Cap 2: Diavoletto?!

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<<Diavoletto!?>>.

Al sentir quel nomignolo mi voltai e davanti a me trovai un ragazzo di due metri che mi guardava dall'alto.
Un ragazzo altissimo, senza maglietta con gli addominali scolpiti e un costume nero...

Non ci misi molto a riconoscerlo.

Jacob...era ancora più bello, erano anni che non lo vedevo. 

Jacob o Jake è il fratello di Giulia e il migliore amico di mio fratello e in quel momento era proprio lì davanti a me che mi fissava stranito.
Molto probabilmente perché, come me, era a conoscenza del fatto che quando saremmo arrivate l'arrivo sarebbe stato a casa sua e di mio fratello. Non potei neanche biasimarlo.

<Che ci fai qui? Credevo veniste domani?>tuonò riducendo gli occhi a fessure lanciandomi uno sguardo assassino, il solito tipo di sguardo che Jake ha quando ci sono io nei paraggi.
Non è che non ci sopportiamo ma l'ultima volta che ci siamo visti abbiamo litigato quindi...non ci sopportiamo.

<Vallo a chiedere a lei!>dissi indicando l'ombrellone sotto la quale si trovava Giulia.
Notai i suoi occhi indagatori su di me mentre mi alzavo, la situazione stava solo peggiorando, Jake continuava a guardarmi era come se mi stesse facendo una radiografia.

Fin da piccola sapevo sempre dov'era, quando entrava in una stanza io lo sentivo.
E' sempre stato così per me, cercavo in un modo nell'altro di avere la sua approvazione anche senza alcun motivo.
Lo volevo, mi piaceva e desideravo che mi stesse accanto. A volte bastava anche solo uno sguardo...ma questa ero io.

Ho passato la mia infanzia a credere di non essere degna, di mio padre, di mia madre, di mio fratello che veniva in un modo o nell'altro sempre favorito solo da mia madre, dal resto del mondo...Io non ne valevo la pena.
Mi trattava come un cane che sta per morire a cui è inutile dare attenzione, a cui non spetta parlare...ma io ne avevo di cose da dire.

Il mio corpo lo percepiva, i capezzoli si inturgidivano, mi veniva la pelle d'oca e non riuscivo a guardarlo negli occhi, il battito del mio cuore aumentava e il mio respiro si affannava.
Sembra una cosa così stupida a raccontarla, uno stronzo non ti calcola mai, lo fa solo per dovere e tu in un modo o nell'altro sei legata a lui.

<Accompagnami da lei>tagliò corto prendendomi per il braccio e stringendo la presa con le sue mani possenti. Le sue mani. In quel momento me le immaginai su una delle tante ragazze che si portava a letto e come sarebbero potute essere sul mio corpo.

Scacciai quel pensiero dalla testa e lo portai dalla sorella.

Jake col tempo era diventato sempre più alto circa 1,97, ha ormai 21 anni. 
Fisicamente è una bomba, muscoloso, braccia possenti, occhi verdi smeraldo, capelli color cioccolato beh...insomma il solito play boy che si legge nei libri e che va a letto con metà scuola.
Ci conosciamo da quando eravamo piccoli i nostri genitori sono sempre stati migliori amici questo spiega il sabato giornata in famiglia con i vicini e ogni domenica con loro. 

Quindi si ci conosciamo da tutta la vita.

E si mi ha sempre parlato a monosillabe e mi ha sempre rivolto l'attenzione con cui ci si rivolge ad un cane morto sull'asfalto della strada.
Col tempo imparai che era meglio averlo affianco in questo modo che non averlo vicino, non che volessi chi sa che cosa, però...avrebbe potuto parlarmi come faceva con la maggior parte della gente di cui non gliene fregava niente ma a quanto pare anche loro erano più degni di me. Non che volessi far la vittima, il mio debole per lui è sempre stato piuttosto ovvio, ma era necessario che mi trattasse sempre male?

E qui si trova un fottuto controsenso che non capirò mai riguardante Jake. E' geloso delle sue cose, di sua sorella e fin qui è normale ma adesso subentro io....si esatto è geloso anche di chi si avvicina a me.
Già mi ignora del tutto, non mi considera mai e quando un ragazzo si avvicina a me dal nulla esisto?
E' un idiota presuntuoso che si giustifica dicendo che visto che sono la sorellina del suo migliore amico di conseguenza deve difendere anche me, stronzate!

Pazza di luiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora