The reason why || Akutagawa siblings

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Dedicato a Fox2_Fox

。。 。

L'odore ferroso del sangue lo precedeva sempre. Spalancava la porta con furore e si insinuava nelle narici di Gin, avvisandola dell'imminente rientro di suo fratello. Quando lui le si presentava davanti, con i suoi occhi grigi e, il più delle volte, il sangue sparso sul cappotto, non vi erano quasi mai scambi di battute approfondite dopo il saluto. Akutagawa si chiudeva in bagno per lavare via i pensieri e lo sporco di quel lavoro peccaminoso, Gin rimaneva in silenzio dove si trovava continuando a fare quello che stava facendo. Leggere, per la maggior parte delle volte. Leggeva spesso in quel periodo, si immergeva anima e corpo in quelle pagine immacolate, segnate solamente dal nero delle parole stampate vividamente. Accarezzava le pagine con le dita pallide, quasi solennemente quando voltava il foglio. A volte si ritrovava ad accarezzarlo senza un vero motivo. Le veniva da ridere perché si ritrovava spesso a pensare che quei piccoli mondi racchiusi tra le pagine erano gli unici a tenerle compagnia nel poco tempo libero che riusciva a ritagliarsi, che suo fratello ci fosse o no. Anche quella volta quell'osservazione fece timidamente capolino nella sua geniale e subdola mente di assassina, distraendola momentaneamente dalla lettura.
Il suo sguardo si incantò sulla penultima riga e iniziò a divenire più sfocato trasportandola in uno stato di torpore quasi onirico. Del rapporto che aveva con Ryounosuke non se ne lamentava; quest'ultimo era per lo più stilato dalla tranquillità, sebbene le loro vite fossero tutto tranne tranquille, ma entrambi non parlavano mai di ciò. La mafia era la loro casa e il loro lavoro. Nessuno dei due aveva mai pensato di abbandonarlo. Nessuno dei due voleva tornare in strada. Nessuno dei due voleva riportare a galla quei tempi, fortunatamente, andati. Ora erano solamente un neo sulla pelle. Non tentavano di nasconderlo, ma non lo sfoggiavano nemmeno con superbia. Anche perché, sebbene a volte la tristezza possa sedurre, nel dolore non c'è nulla di cui essere fieri, Gin ne era convinta. Tutti nella mafia avevano una storia da raccontare, un passato tragico o un evento traumatico, c'era un motivo se erano stati etichettati come "cattivi", lo stesso, magari, che li aveva costretti a scegliere quella vita da cani. Ma anche al di fuori della mafia vi erano persone la cui storia veniva sovrastata dalla convinzione che la vita continua, che c'erano persone costrette a sopportare condizioni peggiori -le stesse alle quali erano stati superstiti lei e suo fratello forse- e altre frasi tanto veritiere quanto scoraggianti. Le persone tendevano a sminuire il loro dolore per far spazio a quello di chi nemmeno conoscevano. Quanto schifosamente poteva essere generoso l'essere umano?
Troppo pensò Gin riscuotendosi per immergersi di nuovo nella lettura. Proprio in quel momento, però, i passi pesanti di Akutagawa la costrinsero ad alzare la testa, i capelli le ricaddero dolcemente davanti agli occhi, ma lei non badò di scostarli.
Sul fratello ora indossava una semplice maglietta grigia e il pantalone di una tuta nera e la osservava continuando ad avanzare, poi si sedette sul divano proprio accanto a lei. Gin gli sorrise pensando che avrebbe acceso la tv, ma il silenzio non fu mai spezzato dalle voci ovattate di qualche estraneo provenienti da quest'ultima. Tentò di rimettersi a leggere; la curiosità, però, le stava sussurrando parole sommesse.
Sebbene non fosse strano che il maggiore fosse silenzioso, in quel momento c'era sicuramente qualcosa che voleva dirle.
-Hai preso le medicine?- domandò dopo poco nella speranza di ammutolire il silenzio.
Akutagawa annuì distrattamente. Gin non fece altre domande.
Lo scorrere del tempo era scandito dai respiri regolari di Ryounosuke, lei si ritrovò a contarli. Rimembrò quando da piccoli si addormentavano abbracciati nella speranza di racimolare un briciolo del calore, costretti a dormire in scatole di cartone o sul retro di qualche locale che, se erano fortunati, non li cacciava. Ogni notte rimaneva sveglia per la paura che qualcuno potesse aggredirli, e iniziava a contare i respiri del più grande nella speranza di calmarsi. Osservava il suo petto alzarsi e abbassarsi a ritmo e sorrideva.
Sorrise anche quella volta ed Akutagawa se ne accorse.
-Perché sorridi?
Gin scosse il capo tornando a guardare il libro attorno cui le sue mani erano ancora strette.
-Nulla- tagliò corto.
-Conosco quel sorriso- ribatté Ryounosuke incrociando le braccia al petto.
-Stavi ricordando qualcosa risalente alla nostra infanzia.
La corvina non rispose. Il sorriso, ora affievolito, non era intenzionato ad andar via.
-Personalmente non ci trovo nulla per cui valga la pena sorridere.
Suo fratello aveva ragione, si disse -anche se avrebbe voluto fargli notare che lui non sorrideva quasi mai in realtà, ma tacque. Non vi era alcun raggio di luce in un passato come quello, e, ad essere sinceri, Gin non lo vedeva nemmeno nel presente o nel futuro. Eppure...
Lo guardò con dolcezza continuando a tenere gli angoli delle labbra piegati all'insù.
I loro occhi si incrociarono e lei fu quasi tentata di accarezzarlo, ma ancora una volta non lo fece. Invece si limitò ad alzare le spalle.
-Eppure tu sei qui. Questa per me è una ragione più che sufficiente.

Angolo autrice
E uno, e due e uno due tre:

TANTI AUGURI A TEEEEE
TANTI AUGURI A TEEEEE
TANTI AUGURI A IZZYYYY
E LA TORTA A MEEEEEE *prende la torta e fugge*
Okay, ora sono seria:
Premetto, come sempre, che avrei voluto scrivere qualcosa in più, approfondire il rapporto dei fratelli Akutagawa, calcare di più sul concetto che ho voluto trattare (?) ma come al solito ci sono riuscita solo a metà MA ORA NON È QUESTO L'IMPORTANTE.

Izzy, ci conosciamo da poco in effetti, ma ci tengo a dirti che sei una persona straordinaria, incredibilmente matura e disagiata quel tanto che basta per essere fantastica! La prima volta che ho sbirciato sul tuo profilo e letto le tue storie ho pensato "questa non mi cagherà mai" AHAHAHAHA- però poi (non so come sia potuto accadere lolol) mi sono ritrovata a parlare con te prima qui su wattpad, poi su instagram e da poco su whatsapp. Sei una di quelle persone che ti ispirano fiducia a primo acchito. Non ho molto altro da dire purtroppo, spero di riuscire a coltivare questa amicizia per poterti scrivere quattro righe più decenti la prossima volta lol.

Ancora tanti auguri, sono felice di averti conosciuta♡

𝐓𝐢𝐧𝐲 𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐞𝐬 || 𝐵𝑢𝑛𝑔𝑜𝑢 𝑆𝑡𝑟𝑎𝑦 𝐷𝑜𝑔𝑠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora