Cap 12: Non sono pronto

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Erano passate tre settimane dalla prima volta mia e di Jake. Non avevamo ancora stabilito cosa ci fosse tra noi due, sapevo solo di non riuscire a stargli alla larga.
Non era solo il sesso, la passione o le solite stronzate...era il fatto che una volta finito, ovunque fossimo, rimanevamo ore a guardarci negli occhi, a parlare e a coccolarci.

Non si era mai comportato così con me, MAI. 

Pensavo che la cosa sarebbe durata qualche giorno, ma invece stiamo andando avanti. La cosa più bella di tutte è che è rimasto Jake...quello che rideva e scherzava, giocava e si divertiva. L'unica differenza è che adesso lo fa anche con me.

Non siamo sempre attaccati, ognuno ha il tempo per se. Vivendo nella stessa casa non si può pretendere di stare lontani chissà quanto ma...non siamo una di quelle coppie appiccicose.

E' come se sapessimo che l'altro, in qualsiasi caso, c'è è lì sempre...
Ovviamente non mancano le scappatelle ovunque ci troviamo. E' lui da anni...e lo so. Ma non pensavo potesse mai ricambiare i miei sentimenti. Non ci cerchiamo...ci troviamo e basta, senza esitazione.

C'è anche qualche probabilità che io sia incinta, fra un po' mi dovrebbe arrivare il ciclo. Dopo quella sera io e Jake abbiamo iniziato a utilizzare i preservativi, ma è anche vero che a volte ce li siamo dimenticati. 

Mi voltai nel letto e sentii un corpo duro premuto contro il mio fianco. Stropicciai gli occhi per la luce accecante del sole, mi girai per guardarlo come ormai facevo tutte le mattine. Da quando c'era quel qualcosa in più stava più tempo in camera mia che nella sua. 

Non sapevo cosa c'era esattamente tra noi due, ma fin'ora mi bastava questo.

Mi alzai e mi misi sopra di lui, ammirai il suo ventre scolpito e le sue spalle larghe, era troppo sexy mezzo addormentato.

<Buongiorno bella addormentata> dissi, strofinandogli il naso sul collo e ricoprendolo di piccoli baci. Lo sentii muoversi sotto di me, non era solo la sua erezione, era tutto il suo corpo che rispondeva al mio.

Sentii le sue mani salirmi su per le cosce e infilarsi nelle mutandine, gemetti quando col pollice sfiorò il mio clitoride. 
<Cosa devo fare per averti così ogni mattina?> chiese, giocando con l'orlo degli slip. 
Mi sfregai ancora di più su di lui che per risposta mi afferrò per il sedere e mi premette contro di se, mi faceva impazzire.

<Mi piace che indossi i miei vestiti per dormire, però adesso voglio solo che ti togli la mia maglietta> sussurrò sensualmente vicino al mio orecchio, facendomi sentire i suoi sospiri eccitati. 

DEVO FINIRE


  Ciao a tutti ragazzi spero che questa storia vi stia interessando, se è così lasciate qui sotto un commento e mettete una stellina così per sapere cosa ne pensate. Spero che vi piaccia.  



Ciaoneeeeeeeeee

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