Seduta sul divano aspetto che inizi a spiegare. I bicchieri con lo sherry sono ancora intatti, posati sul tavolino di cristallo.
Eric passeggia, o meglio schizza, nervosamente da una parte all'altra della stanza. Poi si ferma, posa le mani sullo schienale della poltrona e dice: << Tutto questo ha a che fare con una sola persona.
Ma per farti capire devo partire dal principio.
Quando ti incontrai, sai bene, avevo da poco perso mia moglie.
Tu eri rimasta sola, senza soldi; una casa e nessuno che badasse a te. Finii in quel bar per affogare il mio dolore nell'alcool. Quando ti vidi il mondo riprese colore. Ci frequentammo e ti chiesi in sposa.
Questo lo sai. Quello che ti è estraneo di questa storia é questo: per poterti sposare dovetti chiedere il benestare del consiglio e della casata. Accettarono ad una condizione: nessun divorzio, mai.
Se la clausola non fosse stata rispettata avrei pagato il prezzo più caro, la mia vita>> Abbassa la testa mentre io digerisco il tutto.
<<Perché non me lo hai mai detto?
Dannazione Eric, se lo avessi saputo non avrei mai divorziato!>> Mi altero.
<<Se te lo avessi detto avresti pensato fosse un trucco. Che agissi così per tenerti legata a me.>>
Non posso dargli del tutto torto.
<<Eric ho sempre pensato di te che fossi una brava persona. Mi sarei arrabbiata, certo, ma a mente fredda avrei capito. Un conto è porre fine al matrimonio, un altro è che ti uccidano. Cosa facciamo adesso? Possiamo fare in modo di annullare il divorzio?>> Chiedo apprensiva.
<<Potremmo. Ma non abbiamo mai consumato e anche il più inesperto di loro lo percepirebbe.
L'odore di un vampiro sulla sua sposa è inconfondibile, Nika.>>
E questo è un gran problema.
<<Posso chiederti perché non hai mai voluto... insomma, hai capito.>>
<<Non posso. Non ci riesco Nika, perdonami. Un giorno forse sarò pronto. Ma adesso dobbiamo buttare giù un piano. Domani l'altro andremo dall'avvocato che ha curato il divorzio. Diremo che è stata una crisi passeggera e che non lo vogliamo rendere definitivo, anzi. Poi penseremo all'altra faccenda.>> In effetti sembra un buon piano, ma non ho ancora finito con l'argomento.
<<Non ti attraggo, vero?>> Butto fuori d'un fiato.
Scatta e mi prende le mani.
<<Tutto quello che è successo non dipende da te. La colpa è solo mia. Mi attrai Veronica, ma non posso farlo.>>
<<Sei impotente?>> Mi scappa detto.
Scoppia a ridere, poi smette.
<<No, non lo sono.>> Medita ancora un po' e infine dice: <<Sei umana Nika. Il tuo organo riproduttivo è vivo e ben funzionante. Se rimanessi incinta non sopravvivresti. Il bambino ti ucciderebbe e non me lo perdonerei mai>> spiega.
<<Prendo la pillola, lo sai.>> Ribatto.
<<Non funzionerebbe. Vedi, in quei momenti il lato vampirico prende il sopravvento su tutto. Anche se volessi fare marcia indietro al momento giusto l'istinto non me lo permetterebbe. Lascerei che accadesse per puro istinto di procreazione. E dovrei guardarti morire. Non posso Nika, mai.>>
Faccio un passo indietro, capendo finalmente il perché del suo ostracismo.
<<Ho capito. Dunque, che si fa?>>
Riflette attentamente, poi riprende la giacca e mi dà un bacio sulla fronte.
<<Rimedierò al mio casino. Ti proteggerò ad ogni costo. Libera degli spazi per me, qui in casa.
Manderò quanta più servitù potrò. >>
Lo guardo a bocca aperta.
<<Daremo una festa, in questa casa. Per il nostro ritrovato amore.>> Strizza l'occhio e scappa di corsa.
Mi affaccio al balcone giusto in tempo per vederlo salire in auto.
Alza una mano mimando un ciao, mette in moto e parte a tutto gas.Non ho ancora avuto sue notizie. Né una chiamata, né una visita, nulla. Sto facendo spazio nel guardaroba, come mi ha detto di fare, quando suona il campanello.
Sento anche dei colpi leggeri alla porta mentre mi avvicino.
<<Sono io.>> La sua voce dietro la porta. Tolgo i fermi e apro.
<<Ciao. Pensavo mi chiamassi.>> Lo informo mentre entra e deposita i bagagli a terra.
<<Hai ragione. Ho pensato solo a radunare le mie cose e basta. Ho avuto una notte un po' movimentata. Conrad ci raggiungerà in serata. Ho dato disposizione ai domestici di presentarsi sabato mattina, così da poter essere pronti per la festa che si terrà in serata, va bene?>> Racconta.
<<Certo. Però spiegami a cosa dovrebbe servire.>>
Ci spostiamo in cucina, lui siede al tavolo io prendo il caffè.
<<Non appena si saprà dell'evento il consiglio manderà di certo qualche emissario. Per capire se è davvero come sembra o un mero trucco. Dobbiamo essere quanto più credibili possibile.>> Istruisce.
<<Non sarà certo un'impresa per me.>> Mi sfugge.
Mi osserva attento. Sono combattuta tra il rivelargli ciò che è sempre stato o glissare.
<<Cosa mi stai dicendo Nika?>> Accavalla le gambe e si appoggia allo schienale.
<<Per essere un vampiro pluricentenario non sei per nulla sveglio. Non ti ho sposato per avere protezione, una casa o prestigio. Ti ho sposato per amore Eric. Un amore che non è mai sparito.>> Finalmente vuoto il sacco.
Lui, però, non reagisce. Non parla, non si muove, mi fissa e basta.
<<Questa è una buona notizia, per molti versi Veronica. Ma se ciò che dici è vero, perché il divorzio?>>
Mi siedo difronte a lui e dico:
<<Ero stanca di non essere ricambiata. Stufa di saperti sempre fuori con chissà chi. Ho pensato che volessi essere libero, magari per stare insieme ad un'altra. Non capivo perché tu fossi così distante, freddo. Solo ieri, quando mi hai spiegato il perché, ho finalmente compreso.
Sei stato onesto e il minimo che potessi fare era ricambiare l'onestà. Ti amo Eric, ti ho sempre amato. Con questo non voglio che ti senta costretto a ricambiare. Volevo solo che lo sapessi.>>
Abbasso gli occhi colta da un improvviso accesso di vergogna.
La sua mano che carezza la mia mi costringe a guardarlo di nuovo.
<<Non ho mai voluto un'altra donna. Tu sei tutto ciò che un uomo, o vampiro, può desiderare.
È colpa mia se ti sei sentita così, avrei dovuto affrontare il problema e non scappare come un codardo. Ti chiedo scusa. Però... beh, il sesso è ancora off-limits.>>
La risata esplode senza controllo.
<<Va bene. Mi farò bastare il resto. Adesso vado a sistemare quei bagagli in soggiorno. Conosco qualcuno molto pignolo che odia le pieghe sugli abiti.>> Lo prendo in giro.
<<E tu come lo sai? Conrad ha fatto la spia?>> Mi segue in soggiorno.
<<Tutt'altro. Chi credi stirasse le tue camicie?>>
<<Le stiravi tu? E perché mai?>> Non si capacita.
<<Perché era un modo di sentirti vicino. E non mi è mai piaciuto fare la mantenuta. Conrad non te lo dirà neppure sotto tortura, ma ci occupavamo entrambi della casa e di te.>>
Non dice null'altro. Mi afferra per i fianchi, mi volta e mi stringe a sé.
Ed in quel momento, col viso posato sul suo petto, mi sento finalmente a casa.
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SIAE Sposata col Vampiro. SU AMAZON. Pubblicata Il 07 Novembre 2017.
VampireVampiriIT Reading List! Veronica è sposata con Eric da quasi cinque anni. Ma la vita con lui è ben lontana da quella che aveva immaginato. Eric è distante, inaccessibile; sempre fuori, sia da casa che dalla sua vita. Ma tutto potrebbe cambiare quand...