Hera

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<<Bene, bene, bene, benvenuti miei cari

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<<Bene, bene, bene, benvenuti miei cari. Vi attendevamo, non è vero Eric?>> Lucian ci accoglie.
La voce melliflua, lo sguardo acceso.
<<Avete portato anche lei, ottimo! Il mio amico aveva giusto voglia di uno spuntino.>>
Eric ghigna puntando lo sguardo su di me. Non mi tiro indietro, avanzo sfoderando i pugnali e mi metto in posizione.
<<Mi vuoi? Vieni a prendermi!>> Lo sfido.
Muove un passo ma Lucian lo blocca.
<<Non avere fretta, amico mio. Avrai il tuo premio, sii paziente.
Signorina Demarcelieu, è diventata davvero splendida e molto... appetitosa. È quasi un peccato doverla uccidere.>> Mi si rivolge.
<<Puoi provarci. Ma dubito che tu ci riesca>> sorrido feroce.
<<Ma senti, senti, quale ardore! Capisco perché ti aveva così a cuore. Beh, prima che sistemassi la sua mente, ovvio.>>
Sento la bile in gola e la furia infuocarmi il sangue. Senza riflettere corro verso di lui, ignorando le parole di avvertimento dei miei amici.
Eric si para davanti e mi dà un calcio, facendomi volare in fondo alla stanza.
Sono senza fiato, il torace mi duole e ho perso i pugnali. Sono spacciata.
Il suo stivale impatta col mio viso. Vedo le stelle mentre rotolo sul pavimento. Mi afferra e mi scaglia via.
Riesco solo a vedere gli altri che combattono, Lucian compreso.
Devo riflettere: avvicinarlo è impossibile, ammesso di riuscire a sfuggire a Eric. Devo trovare un'altra soluzione.
Mi rialzo a fatica, reggendomi a stento sulle gambe.
<<Non crederai di aver finito. Ho appena iniziato con te.>> Ruggisce a pochi centimetri da me.
<<Eric guardami, sono io, Nika!>> Provo ad appellarmi a quel che resta di lui, di noi.
<<Ma io lo so chi sei. Sei la nostra rovina>> ringhia.
Non ci posso credere.
<<Sono io, tua moglie>> provo ancora. Mi afferra per il collo e stringe.
<<Ci... siamo sposati 5 anni fa.>> Cerco di parlare.
<<Zitta! Lurida bugiarda. Adesso morirai, così è deciso>>
Molla la presa per afferrarmi i capelli. Mi trascina verso Lucian, che osserva attento. Gli altri ancora lottano contro le guardie richiamate dal vigliacco. Lucian sorride crudele e dice:
<<Non posso permettere che tu viva. Sei un pericolo, come lo erano i tuoi genitori.>>
Fa un cenno a Eric che si acquatta e mi solleva per la maglia.
Tira fuori le zanne e cala il viso su di me.

Il tempo si ferma, tutti sono immobili.
<<Alzati, Hera.>> La donna in rosso davanti a me.
Obbedisco, tanto sono morta comunque.
<<Uccidimi, ma salva lui, ti prego.>> La imploro piangendo.
<<Ma io non voglio ucciderti. Tu sei la cura, piccola e dolce Hera. Loro non ti hanno detto tutto, lo farò io.
Ogni mille anni, il settimo giorno del settimo mese, viene al mondo una bambina. Ella è umana, totalmente umana. Ma il suo sangue è speciale. Ha il potere di far vivere alla luce del sole i non morti. Solo coloro che sono meritevoli. Nessuno di loro lo sa, a parte il tuo Eric, lo stregone e quel mostro.
È per questo che Lucian ha ucciso i tuoi genitori; gli erano d'ostacolo per arrivare a te. Ma tua madre fuggì, e quando ti diede alla luce ti affidò alla donna che ti ha cresciuta e amata. Prima che Lucian la trovasse lei andò da Eric e gli fece promettere di vegliare su di te. Conrad fece un incantesimo affinché nessuno potesse sentire il richiamo del tuo sangue, che potesse capire chi sei in realtà.
È per questo che non ha mai voluto bere e accoppiarsi con te. Perché ti avrebbe esposta al pericolo, sapendo di non riuscire a controllarsi. Non c'è mai stata un'altra moglie, era la scusa per fugare i tuoi dubbi.
Ma quello che adesso devi sapere è questo: tu puoi dare loro la vita, ma puoi anche toglierla. Ed è quello che farai con Lucian. Lascia che Eric ti morda, e mentre lo fa, pronuncia il mio incantesimo. È  la chiave per attivare il potere del tuo sangue. Guarda Lucian mentre pronunci le parole. Dopodiché egli sarà mio per l'eternità. Lo porterò nel luogo a cui appartiene.>>
Sono senza parole.
<<Come ti chiami?>> Le chiedo, ritrovando la favella.
<<Il mio nome è Nemesi. Adesso va', piccola mia. E perdonalo, un giorno.>>
Sparisce così come è apparsa, il tempo riprende il suo corso.
Sento le zanne che entrano in me, attendo solo un attimo e poi...
<<Una goccia per ammaliarlo.
Una per soggiogarlo e nell'oscurità incatenarlo.>>
Il grido di Lucian si eleva a piena potenza. La faida cessa di colpo.
<<Ciao marito.>> La donna in rosso!
<<No! Non è possibile, tu sei morta, ti ho ucciso io.>> Indietreggia spaventato.
La donna si toglie il cappuccio: il suo volto è orribile. Metà pelle è penzoloni dalle ossa, le manca un occhio e non ha più i capelli.
Vola veloce da Lucian, lo afferra e lo issa come se non pesasse niente.
<<Nella buona e nella cattiva sorte>> ghigna.
Dal pavimento si alza un fumo denso e nero, accompagnato da delle fiamme. Con uno scatto lo trascina al suo interno. Mi lancia un'occhiata benevola e poi viene inghiottita dal fumo.
<<Veronica?>> La voce di Eric.
<<Sono qui, è finita.>> Striscio verso di lui.
<<Mi... mi dispiace, per tutto. Rammento ogni cosa, perdonami.>>
<<Ne parliamo dopo, dobbiamo andare adesso.>>
Ci aggrappiamo l'uno all'altra per farci forza e camminare.
Gli altri corrono in nostro soccorso sostenendoci. Patrick si occupa di Eric, Echo di me. Ci prendono in spalla e voliamo verso casa.

SIAE Sposata col Vampiro. SU AMAZON. Pubblicata Il 07 Novembre 2017.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora