ridere di più.
Mi deposita a terra una volta entrati, chiude la porta con un calcio.
<<Voglio fare un gioco.>> Propone.
<<Quale?>> Sono ansiosa di sapere.
<<Tu ti nascondi, io ti trovo.>> Gli occhi si tingono di rosso.
<<Va bene. E se mi trovi?>> Calcio le scarpe e tolgo la giacca.
<<Se ti trovo ti bacio, senza interruzioni.>>
Deglutisco capendo cosa vuol dire.
<<Va bene, conta fino a 20. Ah, e non imbrogliare, io sono umana e lenta.>> Aspetto che si volti e scappo, in cerca di un buon nascondiglio, più o meno. Mi infilo sotto il letto, stando attenda a non farmi trovare.
<<20, arrivo!>> Urla per farsi sentire.
Cammina piano, cercandomi.
Eccolo che entra in camera: apre l'armadio, sposta la poltrona, e si allontana.
Con un sorriso furbo striscio fuori dal nascondiglio, le sue mani mi afferrano. Era sopra al letto!
<<Ti ho presa!>> Mi abbraccia.
<<Non era poi così difficile. L'ho fatto apposta, sapevo che mi avresti trovata.>>
<<Sei molto birichina, quasi quasi ti tolgo il premio.>> Gli tiro una pacca sul petto.
<<Ehi, non ci provare! Le regole si rispettano.>> Metto il broncio.
Scatta veloce, baciandomi.
Mi aggrappo a lui come fosse un'ancòra. Stringo i capelli nella mano, carezzandogli un braccio con l'altra. La zip del mio vestito scende, mi afferra per i fianchi.
Poi si stacca.
<<Dammi un secondo, mi devo calmare.>> Se fosse possibile, direi che ha il fiatone.
<<Certo, tutto il tempo che ti serve.>> Concedo, coprendomi.
<<Dovremmo andare più spesso a queste feste. Tirano fuori un lato di noi che mi piace. Ma senza i cretini che ti importunano.>>
Rido di gusto.
<<Sai, me la sarei cavata. Se non fossi arrivato tu, avrebbe passato il resto del tempo con un impacco ben premuto sull'inguine.>>
<<Ma senti un po', che caratterino! E dimmi, dove hai imparato questa manovra difensiva?>> Chiede.
<<Quando ci siamo separati ho preso qualche lezione. C'è un posto, il centro giovani, che mette a disposizione corsi di autodifesa gratuiti. Mi sono tutelata, essendo sola.>> Racconto.
<<Brava, sono fiero di te. Sei sempre molto coraggiosa. È una delle cose che più amo di te.>>
Queste parole mi fermano il cuore.
<<Eric, hai appena detto...>> non riesco a proseguire.
<<Che ti amo? Direi di sì. L'ho sempre fatto, anche se a modo mio.>>
<<Posso chiederti una cosa?>> Prendo coraggio.
<<Ovviamente.>>
<<Se è vero che mi ami, e non sto dubitando, perché non vuoi unirti a me? Voglio dire, potremmo stare attenti, non arrivare fino in fondo.>>
Cambia espressione, diventando freddo e rigido.
<<Lo sai perché. Te l'ho detto, Nika. Non mi potrei fermare, soprattutto ora, andrebbe a finire male.>> Sibila.
<<È questo che mi manda in bestia Eric! Dici che potrebbe finire male, ma non spieghi altro. Insomma, coppie miste ce ne sono, eppure loro... prendi Argo, non credo che sia stato buono e fermo in ammirazione della sua amata. Anche se lei è morta si sono amati. Perché noi non possiamo?>> Non demordo, voglio la verità.
<<È diverso Veronica, Argo è vecchio, molto vecchio. Ha avuto secoli per imparare a dominarsi. Se ti succedesse qualcosa ne morirei, lo capisci?>> È addolorato, ma non importa, non stavolta.
<<Cosa mai potrebbe accadere? Non voglio morire col rimpianto di non aver saputo come fosse. Rammaricandomi di non essere mai stata tua nel vero senso della parola. Non posso vivere cosi; con mezze spiegazioni e cumuli di dubbi e domande>> spero comprenda.
Si alza da letto andando alla finestra.
<<Quando ero sposato, decidemmo di provare. Durante il rapporto mi trasformai e le feci del male. Si spaventò così tanto che mi lasciò. Il mio cuore si ruppe, sapendo di essere il solo responsabile. Quando decise di scappare via da me firmò la sua condanna a morte. I Pure Blood la trovarono e la uccisero. Non mi sono mai perdonato, Nika. E se ti facessi male morirei. Adesso comprendi?>> Si volta e mi guarda.
<<Comprendo, certo.
Ma se fai così mi esponi comunque al rischio Eric. Sono già andata via una volta. Tenermi lontana da te, non darmi ciò che voglio, porterà di nuovo a questo. E se accadrà non tornerò indietro. Non stavolta.
Mi dispiace per ciò che hai passato, che la tua amata moglie sia morta. Ma io sono viva, Eric, ho dei bisogni e tanto amore da darti. Lo stai spegnendo, stai uccidendo la mia luce. Non ce la faccio più.>> Scendo a mia volta dal letto e mi rivesto.
<<Devo andare via per qualche giorno. Monique ha una casa in montagna, andrò lì per un po'. Ho bisogno di riflettere con calma, con te accanto non riesco.>>
Non lo guardo, entro in bagno e chiudo a chiave. Entro in doccia e tolgo tutto di dosso: il trucco, il suo odore e tutte le sensazioni che mi dà. Resta solo il vuoto, che si espande come una voragine. 

 

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SIAE Sposata col Vampiro. SU AMAZON. Pubblicata Il 07 Novembre 2017.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora