VampiriIT Reading List!
Veronica è sposata con Eric da quasi cinque anni.
Ma la vita con lui è ben lontana da quella che aveva immaginato.
Eric è distante, inaccessibile; sempre fuori, sia da casa che dalla sua vita.
Ma tutto potrebbe cambiare quand...
Lavarsi i denti è stata una scusa per prendere tempo, dato che mi sono innervosita a saperlo nella stanza, steso sul letto. Mi guardo allo specchio, tiro un sospiro e mi faccio coraggio. Controllo un'ultima volta che la camicia da notte non possa essere interpretata come un invito. È stato molto chiaro su questo punto, niente intimità. Esco e lo trovo intento a sistemarsi le maniche del pigiama. È quasi comico mentre fa strane mosse e sbuffa. <<Tutto ok? Ti vedo in difficoltà>> trattengo a stento il ridere, stendendomi a mia volta. <<Questo stupido coso mi intrappola.>> Sbraita innervosito. <<Toglilo, mi pare semplice Eric.>> Mi lancia un'occhiata che dire dubbiosa è poco. <<Tranquillo, non attento alla tua virtù. Ma siamo sposati e vederti senza maglia del pigiama non mi sconvolge.>> Cerco di essere quanto più seria possibile, ma che impresa! <<Va bene.>> Si alza, va alla sedia e si sfila l'indumento posandolo ordinatamente sullo schienale. Quando si volta manca poco mi viene un colpo. È perfetto, sotto ogni punto di vista. Il fisico asciutto e scolpito, gli addominali possono essere ben interpretati come un invito. I pantaloni che gli cingono i fianchi sono tenuti a vita bassa, dando uno scorcio della v dell'inguine. <<Non guardarmi così Nika, non sai quanto mi costi trattenermi.>> Gli esce a tratti, deglutendo spesso. <<Scusami, è solo che sei molto bello.>> Abbasso la testa per celare il rossore. <<Sono felice che mi trovi attraente, ma lo sai che non possiamo.>> Puntualizza. <<Lo so. Ma non puoi pretendere che resti indifferente. Sei bellissimo e sono innamorata di te. È normale che ti desideri, nonostante sappia bene che non mi è permesso toccarti.>> Mi mordo il labbro, conscia di quanto può essere facile travisare ciò che ho detto. <<Veronica, non ho mai detto che non puoi toccarmi. Solo che c'è un limite e non dobbiamo oltrepassarlo.>> Sale gattoni sul materasso e striscia verso di me. <<Io non ti capisco, prima dici che non si può, adesso si può ma con restrizioni. E io che credevo fossero complicati gli uomini della mia razza.>> Non fiata, resta immobile, gli occhi nei miei. <<Voglio solo renderti felice Eric. Anche se questo significa rinunciare a qualcosa. È anche uno dei motivi per cui ho deciso di lasciarti. Non sono mai riuscita a renderti felice e questo fatto mi uccideva.>> <<Se mi baci prometto di essere felice.>> Alzo così di scatto la testa che per un attimo ho le vertigini. <<Per quanto lo desideri non sono certa di riuscire a fermarmi. Potrei volere di più Eric, fa parte della natura dell'essere umano.>> <<È solo un bacio>> persevera nel suo intento. <<L'ho capito, non sono sorda né scema, ma Eric...>> non mi dà tempo di finire, prende il mio volto e posa le labbra sulle mie.
Sarà che ho aspettato anni, sarà il profumo che emana, fatto sta che perdo il controllo. Gli cingo il collo con le braccia e passo la lingua sulle sue labbra, che socchiude in un chiaro invito. Le lingue si trovano, si cercano e si intrecciano in una danza. Le sue mani esplorano il mio corpo in una carezza lenta e invitante. Parte dai fianchi, scende alle gambe e risale trovando la curva dei seni. Io mi perdo con lui e in lui. L'amore della mia vita, l'uomo che ho sempre voluto. D'un tratto mi trovo stesa sul letto, con lui spalmato al mio fianco. Il suo respiro si fonde col mio, in un soffio erotico da morire. La passione divampa e noi lasciamo che ci infiammi, ci bruci. Mi sposto appena, facendogli capire che voglio stare sotto il suo corpo. Ed è questo che rovina tutto: scatta all'improvviso, finendo sul soffitto. Gli occhi rossi, come rubini di sangue, i canini snudati. <<Vattene Nika, va' via finché sei in tempo!>> Strilla con tutto il fiato che ha in gola, mutando anche il tono di voce. Consapevole del pericolo che sto correndo scappo via dalla stanza, esco fuori dalla porta con l'eco delle sue urla e il rumore delle cose che vanno in frantumi. Troppo scioccata, riesco solo a sussurrare: <<Perdonami Eric.>> Poi, come un fantasma nella notte, scompaio.
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